Grandi interpreti, poesia e musica, spettacolarità dei paesaggi, antica saggezza: il cinema napoletano è sempre stato caratterizzato dalla capacità di suscitare profonde emozioni e la piena partecipazione del pubblico.

È fissata per il 4 febbraio l’inaugurazione del museo Enzo Cannavale: attualmente una biblioteca, la struttura sarà visitabile gratuitamente e ripercorrerà la storia del cinema, in particolare di quello napoletano.

L’indimenticato caratterista Cannavale è stato un artista a tutto tondo, che ha fatto la storia del teatro e del cinema napoletano. La collezione, presente nel museo, comprenderà tutto il materiale raccolto dall’attore durante la sua carriera e racchiuderà successi indimenticabili: dalle sceneggiature di Tornatore, Troisi e De Crescenzo, fino ad arrivare alle riviste storiche e ai tomi del 1700. Dai copioni ai costumi: insomma un vero e proprio museo che dà finalmente il giusto riconoscimento all’importanza della cultura cinematografica napoletana.

L’iniziativa è a cura dei figli di Cannavale, Andrea ed Alessandro, fondatori della casa produttrice Run Film; figli d’arte, i due gestiscono un centro polifunzionale, dove si realizzano varie attività inerenti il mondo del cinema: è proprio nelle zone sotterranee della struttura che verrà inaugurato il museo.

Enzo Cannavale in “Piedone l’africano” (1978)

Era nel marzo 2011 che scompariva Enzo Cannavale.

Nato a Castellammare di Stabia nel 1928, Cannavale fu “scoperto” da Eduardo De Filippo, che restò colpito dalla sua verve comica. Da quel momento, Enzo diventò uno dei protagonisti del teatro partenopeo, affiancando sui palcoscenici, oltre che De Filippo, anche Aldo Giuffré. “Fortunato…!”, “Miseria e nobiltà”, “La Festa di Montevergine” sono alcune tra le rappresentazioni in cui appare.

Il suo debutto cinematografico è, invece, Yvonne la Nuit (1949) in cui Cannavale interpreta un cameriere e affianca, oltre che De Filippo, anche Antonio de Curtis, in arte Totò; si tratta, inoltre, del primo film a carattere drammatico interpretato dal “principe della risata” Totò.

Lunghissima è la lista dei film a cui il napoletano Cannavale ha preso parte, in particolare a partire dagli anni ’70 e ’80, quando inizia a far coppia con un altro caratterista, “Bombolo” (Franco Lechner) e affianca Bud Spencer nella serie “Piedone” di Steno.

Nel 1988 recita in Nuovo Cinema Paradiso, il film di Giuseppe Tornatore vincitore del premio Oscar per il miglior film straniero. Nello stesso anno, a Cannavale, è assegnato il Nastro d’Argento al migliore attore non protgonista per 32 dicembre di Luciano De Crescenzo.

L’ultimo film in cui appare è I mostri oggi (2009) di Oldoini, mentre in assoluto la sua ultima apparizione è in una seria televisiva italiana, I delitti del cuoco (2010), con protagonista Bud Spencer (nel suo ultimo lavoro televisivo).

Da De Filippo a Risi, da Steno a Manfredi, da Troisi a Tornatore, Enzo Cannavale ha lavorato con i più grandi. In tutta la sua vita non ebbe mai un ruolo da protagonista (né a teatro né al cinema), ma fu la “spalla” ed il sostegno di molti grandi nomi della cultura cinematografica. E la sua presenza, sullo schermo come su di un palco, si sentiva tutta.

Vanessa Vaia

Vanessa Vaia
Vanessa Vaia nasce a Santa Maria Capua Vetere il 20/07/93. Dopo aver conseguito il diploma al Liceo Classico, si iscrive a "Scienze e Tecnologie della comunicazione" all'università la Sapienza di Roma. Si laurea con una tesi sulle nuove pratiche di narrazione e fruizione delle serie televisive "Game of Series".

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