Ricordate il cattivo della serie tv “Breaking Bad“? Ebbene sì, non solo si chiama Giancarlo Giuseppe Alessandro Esposito (per tutti è Giancarlo Esposito) , ma ha delle comprovate origini napoletane sebbene sia nato a Copenaghen.
Da attore a regista cinematografico, Giancarlo Esposito, prende il cognome da suo padre Giovanni Esposito: un carpentiere napoletano trasferitosi successivamente in Danimarca, mentre, la madre, afro-americana di nome Elizabeth Foster, incontra Giovanni proprio in Italia, precisamente presso la Scala di Milano, dove per l’appunto Giovanni lavorava come tecnico teatrale mentre Elizabeth era impegnata in una esibizione come cantante lirica.
Un po’ le origini napoletane e un po’ il quotidiano di entrambi i genitori, il piccolo Esposito prematuramente si avvicina al mondo del teatro. Giancarlo ha 8 anni ed inizia ad esibirsi a Broadwey dove interpreterà e parteciperà a numerosi spettacoli teatrali grazie anche alla sua capacità di danzare. Giancarlo dimostra da subito di avere del talento spendibile, l’obiettivo sarà dunque crescere, mettersi alla prova e scoprire quali altre capacità sono in riserbo. Ed è proprio grazie alla cospicua partecipazione che svolgerà presso numerosi spettacoli teatrali, che Giancarlo, nel 1979 verrà notato ottenendo il suo primo ruolo nel cinema: nel film “Running – Il vincitore”.
Ma per Giancarlo Esposito la carriera non finisce di certo qui: oltre ad interpretare diversi ruoli all’interno di spettacoli teatrali, partecipare a serie tv e film anche come coprotagonista, ciò che lo porterà al successo è il personaggio di Gus Fring nella serie TV “Breaking Bad” , nonostante nel cinema venne arruolato in diversi casi: il regista Francis Ford Coppola lo arruola nel 1984 ne film “The Cotton Club” e nel 1988 lavora per la prima volta con Spike Lee nel film “Aule Turbolente” (lavorerà con Lee in altri tre film). Nel 1989, ottiene un ruolo nel film di Abel Ferrara, “King of New York”. Oltre ad aver interpretato nella nota serie “Breaking Bad”, Giancarlo viene utilizzato da Spike Lee in altri 4 film, oltre a prestare la voce ad un personaggio della Disney nel 2016.
Giancarlo Esposito non ha dubbi sul futuro della sua carriera, così esordì in una intervista svolta dalla testata “La Stampa”:
Ho deciso che avrei fatto l’attore quando avevo nove anni. Mia madre era cantante d’opera, mio padre Giovanni, napoletano, tecnico teatrale. Ho sempre amato l’arte. Per me l’attore è uno strumento nelle mani di un regista, di uno sceneggiatore; fare l’attore significa far riflettere le persone .
Oltre a rivendicare la soddisfazione di essere italiano, durante una domanda posta dal quotidiano “sudonline”:
Mio padre, quando ero piccolo mi raccontava che in Italia tutto è migliore, basti pensare che è la patria di Galileo, Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Visconti….Ma in America tutti storpiavano il mio nome, ad un certo punto pensai anche di cambiarlo. Una volta durante la ripresa di un film Madonna mi disse:” dovresti farti chiamare soltanto Giancarlo”. Ma io amo L’Italia, la passione, l’integrità degli Italiani e non amo le etichette e quindi voglio essere conosciuto come Giancarlo Esposito e ne vado fiero.
Bruna Di Dio