Intervista a Luigi de Magistris, portavoce di Unione popolare
Simbolo di Unione Popolare (fonte Wikipedia)

Il recente incontro con il leader di La France Insoumise a Roma ha dimostrato che Unione Popolare rappresenta in queste elezioni l’unica autentica novità per quanto riguarda le forze politiche con ideologia progressista. Con buona pace del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, Jean-Luc Mélenchon con questa visita ha voluto espressamente appoggiare la nuova creatura politica guidata da Luigi de Magistris e screditare tutti gli altri partiti italiani che usano il suo nome e parlano di sue simpatie per loro. Abbiamo perciò intervistato il portavoce di Unione Popolare, nonché ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, per conoscere meglio questa forza politica ideologicamente posizionata a sinistra.

Il 26 settembre conosceremo gli esiti delle elezioni. Cosa dobbiamo aspettarci da un Governo guidato da Luigi de Magistris nei primi 100 giorni del suo operato? Su quali temi si focalizzerebbe l’azione del nuovo esecutivo presieduto da Unione popolare?

«Innanzitutto bisognerà invertire la condotta dell’Italia sulla guerra in Ucraina. Questo sarà possibile solamente interrompendo l’invio delle armi del Governo italiano al Governo ucraino e fermando l’aumento delle spese militari intrapreso dal nostro Paese. Soltanto in questo modo sarà possibile avviare un’azione diplomatica che condurrà finalmente a una trattativa capace di dare vita a un compromesso tra gli attori interessati. Questo consentirà non solo di scongiurare un allargamento del conflitto, ma anche ad alleggerire nell’immediato le ripercussioni economiche e sociali che stanno venendo prodotte da questo conflitto. Un’altra operazione importante che porterà avanti Unione Popolare sarà quella di ridurre il divario economico che esiste tra le diverse classi sociali, attraverso una redistribuzione della ricchezza. Ci sarà infatti bisogno di mettere le mani nelle tasche di coloro che sono sproporzionatamente ricchi tramite una tassazione degli extraprofitti ottenuti sia per opera della speculazione derivante dall’aumento dell’energia e dalla vendita degli armamenti, sia grazie alle rendite patrimoniali, immobiliari e finanziarie. Poi c’è da invertire immediatamente il tema dei diritti negati, primi fra tutti il diritto alla salute e la giustizia ambientale. Occorrerà perciò rafforzare la sanità pubblica smantellata nel corso di questi anni e invertire la rotta per quanto riguarda l’utilizzo delle fonti energetiche, promuovendo e rendendo disponibili le fonti rinnovabili e sostenibili. Questo consentirà di creare sempre più posti di lavoro e allo stesso tempo realizzare la transizione ecologica. Non dimentichiamoci inoltre del diritto al lavoro, che può essere garantito aumentando il personale all’interno della pubblica amministrazione caratterizzata dalla carenza di personale e da un’età media molto alta, e incoraggiando coloro che creano nuovo impiego attraverso la semplificazione delle procedure amministrative».

Da tempo Unione Popolare si sta prendendo le difese dei lavoratori sospesi dall’obbligo di eseguire prestazione lavorativa da imprese che stanno delocalizzando. De Magistris, quali sono le vostre proposte per contrastare i processi di delocalizzazione in atto?

«Io credo che lo Stato deve fare lo Stato. Esso non può consentire alle multinazionali di venire nel nostro paese e ricevere sovvenzioni o sgravi fiscali e poi andare via quando meglio gli conviene. Unione Popolare deve fare in modo che lo Stato si faccia carico di tutte le situazioni che vanno a impoverire il tessuto industriale nazionale, come fatto dalla Whirlpool Corporation a Napoli, dalla Gkn di Campi Bisenzio e dalla Wärtsilä S.p.A di Trieste».

Ora una domanda in merito a quella che poteva essere un’alleanza elettorale. De Magistris, ci conferma che ci sono stati contatti tra voi e il Movimento 5 Stelle? E come mai non siete riusciti a trovare un’intesa?

«In questo caso stiamo parlando più di una suggestione che di una trattativa concreta. A inizio campagna elettorale, ci era sembrato che Giuseppe Conte stesse prendendo le distanza dal Governo Draghi, così abbiamo cercato di cogliere l’opportunità politica. Sembrava ci fosse la possibilità di dare vita a un’agenda condivisa, attenta alle tematiche economiche e sociali a noi care, nonché rinforzare la nostra indole partecipativa capace di lavorare sui territori e riempire le piazze. Tuttavia, nel tempo, abbiamo visto che l’allontanamento del Movimento 5 Stelle dal Governo Draghi è stato molto relativo, perché hanno assecondato le sue scelte in politica estera e per di più non hanno ritirato i propri Ministri. Pertanto, alla fine, noi abbiamo reso pubblica l’iniziativa per mostrare la vera identità del Movimento 5 Stelle e dimostrare, di conseguenza, che Unione Popolare è l’unica forza realmente radicale e alternativa alle coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra».

