In tempo di elezioni essere fuori sede significa dover prendere delle decisioni difficili.

In passato è capitato che gli studenti utilizzassero la scorciatoia del “rappresentante di lista” per poter essere assegnati ai seggi più vicini alle città in cui studiavano. Chiaramente questa è una tecnica non accessibile a tutti, né dovrebbe essere utilizzata a questo scopo. Per le elezioni politiche ciò non è possibile, quindi molti studenti si sono dovuti adoperare in tempo utile per poter riuscire a prendere i biglietti dei mezzi di trasporto.

Offerta FlixbusAd inizio febbraio i biglietti di Italo, in particolare quelli a basso costo, erano già terminati. Nel frattempo lievitava il prezzo dei biglietti di Trenitalia. Contestualmente sono stati pubblicati gli sconti per gli studenti e per i lavoratori fuorisede. Un ritardo che ha comportato la paradossale condizione di non potersi comunque permettere il viaggio: gli sconti potevano essere applicati ai prezzi Base, il che equivaleva (considerando sconti che variano dal 60 al 70%, fatta eccezione per i voli, che apportano uno sconto di 40 euro escluse le tasse) a prendere biglietti a prezzi leggermente inferiori rispetto al solito oppure a dover scegliere strategie più dispendiose poiché, come si diceva, i biglietti già ad inizio febbraio stavano terminando. D’altronde, non era un mistero che si dovesse votare agli albori di marzo.

La questione è che se votare è un diritto, non bisognerebbe dover pagare per poterlo esercitare. E, soprattutto, non profumatamente così come è avvenuto. Lo studente con difficoltà economiche sarà più portato a rinunciare al proprio diritto di voto perché non avrà i mezzi per potere sostenere gli elevati costi dei biglietti. Il costo più elevato da dover sopportare è quello di dover rinunciare ad un diritto per mancanza di mezzi. A chi importa quali sono le idee che ciascuno studente o lavoratore non potrà esprimere? Traducendo in cifre: circa 1,5 milioni lavoratori e 300 mila studenti.

Altrimenti?

Il movimento IoVotoFuoriSede aveva, in tempi utili, fatto proposte concrete al Governo. Uno dei pochi ad essersi espresso in materia è stato Pippo Civati: sul suo sito web faceva riferimento alle tecniche utilizzate in altri paesi, come l’early voting (voto per posta), concludendo in maniera provocatoria “Insomma, qualche volo di stato in meno, moltissimi voli di democrazia in più“.

Le università sono ben disposte ad annullare le lezioni nel giorno successivo al voto, per Offerta Flixbuspermettere agli studenti di votare. Ma non sarebbe molto più semplice e meno dispendioso rendere ogni università un seggio? Pensiamoci un attimo: l’Università, attraverso le iscrizioni, è in possesso di tutti i dati degli studenti. Volendo esagerare, oggi è più semplice votare dall’estero (tutto sommato gli studenti che sono in Erasmus hanno già spedito la propria scheda elettorale) che da regioni differenti dello stesso stato.

Qualcun altro, invece, non vede l’ora che venga introdotto il voto elettronico. Riflettendoci, si eviterebbero gli spiacevoli episodi che si sono verificati lo scorso anno in occasione del Referendum Costituzionale. Niente più matite diciamo.

Alla fine arriva Flixbus

Flixbus, società tedesca specializzata nel trasporto low-cost, interviene per dare una soluzione al problema. La sua campagna #IoVoglioVotare è una battaglia contro l’astensionismo: prevede “rimborsi su tutti i viaggi fra il 2 e il 4 marzo per chi va a votare con FlixBus. Valido per prenotazioni effettuate tramite app tra il 21 e il 28 febbraio“. L’Istituto di Ricerca Demòpolis e l’Istat evidenziano come sia un fenomeno comune soprattutto tra i Millennials (18 – 29 anni), che negli ultimi anni è aumentato del 15%. Così, un’offerta extra potrebbe sopperire alle difficoltà che riscontrano centinaia di studenti, nonché lavoratori domiciliati in zone dell’Italia differenti rispetto alla propria residenza.

Andrea Incondi, Country Manager di Flixbus Italia, afferma: «Come operatore della mobilità, ci adoperiamo da sempre per permettere a chiunque di spostarsi in Italia indipendentemente dalle proprie risorse economiche. Quando a essere in gioco è un diritto fondamentale come quello al voto, questo obiettivo diventa un dovere sociale vero e proprio, che come azienda italiana siamo chiamati a perseguire. Siamo convinti che iniziative come questa siano un piccolo ma indispensabile contributo per promuovere la democrazia: vogliamo che la libera espressione di un diritto e dovere civico non incontri ostacoli, e per questo ogni contributo che sapremo dare sarà una vittoria in più per il nostro Paese. Noi come azienda responsabile vogliamo fare la nostra parte».

Come si legge dalla nota diffusa da Flixbus Italia:
I passeggeri dovranno inviare a iovogliovotare@flixbus.it una foto di sé davanti al seggio elettorale con la tessera elettorale ben visibile in mano, insieme ai seguenti dati: nome, cognome, numero di prenotazione e indirizzo mail utilizzato per effettuare la prenotazione entro l’11 marzo 2018. Offerta valida esclusivamente per prenotazioni effettuate tramite l’app FlixBus gratuita; valida per viaggi verso tutte le destinazioni FlixBus in Italia, anche con partenza dall’estero. Forma di rimborso: un voucher di valore pari all’importo del viaggio effettuato per raggiungere il comune di residenza, valido dal 1 aprile al 30 giugno.

La crisi della partecipazione politica giovanile è storia vecchia. Stupisce, però, che un’azienda privata estera sia così interessata alle sorti delle elezioni italiane. Pensare che soltanto un anno fa era stata accusata di concorrenza sleale.

Sara C. Santoriello

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