Nei giorni scorsi Donald Trump ha annunciato con l’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo sul Clima stipulato a Parigi nel 2015. Questo il tweet pubblicato dal presidente americano in data 1 giugno: ‘’Annuncerò la mia decisione sull’accordo di Parigi giovedì alle 15 nel Giardino delle rose della Casa Bianca. Rendiamo l’America di nuovo grande.’’

La ratifica dell’accordo era stata firmata da Barack Obama il 3 settembre 2016 alla viglia del G20 di Hangzhou in Cina. Si trattava di un accordo esecutivo che non necessitava l’approvazione del Senato e che, pertanto, fu sottoscritto soltanto dall’ex presidente statunitense. Il Tycoon, sfruttando  un procedimento analogo, potrebbe portare avanti l’obiettivo che si era prefissato in campagna elettorale di abolire l’accordo parigino, ma l’iter burocratico per un ritiro totale sarebbe di quattro anni e si concluderebbe nel 2020. Più concreta l’ipotesi di qualche modifica alla ratifica come suggeritogli dalla figlia Ivanka e dal genero Jared Kushner.

“Gli Stati Uniti cominceranno a negoziare un nuovo accordo sul clima. Vogliamo un accordo che sia giusto. Se ci riusciremo benissimo, altrimenti pazienza. Ci sarà quindi la fine dell’applicazione degli impegni di riduzione e soprattutto dei versamenti al Fondo verde per il clima  che costa agli Usa una fortuna”.  ha annunciato Donald Trump nel suo comizio tenutosi al Rose Garden della Casa Bianca in un clima di festa a cui hanno partecipato i suoi sostenitori e decine di giornalisti.

Il repubblicano ha così giustificato la decisione presa: ’’E’ un accordo che impone dei costi in anticipo sugli americani a danno dell’economia e della crescita del lavoro, mentre strappa impegni insignificanti da altri Paesi, come la Cina . Se gli Usa rispettassero i termini dell’accordo, l’economia americana perderebbe 3mila miliardi di dollari nel suo PIL nei prossimi decenni.’’

Non mancano le critiche. Barack Obama ha dichiarato a riguardo:  “L’amministrazione Trump si sta unendo a una piccola manciata di nazioni che rifiutano il futuro”, mentre Italia, Francia e Germania si sono dette rammaricate e hanno invitato il presidente a un ripensamento. Il capo del Governo francese Emmanuel Macron ha telefonato personalmente Donald Trump e rivolto un appello agli scienziati americani affinchè si impegnino a difesa del clima e dell’ambiente. L’UE è preoccupata che altri paesi possano seguire la decisione degli USA.

Dello stesso tenore anche il Vaticano. Papa Francesco nel corso del suo incontro aveva chiesto a Trump di rispettare gli accordi presi dal suo Paese nel corso della Cop21 di Parigi, ma le sue parole non sono state per niente accolte. ‘’ La decisione di uscire dall’accordo di Parigi è un disastro per l’umanità e per il pianeta’’ ha commentato monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia accademia delle Scienze.

Alcuni Stati e città americane hanno fatto sapere la loro volontà di dare battaglia a Trump e alle sue politiche antiambientaliste. Il governo di New York presieduto da Andrew Cuomo ha firmato un accordo per l’adesione della città alle politiche della Cop21 a cui hanno aderito 61 sindaci e i governatori di California, Washington, Colorado, Massachusetts e Connecticut. Basteranno le proteste a placare la decisione di Trump e del suo esecutivo?

Vincenzo Nicoletti

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