La città dorme mentre la protesta avanza: è la notte tra il 18 ed il 19 ottobre quando il volto di alcune statue di diverse città italiane viene coperto da una maschera di cartapesta a forma di teschio con una x sulla bocca, delicatamente issata con canne di bambù al fine di non arrecare danno alcune alle opere. Uno scherzo di cattivo gusto? Un atto vandalico? No, questa volta no. Al contrario, è un segno di pacifica rivolta contro la preoccupante emergenza ambientale. L’idea nasce dalla collaborazione tra l’artista Michele Tombolini – che spesso rappresenta il teschio nelle sue opere – ed il movimento internazionale non-violento “Extinction Rebellion” (XR), nato nel Regno Unito.
Discostandosi dall’immaginario comune, il teschio ha assunto in siffatta circostanza un nuovo significato volto a rappresentare la decadenza del pianeta. Extinction Rebellion si impegna difatti quotidianamente nella lotta contro l’emergenza ambientale basando la sua denuncia sociale su ricerche e risultati scientifici. Il movimento, fondato e formato da giovani attivisti/e, condanna il governo e il singolo cittadino, entrambi accusati di essere avvezzi ad attività che ledono il benessere del pianeta.
«Crediamo nella pace, nella scienza, nell’altruismo, nella condivisione di conoscenza. Nutriamo profondo rispetto per l’ecosistema nel quale viviamo. […] Riteniamo che solo la sincera collaborazione e la fiducia nel prossimo possano portare a grandi risultati. Tramite le nostre azioni, vogliamo spingere sempre più persone a prendere parte al movimento ed a mettersi in gioco attivamente per essere parte integrante del cambiamento.»
Diversi sono i temi su cui il movimento XR si sofferma: il cambiamento climatico che sta oggi causando un aumento della temperatura media; l’innalzamento del livello medio dei mari che causerà presto l’abbandono di molte aree costiere; lo sfruttamento del territorio dovuto al sogno del profitto, l’inquinamento dell’acqua e dell’aria a causa di sostanze tossiche immesse dalle fabbriche, portando così all’aumento di importanti problemi di salute pubblica (si stima che le forme di inquinamento siano state responsabili, nel 2015, di 9 milioni di decessi prematuri).
Già nel 1992 numerosi scienziati firmarono “L’allarme degli scienziati per l’umanità“, un documento in cui veniva denunciata la cecità dell’essere umano nei confronti dell’ecosistema, una cecità che a lungo andare sarebbe stata causa di un disastro ambientale ed esistenziale. Tale documento non ha però sortito l’effetto sperato, pertanto nel 2017 altri scienziati hanno firmato un nuovo documento in cui ancora una volta veniva sottolineata la brutalità di una cecità che ancora non si arrestava ma che, al contrario, procedeva spedita.
L’appello alla coscienza, per ben due volte, pare dunque non aver toccato le corde dell’animo umano. Appare incomprensibile come l’emergenza ambientale sembri interessare a ben pochi cittadini, pur trattandosi della qualità della vita propria e di chi verrà. Si privilegia uno stile di vita insalubre, nocivo per sé e per la terra, uno stile di vita mediocre che sembra però essere uno specchietto per le allodole, un’ingannevole promessa.
Alla luce di tali spaventose considerazioni, XR e Michele Tombolini si uniscono per dar voce ad una rivolta non-violenta in grado però di lasciare il segno. «Il teschio […] qui assume il valore simbolico della morte della pianeta, e nel contempo anche della sua rinascita. Una terra che possiamo ancora aiutare, quindi, perché dalle nostre menti possono uscire le idee più distruttive come le soluzioni più giuste, le tecnologie più efficienti, le innovazioni più straordinarie, dipende dall’uso, abuso e disuso che se ne fa. I teschi sono completati dall’apposizione di alcune piante sul cranio, come simbolo di una delle possibili vie di redenzione.»
Due realtà tra loro differenti nei modi, il mondo dell’arte e quello della comunicazione, unendosi hanno originato una Big Mind, un’intelligenza collettiva che sogna di cambiare il mondo mediante la condivisione di idee, di potenzialità, di strumenti.
Gli appelli in passato lanciati dagli scienziati sono risultati vani, potrà l’azione in qualche modo aprire la strada al cambiamento? L’impegno richiesto è minino perché insieme si può fare la differenza, insieme si può affrontare l’emergenza ambientale.
Aurora Molinari