Le riprese di The Crowded Room hanno messo sotto pressione Tom Holland
Le riprese di The Crowded Room, la nuova miniserie da 10 episodi prodotta da Apple Studios e liberamente ispirata al romanzo ”Una stanza piena di gente”, hanno rappresentato un momento difficile per Tom Holland, produttore e attore protagonista: «Abbiamo esplorato certe emozioni di cui non avevo mai fatto esperienza prima. Inoltre, essendo anche produttore, affrontare i problemi quotidiani presenti inevitabilmente sul set ha aggiunto un ulteriore livello di pressione. Ero davvero esausto mentalmente e mi ci è voluto molto tempo per riprendermi in seguito, per tornare alla realtà». Lo ha annunciato Holland, già noto al pubblico per il ruolo di Peter Parker nei film ”Spider-Man Homecoming” e ”Spider-Man: Far From Home”. «Vedevo me stesso in lui, ma nella vita reale», ha rivelato l’attore britannico alla rivista statunitense Entertainment Weekly. «Questo show mi ha distrutto. È arrivato un momento in cui ho sentito il bisogno di una pausa, di sparire e andare su una spiaggia in Messico», ha proseguito, dichiarando di essere deciso a ritirarsi temporaneamente dalle scene per dedicarsi alla cura della sua salute mentale.
Di cosa parla ”The Crowded Room”, la miniserie con Tom Holland
Lanciata il 9 giugno dalla piattaforma Apple TV+ (il servizio streaming Apple Original), la miniserie narra le vicende di Danny Sullivan (Tom Holland), ”un uomo arrestato in seguito al suo coinvolgimento in una sparatoria avvenuta a New York City nel 1979 – si legge nella sinossi resa pubblica da Apple+ – Questo thriller coinvolgente, narrato attraverso una serie di interrogatori condotti dalla detective Rya Goodwin (Amanda Seyfried), ripercorre la storia di Danny rivelando elementi del suo misterioso passato, con colpi di scena che lo porteranno a una rivelazione che cambierà la sua vita”.
Una stanza piena di gente
La miniserie con protagonista Tom Holland è liberamente ispirata al romanzo ”Una stanza piena di gente”, firmato dall’autore statunitense Daniel Keyes e realizzato in collaborazione con Billy Milligan, protagonista dell’opera stessa. Registrato all’anagrafe con il nominativo di William Stanley Morrison, Billy, giovane ventiduenne originario della Florida, è stato arrestato in Ohio nell’ottobre 1977 con l’accusa di rapimento e violenza ai danni di tre studentesse universitarie. Ma è stata la personalità di Milligan ad aver destato maggiore attenzione: richiesta dalla difesa, una perizia psichiatrica portò alla diagnosi di disturbo dissociativo dell’identità e all’emissione da parte del tribunale americano della prima sentenza di non colpevolezza per infermità mentale.
Holland, Bieber, Gaga: saper dire ‘no’
Prima di Tom Holland numerosi personaggi famosi hanno affrontato tematiche legate alla salute mentale. Uno fra tanti Justin Bieber, cantautore e musicista canadese. «La pressione di soddisfare le aspettative della gente su quello che dovrei essere è troppa da portare sulle mie spalle» ha dichiarato, giustificando la cancellazione degli incontri con i fan durante uno dei suoi tour mondiali.
Sull’importanza di saper dire di ‘no’ e di preservare il proprio benessere psicologico si è espressa anche Lady Gaga, cantautrice e attrice statunitense. «Dopo anni e anni di ‘sì’ a lavori, interviste, eventi e a tutte le opportunità, a cui naturalmente sono così umile e grata di aver avuto e che molte persone non hanno; e dopo aver lavorato il più a lungo possibile per realizzare i miei sogni, lentamente, ma con forza la parola ‘sì’, ‘sì’, ‘certo’, è diventata troppo automatica e la mia voce interiore si è spenta, e ora ho capito che non era sano. Non avevo la forza di dire ‘no’», ha dichiarato Gaga.
Nel corso degli anni le industrie cinematografiche e discografiche hanno favorito la produzione di un lavoro finalizzato al raggiungimento di un profitto puramente economico, in cui le logiche di operazione rispondono a quelle di mercato. E spesso da detentori e detentrici di potere – il loro talento – si sono trasformati e trasformate in strumenti attraverso i quali alimentare la crescita del capitale delle imprese.
Arianna Lombardozzi
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