Pier Paolo Pasolini approda su Storytel
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Il 5 marzo 1922 nasceva una tra le più grandi menti del Novecento italiano. Regista, scrittore, poeta, giornalista, Pier Paolo Pasolini ha segnato la storia italiana. La piattaforma Storytel ne celebra la vita straordinaria in occasione del centenario della nascita con un podcast in dieci puntate di Francesco Fiaschini, drammaturgo e regista, Simone Spoladori, esperto di cinema e media digitali, e Morena Rossi, copywriter, raccontate da Chiara Leoncini.

Tracce – forme di vita e di morte di Pier Paolo Pasolini vuole infatti raccontare la vita dell’autore a partire dalla morte cruenta e dalle tracce che quest’ultima ha lasciato: sabbia, fango, capelli, ferro, vetro, legno, vernice, piombo, cuoio, petrolio sono i punti di partenza per analizzare e raccontare l’eredità di Pier Paolo Pasolini; questo è quel che rimane sulla spiaggia del Lido di Ostia quando il corpo dello scrittore, dopo essere stato ritrovato massacrato e irriconoscibile, viene portato via. Sono i segni, le tracce di un delitto che porta a compimento il processo di diffamazione e ostracizzazione dalla vita sociale perpetrato ai danni dell’intellettuale corsaro. La costante ricerca della verità e la denuncia sociale che traspaiono dal vivo realismo delle sue opere e delle sue inchieste giornalistiche generano scandalo nella società italiana del secondo Dopoguerra, divisa tra il bigottismo della classe borghese e l’arretratezza culturale ed economica delle classi rurali, portatrici dell’autenticità che il resto della popolazione ha perso con l’avvento dei mezzi di comunicazione di massa. Contribuiscono a fare di Pier Paolo Pasolini un emarginato la scoperta dell’omosessualità e la militanza nel PCI, dal quale verrà espulso nel 1949 a causa delle accuse di pederastia.

«Sai, la verità è che esistono solo due tipi di intellettuali: quelli che raccontano la vita osservandola come da dietro a un paravento, e quelli che ci si devono schiantare addosso, perché solo quando sono al tappeto, agonizzanti, allora riescono a descriverla. Pasolini era del secondo tipo: dentro alla vita. Scrivere sì, leggere sì, commentare sì, fare analisi sì, ma solo dall’alba al tramonto, perché – sparito il sole – iniziava il suo corpo a corpo con la vita. Pasolini non ha mai usato la testa per scrivere, ha usato sempre e solo il corpo, più precisamente il corpo a corpo». In questo passo di Gridalo, Roberto Saviano ricorda Pasolini e ne descrive la corporeità, uno dei tratti più caratteristici della sua scrittura. Sono gli anni di Ragazzi di vita e delle borgate romane, gli anni in cui essere omosessuali è una minaccia all’ordine precostituito, e raccontare la realtà, in tutta la sua miseria, vuol dire per Pasolini viverci dentro, sporcarsi le mani. La sua presenza su una piattaforma come Storytel non è incoerente: il racconto del reale in Pasolini acquista le forme più varie, l’intellettuale e artista può sperimentare nuovi mezzi di espressione e utilizzarli per criticare il mondo dal loro interno. È questo il senso della sua presenza in televisione, nonostante le numerose critiche espresse contro il mezzo di comunicazione di massa più diffuso negli anni ’60; è questo il motivo per cui lo sguardo rivolto alla purezza del mondo contadino non indulge mai a una sterile esaltazione del passato come mitica età dell’oro: la critica al progresso è sempre ben calibrata e ne tiene in considerazione ogni aspetto, ragione per la quale la tecnologia non è rifiutata se permette nuove modalità espressive, come nel caso del cinema.

E dunque attraverso il nuovo podcast su Storytel possiamo ascoltare della vita e delle esperienze culturali di un uomo dall’attività intellettuale poliedrica, che ancora oggi, a cento anni dalla nascita, lascia in eredità le sue taglienti incursioni letterarie, la cui forza e potenza risiede nella capacità di parlare anche al pubblico del nuovo millennio.

Giulia Imbimbo

Nata a Napoli a ridosso del nuovo millennio, sono una studentessa di Lettere Moderne, divoratrice di album e libri. Credo nella capacità della cultura umanistica e dell'espressione artistica di rifondare i valori della società contemporanea.

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