Il 6 febbraio 2014 il ddl sulla Terra dei Fuochi è stato convertito in legge mettendo a tacere le proteste che avevano preso piede nei mesi precedenti. Tante le promesse del Governo: mappatura dei terreni inquinati, duecento milioni per le bonifiche e il controllo della salute dei cittadini attraverso screening sanitari gratuiti sulla popolazione di 88 comuni. E’ passato poco più di di un anno da allora, ma nulla è cambiato.
I controlli in queste zone continuano a essere inesistenti. ”I terreni interdetti alla coltivazione non sono stati bonificati così come quelli da cui sono stati tirati fuori i fusti, sono rimasti esattamente com’erano. Nulla è cambiato neanche a Giugliano, dove le ecoballe di Taverna del Re sono ancora nello stesso posto di un anno fa. Una pila di amianto giace da anni sotto il ponte dell’asse mediano che collega Napoli a Caserta, dove continuano a bruciare rifiuti a qualche centinaio di metri da edifici abitati.” ha raccontato ai microfoni Enzo Tosti, operatore socio sanitario e portavoce del Coordinamento Comitati Terra dei Fuochi.
Il noto attivista originario di Orta di Atella (CE) ed è convinto che la ”monnezza” va esaminata da vicino,esaminata scarto per scarto. Dalle sue attente analisi è emerso che i sacchetti d’immondizia accatastati uno sull’altro non servono altro che ha coprire ciò c’è sotto, ossia scarti industriali e eternit in gran parte provenienti dalle industrie dell’Italia settentrionale e da varie zone europee. A darne conferma i membri della guardia forestale che hanno di recente censito 52 “buche” in cui sono stati interrati rifiuti tossici.
E’ soprattutto grazie a questi materiali nocivi che parecchi abitanti della Terra dei Fuochi si ammalano di cancro. Tosti ha fatto notare in una recente intervista che l’avvelenamento dei terreni porta gravi danni alle falde acquifere campane e di conseguenza ai cittadini che ogni giorno bevono acqua e ingeriscono cibi contaminati. I frequenti roghi di rifiuti nocivi alle vie respiratorie sono, invece, causa di cancro ai polmoni. I tumori più diffusi sono, infatti, quelli a fegato, stomaco e apparato respiratorio, vale a dire quelli legati a ciò che si mangia, si beve o si respira.
Qualche mese fa Enzo Tosti ha scoperto di essere lui stesso ammalato. Da un controllo del sangue è emerso un aumento dei leucociti e un ematologo gli ha diagnosticato una leucemia linfatica. Preoccupato dagli esiti dell’esame l’ambientalista delle Terra dei Fuochi si è sottoposto ad ulteriori accertamenti in un centro specializzato a Oderzo (Veneto) e ha scoperto di avere nel sangue percentuali anomale di Pcb, prodotto fino al 1983 dalla Caffaro di Brescia e ora messo al bando.
“Qui tanta gente ha come me i veleni nel sangue, ma non lo sa. È giunta l’ora che tutti sappiano”. Solo lo Stato è in grado di sostenere le spese per le analisi tossicologiche dei cittadini in quanto molto costose. Il ddl Terra dei Fuochi prevedeva 50 milioni per gli screening sanitari entro fine 2016. Quanto tempo bisognerà aspettare affinchè la promessa venga mantenuta?
Vincenzo Nicoletti