Dopo la guida alla stagione NBA, la Redazione sportiva di Libero Pensiero è lieta di presentarvi una rubrica di approfondimento sui giocatori più interessanti che quest’anno calcheranno per la prima volta il parquet della National Basketball Association. Il nostro percorso inizia con Jabari Parker, neo acquisto dei Milwaukee Bucks.

https://www.youtube.com/watch?v=fr5fU3gW9Tg

Jabari Ali Parker nasce a Chicago il 15 Marzo 1995. Il padre di Jabari è Sonny Parker, ex-giocatore NBA con la maglia dei Golden State Warriors, che nel 1990 fonda la Sonny Parker Youth Foundation che si occupa di dare un’educazione ai giovani di Chicago, offrendo anche la possibilità di svolgere attività extrascolastiche.

JABARI CONOSCE IL BASKET – La fondazione del padre è il primo elemento che lo avvicina a questo sport. Il secondo? La fede mormona. E’ proprio presso la LDS Church meetinghouse di Hyde Park, i cui campi da basket servono ad allontanare i giovani dai più “malfamati” playground, che affina il suo talento insieme al fratello Christian. Jabari e il fratello giocano continuamente, a volte anche di notte: d’altronde l’idolo per chiunque ami il basket, a Chicago e non, è Michael Jeffrey Jordan, che il basket lo respirava 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

JABARI COLTIVA IL SUO TALENTO – Jabari cresce sempre più in altezza: all’età di 11 anni, in Fifth Grade, era alto 183 cm, mentre l’anno dopo già 188 cm. Quando madre natura ti dona un talento e doti fisiche del genere, lavorare continuamente è l’unica soluzione intelligente e Jabari non manca di intelletto. Sceglie, infatti, la Simeon High School di Chicago, per intenderci, la stessa frequentata da Derrick Rose. Jabari incanta da subito, vincendo il premio di freshman dell’anno per le High School dato da ESPN, concludendo la stagione con 19.3 punti di media, 5 per i rimbalzi e 3 per gli assist. L’anno seguente, invece, le statistiche scendono, ma nonostante ciò vince ancora il premio dato da ESPN al Sophomore dell’anno. Possiamo considerarlo quindi un anno di quiete prima della tempesta, dallo stesso scatenata al suo anno da junior. Durante la stagione segna 40 punti (record nella storia della Simeon High School) portando la squadra alle finali di Stato.

La rivista Sports Illustrated si sbilancia con un titolo ad effetto in prima pagina:

“The Best High School Basketball Player Since LeBron James is… Jabari Parker But There’s Something More Important To Him Than Instant NBA Stardom: His Faith”

LA FEDE DI JABARI – Jabari Parker diventa il miglior giocatore High School dai tempi di LeBron James, ma oltre il parquet esiste qualcosa di più importante che lo anima: la fede mormonica. Grazie alla propria umiltà, Jabari riesce a coltivare al meglio tale connubio, sia come cestista che come missionario mormone, invitando alla conversione di casa in casa. Ad ogni modo, completa meravigliosamente anche il suo anno da senior fino al momento del grande salto al College. Tutti sono interessati ad un talento del genere, ma alla fine la spunta uno che con i giovani ha un certo talento: Mike Krzyzewski.

JABARI ARRIVA A DUKE – Un’annata fantastica, rovinata però dalla cenerentola del torneo NCAA: i Mercer Bears. Durante l’anno, Parker perde anche lo scontro diretto contro il rivale Andrew Wiggins dei Kansas Jayhawks, ma nella sconfitta sfodera una gran prestazione da 27 punti, 9 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate e 1 stoppata. Nonostante il fallimento di Duke, Jabari Parker rimane un giocatore dal talento sconfinato. Decide di dichiararsi eleggibile al Draft, durante un’esclusiva storia autobiografica pubblicata da Sports Illustrated. Arriva la firma con Rich Paul, l’agente di LeBron James, il contratto con il brand d’abbigliamento di Michael Jordan ma non verrà scelto alla uno. A rubargli il posto sarà Andrew Wiggins, pickato dai Cleveland Cavaliers. Con la seconda scelta del primo turno, i Milwaukee Bucks scelgono proprio Jabari.

Il giovane, talentuoso e umile giocatore dell’Illinois giocherà nel Wisconsin, nemmeno troppo lontano dalla sua terra natia, e dovrà prendere sulle spalle la franchigia con l’umiltà, il talento e con l’aiuto della fede, perché in fin dei conti non fa mai male avere un aiuto dall’alto.

Fonte Immagine e Video: bleacherreport.net/Dawk Ins

Luca Adami

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