Spesso, nel parlare di migranti, facciamo riferimento a numeri, punti percentuali, nazioni di provenienza, di transito, di arrivo e di destinazione, parliamo di una non meglio definita “emergenza”, di imprecisati “pericoli”, ventiliamo le minacce del terrorismo e della criminalità, facciamo sorgere diatribe su ius soli e ius sanguinis, accoglienza o respingimento, aiutarli sì ma “a casa loro” e ci dimentichiamo di un aspetto fondamentale: l’umanità.

L’umanità, e ciò va specificato, in tutte le sue valenze: sia l’umanità che gli inglesi chiamano mankind, cioè la genìa umana nel complesso, quella alla quale apparteniamo tanto “noi” che li vediamo arrivare quanto “loro” che migrando approdano sulle nostre coste; sia l’umanità intesa come sentimento di fratellanza derivante dal riconoscersi tutti membri dell’umanità-mankind; sia l’umanità nei rapporti con l’altro, contrapposta alla bestialità.

E dire che l’umanità, questo strano concetto, fa parte dei valori della nostra italianissima cultura, cristiana e cattolica, e che ce l’abbia insegnato proprio quel Gesù Cristo che usiamo — e del quale abusiamo — per affermare la nostra identità davanti agli “invasori” maomettani.

«Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.»

[Vangelo secondo Matteo 7,12]

«”Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?”. Gli rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”.»

[Vangelo secondo Matteo 22,36-40]

«Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.»

[Vangelo secondo Giovanni 15,9-12]

«Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.»

[Vangelo secondo Luca 6,35-38]

Sì, è scritto nei Vangeli, e quelle riportate sono le traduzioni CEI, adottate dai cattolici d’Italia ed alle quali dovrebbero ispirarsi i partiti di matrice cattolica. Sì, il riferimento è a tutta l’area centrista, dal PD ad Alternativa Popolare a Forza Italia, per giungere alla cattolicissima ed italianissima componente conservator-tradizionalista di Fratelli d’Italia. L’umanità del Padre fattosi Uomo non è giunta ai figli? Non si può che sperare nello Spirito Santo e nell’uomo da Esso individuato, il Vescovo di Roma.

A proposito di Roma, è bello ricordare come l’umanità, l’accoglienza e l’integrazione siano da sempre stati valori della civiltà romana, quello stesso glorioso passato del quale andiamo giustamente fieri ed al quale Mussolini ed i suoi eredi hanno provato a riallacciarci. Se ciò vi sembra strano, è perché probabilmente non ricordate o non conoscete il famoso apologo di Menenio Agrippa.

«Una volta, le membra dell’uomo, constatando che lo stomaco se ne stava ozioso [ad attendere cibo], ruppero con lui gli accordi e cospirarono tra loro, decidendo che le mani non portassero cibo alla bocca, né che, portatolo, la bocca lo accettasse, né che i denti lo confezionassero a dovere. Ma mentre intendevano domare lo stomaco, a indebolirsi furono anche loro stesse, e il corpo intero giunse a deperimento estremo. Di qui apparve che l’ufficio dello stomaco non è quello di un pigro, ma che, una volta accolti, distribuisce i cibi per tutte le membra. E quindi tornarono in amicizia con lui. Così senato e popolo, come fossero un unico corpo, con la discordia periscono, con la concordia rimangono in salute.»

[Tito Livio, Ab Urbe Condita, libro II]

Già, l’integrazione, il collaborare tutti, “noi” e “loro”, per un avvenire migliore per tutti. E non esiste alcun “non si vogliono integrare” che tenga: per essere integrati, i migranti devono essere accolti e devono poter trovare casa in quello stesso complesso di diritti e doveri che tutela gli italiani. Che è la stessa cosa che successe quando, già all’epoca delle guerre puniche, lo ius civile romano fu esteso ai non romani, e gli istituti dello ius gentium per gli stranieri furono estesi anche ai cittadini romani.

Erano i romani più civili di noi? Forse. Più dotati di umanità? Non necessariamente. Banalmente, il sistema romano tentava di ottenere, al meglio delle proprie capacità, la pace sociale. E con le legioni in marcia ed i popoli “barbari” alle porte dell’impero, di migranti interni ed esterni ce n’erano parecchi.

Forse, in duemila anni, un po’ di umanità l’abbiamo persa. Non ci importa più dello stare bene insieme, dello stare bene tutti, non ci importa della pace sociale, ci importa solo di creare conflitti e divisioni, di trarre il massimo esclusivamente per noi. Siamo passati dall’umanità all’egoismo.

Take a look in the mirror
And what do you see?
Do you see it clearer
Or are you deceived
In what you believe?

‘Cause I’m only human after all,
You’re only human after all

[Rag’n’Bone Man, Human, 2016]

Eppure c’è a chi questo non sta bene, e per fortuna lavora nelle istituzioni. È Domenico Minervini, direttore della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, che in un’ottica di umanità e nel tentativo di impedire la radicalizzazione dei detenuti ha fatto sì che un imam guidasse la preghiera del venerdì per i reclusi islamici, esperienza che — ed è rilevante date le giovani età degli autori degli ultimi attentati in Europa — adesso viene replicata anche al carcere minorile Ferrante Aporti della città piemontese.

Forse siamo (ancora) umani, dopotutto.

Simone Moricca

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