Neve sui monti, piogge torrenziali, un sole che tarda ad arrivare nei cieli di questo folle maggio. Il corpo prova ad adattarsi ai continui cambi di temperatura, di meteo. Ma la psiche e, con essa, il nostro umore quanto ne risentono? Quanto il meteo detta le leggi sull’umore della giornata? Sentiamo spesso dire « Sono meteoropatico, questo tempo mi distrugge» o «Ho mal di testa da questa mattina, sarà il tempo ». Cosa è, di fatto, la meteoropatia?

Intorno agli anni ’30 si è iniziato a studiare questo fenomeno e negli anni ’70 si è scoperto come il 10-15% della popolazione soffrisse di disturbi legati alle variazioni climatiche. Ad oggi, i soggetti meteoropatici sono il 25-30% della popolazione mondiale. Tale indice di incidenza risulta particolarmente allarmante se si parte dal presupposto che vi sia una reale corrispondenza tra la suddetta sindrome e i principali problemi della nostra era: l’inquinamento e lo stress. Fino ad oggi questo fenomeno non è stato preso in seria considerazione ed è stato spesso sottovalutato proprio da familiari e amici di coloro che risentono dei cambiamenti climatici. Tuttavia, la meteoropatia viene considerata una vera e propria malattia dalla comunità scientifica.

La meteoropatia consiste in disturbi di natura fisica, psichica e neurovegetativa che si manifestano in concomitanza di variazioni climatiche. I principali sintomi della meteoropatia sono mal di testa, deflessione del tono dell’umore (depressione), ipotensione, affaticamento, difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, insonnia. Ma chi è maggiormente colpito da questa malattia? Di certo le persone più sensibili, che vivono la vita all’insegna dell’instabilità emotiva e le giornate altalenando mille sfumature di umore, vacillanti di fronte agli imprevisti e trasportati dagli eventi.

Si tratta di persone con disturbi al livello del sistema neurale, quindi ansiose e difficilmente adattabili a contesti e circostanze nuovi, che non riescono a funzionare normalmente a livello psicosociale quando si manifestano cambiamenti climatici. Il meteoropatico inizia a soffrire poco prima dell’arrivo della perturbazione, vive una fase acuta nel mentre di essa, con affievolimento e scomparsa dei sintomi a perturbazione passata. Sicuramente fattori stressanti tipici del quotidiano, comuni ormai a tutti noi, quali stress, lutti, divorzi, problematiche di lavoro, acutizzano i sintomi ed espongono maggiormente al rischio. La sensazione di sentirsi instabili nella società del nostro tempo è, di fatto, ricorrente.

Di solito, all’incirca un giorno o due giorni prima dell’arrivo di una perturbazione climatica, le persone particolarmente sensibili ed instabili a livello neurale possono esperire svariati sintomi che, sommati tra loro, costituiscono il disturbo meteoropatico e investono il soggetto coinvolgendolo a livello psicosomatico.  Essi sono: ipertensione, aumento di depressione, mal di testa, desiderio di rimanere in casa, aumento del dolore ai muscoli e alle articolazioni, difficoltà a respirare e pesantezza di stomaco. Possono presentarsi anche disturbi dell’umore, irritabilità e problemi a livello cardiovascolare come palpitazioni o dolori allo sterno. Questi sintomi tendenzialmente permangono per qualche giorno, per andare diminuendo man mano che il tempo si stabilizza o cambia nuovamente, grazie ad un processo di adattamento attuato dal nostro organismo. Ma cosa possiamo fare per combattere questo disturbo? Possiamo aiutarci, soprattutto nei cambi di stagione, con integratori, con una dieta sana ed equilibrata, sport o tecniche rilassanti come lo yoga.

D’altronde, si sa che la vita stessa è fatta di climi variabili. Giornate di pioggia, temporali infiniti e venti spesso fortissimi, sembrano, a volte, impedirci il cammino, coprire l’obbiettivo, scuoterci forte tanto da farci cadere. Imparare a restare ancorati alla nostra strada, saper rallentare senza fermarci, saper sostare solo per recuperare energie, è fondamentale. Le risorse sono tutte dentro di noi. Ogni variazione di clima, nei cieli delle nostre vite, è spinta al cambiamento; è energia psichica da usare e non da cui scappare. Scappare o rifiutare non serve, le cose accadono e le piogge arrivano senza che noi possiamo contrapporvici. Allora cambiamo modo di guardare ad un temporale e guardiamo al cielo grigio solo in cerca dell’arcobaleno.

« La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia» Gandhi.

 

Valentina Di Fonzo

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