Si dice che Napoli sia luci ed ombre. “Gatta Cenerentola”, il nuovo film d’animazione della Mad Entertainment, fa completamente sua questa dicotomia. A una Napoli ricca, pacifica, volta al progresso scientifico se ne contrappone una di cenere e rovine, successiva all’eruzione del Vesuvio.

Il progetto, iniziato già nel 2015, ha visto collaborare quattro registi: Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone. “Gatta Cenerentola” giungerà finalmente nelle sale il 14 settembre, ma prima un appuntamento imperdibile a Venezia: il film è stato selezionato per la categoria Orizzonti della 74 ° Biennale della Mostra del Cinema e sarà, pertanto, uno dei quattro italiani in concorso. Gli autori, invero, non sono nuovi a tale evento: avevano già partecipato nel 2013 con “L’arte della felicità”, altra pellicola ambientata a Napoli, vincitrice del Premio EFA 2014 come Miglior Film d’Animazione Europeo.

Tuttavia, ora si cambia scena: dell’opera originaria messa per iscritto da Giambattista Basile nel diciassettesimo secolo ne “Lo cunto de li cunti”, narrata da millenni, rivisitata e presentata dai più disparati autori – si va dalla classica principessa dei fratelli Grimm, al noto cartone disney, fino alla versione teatrale di  Roberto De Simone – resta il fascino di una fiaba senza tempo.

Cenerentola è sì orfana ma di uno scienziato, Basile appunto, il quale sognava la rinascita del porto e di Napoli attraverso il progresso, ed è cresciuta con la matrigna Angelica (Maria Pia Calzone) e le sue sei figlie all’interno della Megaride, un’enorme nave da crociera ferma da 15 anni, che cela numerosi segreti.

Gatta Cenerentola

Fantasmi-ologrammi difatti infestano la nave, ricordi del passato e proiezioni future.

«Il nostro intento è quello di traghettare gli archetipi di questa fiaba nel contesto di una modernità dipinta di tutti i suoi eccessi. Ed ecco che, in un ipotetico futuro, una fantascientifica tecnologia si sostituisce al tradizionale senso del magico. Al mito del matrimonio come valore si oppone quello del bieco interesse sociale. Il Re che organizza la grande festa diventa un boss della malavita e la sua reggia diventa una vecchia nave da crociera semiaffondata

La città di “Gatta Cenerentola” versa nel degrado e nell’anarchia, affidandosi al camorrista spregiudicato Salvatore Lo Giusto, detto ‘o Re (Massimiliano Gallo). Su Cenerentola e sulla città di Napoli, legate a doppio filo, veglia il coraggio del poliziotto Primo Gemito (Alessandro Gassmann), infiltrato narcos. La scarpetta muta nel simbolo di una perdita che tutti affrontiamo nell’infanzia, con il passaggio all’età adulta. La nave Megaride è il simbolo della città stessa, della sua involuzione. Con lo scienziato Basile diviene l’emblema del progresso scientifico, bordello e covo di spaccio dopo la sua assenza.

Una rivisitazione della classica favola per bambini, che si pone l’intento di rispolverare l’origine della storia e dunque della tradizione napoletana: Cenerentola commette un omicidio all’inizio del cartoon, gira con una pistola e cova vendetta, ma non per questo risulta meno simpatica allo spettatore.

Napoli vive una utopia all’inverso, miserabile e chiassosa, dominata dal malaffare e dalla corruzione, tutti i caratteri negativi sono amplificati, portati alle estreme conseguenze. Eppure le atmosfere sono sognanti, nella cupezza si riscopre la poesia, in contrasto, o forse proprio grazie alla cruda realtà circondante.

Seguiamo Cenerentola dall’infanzia sino ai diciotto anni e la vediamo crescere “come una gatta selvatica”, ben lontana dalla figura di un’eroina classica, con connotazioni sempre e solo positive. Cenerentola è umana, commette errori, si muove in un mondo di violenza e ferocia ma non perde la sua voglia di riscatto e giustizia.

Napoli è molto più che mera scenografia, contestualizzazione della fiaba, bensì diviene vera protagonista accanto alla personalità di  Cenerentola. Entrambe vivono lo splendore e la devastazione, in una simbiosi potente e sferzante; entrambe devono combattere per salvare sé stesse da speculatori senza scrupoli, da chi le vorrebbe ingabbiare, godere della loro bellezza, sciupandola. Entrambe anelano alla speranza di un futuro migliore e ad avere la forza per costruirlo.

Napoli

Napoli: come è, come potrebbe essere, come non dovrebbe mai essere. Una città magica, ma anche estremamente controversa. Il riscatto personale e collettivo è una battaglia quotidiana, incessante errare, un continuo rimando alla famigerata “arte di arrangiarsi”. Far funzionare cose che non funzionano, o meglio andare avanti nonostante il loro mal funzionamento, senza porsi troppe domande.

E in tutto questo barcamenarsi, continuare a sognare, c’è chi trova ancora il coraggio di rischiare per quei sogni, perché non siano solo illusioni passeggere. Non è un caso che proprio questo progetto sia nato grazie ad un crowdfunding, una raccolta fondi. Gatta Cenerentola «siamo noi, pronti ad innamorarci dei sogni, pronti a combattere per loro, pronti a commuoverci per l’amore, per l’amicizia e per l’arte».

Luci ed ombre. Corruzione e poesia. Vita e morte. Napoli sospesa tra presente e futuro, imprigionata dai suoi stessi fantasmi ma con la voglia di fare, capace di stimolare e costruire, di lottare, ancora una volta.

Alessandra Sasso

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