obesità
Fonte immagine: nuovosud.it

L’obesità mondiale è quasi triplicata negli ultimi 40 anni, secondo una recente review dichiarata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Secondo i recenti dati ISTAT, oltre il 50% della popolazione adulta in Europa è in sovrappeso. A questo triste dato, si aggiunge il 20% di popolazione affetta da obesità cronica.

Anche l’Italia mostra dati alquanto allarmanti riguardo al tema dell’obesità: negli ultimi vent’anni la percentuale di bambini in sovrappeso fra i 5 e i 19 anni è raddoppiata da 1 su 10 a circa 1 su 5. Questo incremento esponenziale di obesità infantile è la conseguenza di un sistema alimentare, stili di vita scorretti (in particolare un’alimentazione ipercalorica ed eccessiva sedentarietà).

Ma non solo: anche l’influenza dei genitori e le condizioni sociali, economiche e culturali giocano un ruolo importante nel rapporto con l’obesità infantile. I Paesi europei devono quindi sviluppare un piano comune che possa arginare la diffusione di questa allarmante piaga sociale.

Etichette alimentari come strumento informativo

Le etichette degli alimenti rappresentano un importante strumento di informazione in quanto definiscono nel dettaglio cosa realmente si sta acquistando. Purtroppo, ancora oggi, i Paesi europei non sono stati in grado di trovare una strategia efficace comune sia in tema alimentare, sia in contrasto all’obesità.

La Francia ha proposto il sistema Nutri-Score, già adottato in alcuni Paesi europei. Si tratta di una etichetta basata su un sistema di classificazione “a semaforo” che indica quali sono i valori nutrizionali per ogni porzione di cibo considerata. Le etichette colorate sembrano comunicare immediatamente al consumatore se si tratta di alimento “salubre” o “dannoso”.

L’Italia, da diversi anni, si batte contro il sistema Nutri-Score in quanto esso considera alcuni prodotti come dannosi a prescindere, senza tenere conto delle quantità consumate. Così facendo, si confondono i consumatori e si arreca un danno ai produttori di determinati alimenti, come olio d’oliva, prosciutto e formaggi. Il Nutri-Score, andrebbe inoltre a penalizzare la famosa (e sana) dieta mediterranea.

Una soluzione potrebbe rivelarsi il sistema italiano “Nutrinform battery“. Esso indica al consumatore l’apporto nutrizionale dell’alimento in rapporto al suo fabbisogno giornaliero e al corretto stile alimentare, evidenziando la percentuale di calorie, grassi, zuccheri e sale per singola porzione rispetto alla quantità raccomandata dall’Unione europea. La proposta italiana mira quindi a superare gli effetti penalizzanti per il “Made in Italy” e la dieta mediterranea del sistema Nutri-Score.

L’obesità va contrastata con sport e alimentazione

L’alimentazione scorretta e la mancanza di attività fisica sono le cause principali di sovrappeso, diabete e obesità cronica. Per contrastare l’obesità infantile è fondamentale sensibilizzare i bambini e i ragazzi nelle scuole attraverso iniziative mirate.

A tal proposito, i Paesi europei hanno adottato diverse strategie volte a promuovere un’alimentazione corretta e l’esercizio fisico. Per esempio, a Roma, l’Istituto San Francesco di Torre Gaia ha accolto con grande successo il progetto “Vinci In Salute“, a cura di AIASC – Associazione Italiana Arte, Sport e Cultura in collaborazione con l’associazione I Am Doping Free e Italmaker – Accademia dell’inventore.

Il progetto ha coinvolto circa cinquemila bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di I e II grado di diverse regioni italiane. L’obiettivo del progetto è stato quello di far conoscere ai più giovani l’importanza dell’alimentazione sia nella vita quotidiana che in relazione all’attività fisica e alla pratica sportiva.  

Per quanto riguarda invece il cibo consumato all’interno degli istituti scolastici, in molti Paesi europei, come l’Italia, la Finlandia e la Svezia, c’è la politica di aiutare le scuole a fornire dei pasti bilanciati e che riflettono in generale le abitudini alimentari dello specifico Paese. In altri Paesi invece, non esiste un sistema obbligatorio dei pasti scolastici ed è possibile portare il proprio pranzo da casa.

Ricordiamo che il pranzo a scuola costituisce un’importante opportunità per imparare delle sane abitudini. I pasti scolastici ben equilibrati inoltre sono stati collegati ad un aumento della concentrazione in classe, migliori risultati scolastici e a pochi giorni di malattia. Per combattere l’obesità giovanile, negli ambienti scolastici, tutti i Paesi europei dovrebbero quindi implementare programmi completi e comuni che promuovano una vera e propria alfabetizzazione nutrizionale in età scolare.

Un altro esempio che ha riscosso molto successo in Italia è il progetto “Un miglio al giorno“, attivo dal 2009. Esso prevede lezioni di circa un’ora a settimana rivolte ai bambini e ai ragazzi durante l’orario scolastico in cui i docenti da noi formati affrontano tematiche relative alla corretta alimentazione: dai nutrienti più importanti nella dieta alla conoscenza della piramide alimentare, fino a parlare dei pericoli nascosti nell’uso eccessivo del sale a tavola. 

Strategie comuni per combattere l’obesità

Per combattere l’obesità, i Paesi europei devono accordarsi e trovare strategie comuni che possano incoraggiare stili di vita sana. Più che concentrarsi su sistemi di etichettatura, sugli alimenti da vietare o sui comportamenti da condannare, i Paesi dovrebbero dar vita a iniziative in grado di invogliare i giovani a seguire diete alimentari sane e a praticare attività sportiva, due strumenti importantissimi per garantire il benessere fisico e psicologico.

La promozione di comportamenti alimentari sani e corretti dovrebbe inoltre avvenire grazie alla sensibilizzazione delle famiglie, degli educatori, degli amici e dei media in modo che i giovani si sentano sostenuti in un cambiamento a volte radicale. 

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