Il suo recente incontro a Roma con Jean-Luc Mélenchon prefigura un’asse europea con “La France Insoumise” e, più in generale, dobbiamo aspettarci l’allineamento di Unione Popolare coi vari partiti che compongono la sinistra europea?

«Da tempo stiamo dialogando con formazioni della sinistra europea. Abbiamo partecipato alla Conferenza di Madrid per la pace in Ucraina organizzata da Podemos. Adesso abbiamo incontrato Mélenchon a Roma, ed è stata un’iniziativa che ci ha riempito di orgoglio perché il leader de La France Insoumise è venuto a sostenere apertamente Unione Popolare, dichiarando in maniera inequivocabile che l’unico modo concreto per contrastare le destre è votare i candidati e le candidate presenti nella nostra lista. In alternativa a un’Unione europea sempre più predisposta a una corsa al riarmo, stiamo proponendo un’Europa dei popoli, profondamente pacifista, attenta alla giustizia sociale economica e ambientale».

In ultimo, de Magistris, passiamo a parlare di un tema a lei caro: la gestione del Comune di Napoli. É trascorso quasi un anno dall’insediamento del sindaco Gaetano Manfredi. Cosa pensa complessivamente del suo operato?

«Guardi, io vorrei valutare l’operato del sindaco Manfredi se ci fosse un operato. Quello che mi sembra più evidente è che non esiste per ora un Sindaco presente. Non sta tra la gente, non conosce i luoghi dove si percepisce la maggior sofferenza delle persone, non è informato sui conflitti sociali, non ha una visione della città. Le uniche misure visibili sono quelle in continuità con il nostro operato: dall’apertura di nuove linee della Metropolitana, all’inaugurazione di nuove opere pubbliche, passando per i lavori nei parchi. Del sindaco Manfredi ricordiamo per ora una sfortunata ordinanza sulla movida che poi ha dovuto rivedere; ha dovuto ricredersi sulla sua originaria intenzione di aprire il lungomare al traffico; dopo innumerevoli critiche ha dovuto fare marcia indietro anche su un provvedimento che prevedeva di vietare i panni stesi e impedire ai bambini di giocare a pallone per le strade. Dunque, nonostante le condizioni favorevoli createsi grazie al favore del Governo centrale, dopo un anno non possiamo ancora valutare l’operato della sua Amministrazione».

Da quando è nata, Unione Popolare ha lavorato per lo più sotto traccia, senza essere presa realmente in considerazione dalla maggior parte dei mezzi di informazione italiani. Da una parte, questo atteggiamento ha sicuramente svantaggiato la nuova creatura politica guidata da Luigi de Magistris, dato che non le ha permesso di pubblicizzare a sufficienza il proprio programma politico. Da un’altra parte, invece, le ha consentito di lavorare con quella serenità necessaria di cui ha bisogno una nuova formazione politica. Di fatto, una smisurata rilevanza mediatica all’inizio di un percorso politico, seguita da una falsata percezione riportata dai sondaggi, il più delle volte comporta la repentina distruzione del nuovo partito nel momento in cui esso disattende alle urne le aspettative elettorali. Ragion per cui, la momentanea noncuranza dei media nazionali potrebbe in questo caso essere utilizzata da Unione Popolare a proprio favore per diventare la vera sorpresa elettorale.

Gabriele Caruso

Gabriele Caruso
Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, mi occupo soprattutto di indagare la politica italiana e di far conoscere le rivendicazioni dei diversi movimenti sociali. Per quanto riguarda la politica estera, affronto prevalentemente le questioni inerenti al Regno Unito.

1 commento

  1. Credo che Unione Popolare, grazie anche alla credibilità di De Magistris, rappresenti una proposta realmente progressista e di sinistra nel panorama delle forze politiche del nostro Paese, che vanno dalla Lega di un leader che si presenta con un “Tau” oversize al collo senza nemmeno sapere cosa veramente significhi ad un PD di un segretario oggettivamente perbene ma che, in un momento come questo, ha ancora timore a pronunciare la parola “Patrimoniale”.
    Conteranno le alleanze e gli eventuali apparentamenti perché Unione Popolare possa riuscire ad esprimere le sue intenzioni riformiste e popolari.

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