Il 2017 è stato un anno da incorniciare per le energie rinnovabili. In Italia c’è stato un incremento generalizzato delle installazioni di impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici e ciò fa presagire con positività una continuazione e un miglioramento anche per il futuro.

Secondo recenti studi entro il 2050 sarà possibile soddisfare l’intero fabbisogno energetico del mondo con nuovi investimenti assai costosi, ma fortemente fruttosi in termini economici per le prossime generazioni e per l’impatto ambientale. Le energie esauribili (carbone, gas, uranio, petrolio ecc.) vengono utilizzate una sola volta e la loro riproduzione è pressoché impossibile o ha un processo temporale estremamente lungo come il caso del petrolio; le energie rinnovabili, invece, sono utilizzabili svariate volte e non sono inquinanti.

Con il termine energie rinnovabili intendiamo delle fonti di energia capaci di riprodursi in un breve lasso temporale non pregiudicando le risorse dell’uomo e l’ambiente circostante. Ecco le fonti di energia rinnovabile esistenti e largamente utilizzate:

energia solare che grazie agli impianti solari e fotovoltaici attinge calore ed energia dal sole;

energia eolica, ossia la fonte di energia generata dallo spostamento del vento;

energia idraulica che attinge energia dallo spostamento delle masse d’acqua;

biomasse, scarti di prodotti agricoli e industriali usati come combustibili per produrre energia elettrica;

geotermia che sfrutta il calore proveniente dalla terra per alimentare impianti di riscaldamento e condizionatori.

Come abbiamo detto prima la caratteristica principale di questo tipo di energie è di essere sostenibili. Le rinnovabili non immettono nell’aria sostanze dannose ed inquinanti che alterano le condizioni climatiche al contrario delle energie non rinnovabili che hanno un altissimo impatto ambientale che durante gli anni ha sconvolto il sistema climatico ed ambientale (basti ricordare l’effetto serra, l’alto contenuto di CO2 e metano nell’atmosfera o il famoso buco dell’ozono). L’impiego di esse potrebbe essere, pertanto, una soluzione definitiva per combattere i disastrosi cambiamenti climatici e per preservare l’ambiente e il mondo animale da continue ed incessanti vessazioni dell’uomo.

Greenpeace ha sottolineato che oltre ai benefici elencati l’impiego delle fonti rinnovabili può creare posti di lavoro e risollevare un’economia, ahimè, in crisi. Ecco quanto si può leggere in un recente rapporto della nota associazione ambientalista: “Appena il 30 per cento delle energie rinnovabili può creare 568.000 posti di lavoro in più in Europa, permettendo inoltre un risparmio di circa 13 mld di euro all’anno sulle importazioni di fonti fossili e di circa 33 mld di euro annui sui costi legati al controllo dell’inquinamento.”

Il 2017 ha segnato una svolta per le energie rinnovabili: da un recente studio pubblicato dall’Osservatorio FER (fonti ed energie rinnovabili) condotto da gennaio a ottobre 2017 l’utilizzo degli impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici in Italia è aumentato del 20% rispetto al 2016.

Gli impianti fotovoltaici hanno avuto una crescita omogenea a livello territoriale con picchi in diverse regioni italiane tra cui Basilicata, Lazio, Lombardia Piemonte, Toscana e Valle d’Aosta e Veneto.

L’energia eolica essa ha avuto un incremento del 35%, in particolare nel Mezzogiorno. La crescita si è registrata nei primi 10 mesi del 2017 subendo un decremento da ottobre fino a dicembre.

Per quanto riguarda, invece, il settore idroelettrica la crescita è stata del 4% e, quindi, più contenuta e si è verificata soprattutto in Abruzzo, Marche, Molise, Sicilia e Veneto.

I dati pubblicati dal FER sono più che rassicuranti: qualcosa sta finalmente cambiando nel nostro paese. Le associazioni ambientaliste sono soddisfatte di questo trend positivo che si auspica continui anche il prossimo anno.

Nicoletta Crescenzo

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