Da oggi 12 ottobre fino a domenica 15, la città di Milano ospiterà il primo “World Congress for Climate Justice: ideas, strategies, practices” (WCCJ), che avrà luogo prevalentemente all’interno dell’Università Statale di Milano e in parte nell’autogestito Spazio Pubblico Leoncavallo. Il Congresso Mondiale per la Giustizia Climatica nasce dalla collaborazione con attivisti di Bologna e Torino, ma anche di Liegi e Berlino, con i quali è stato lanciato un appello internazionale per invitare i movimenti per il clima a recarsi nel capoluogo lombardo, che da tempo è visto come uno degli epicentri del movimento europeo per il clima. Fanno parte del comitato organizzatore Ultima Generazione, Ecologia Politica, XR Milano, Piano Terra/Off Topic, ARI – Associazione Rurale Italiana, Comitato Acqua Milano, Institute of Radical Imagination e molti altri collettivi. Tuttavia, le adesioni sono arrivate da altri gruppi italiani e mondiali, come Ende Gaelende, Soulèvements de la Terre, Climáximo, Rise-up Uganda, Defend Atlanta Forest, Colectivo Yasunidos.
Il Congresso Mondiale per la Giustizia Climatica è stato concepito come una prima Internazionale per la giustizia climatica, dato che vuole aprire uno spazio per lo scambio e il dibattito transnazionale con l’obiettivo di raggiungere deliberazioni su risoluzioni, proposte di azione per alleanze e mobilitazioni internazionali. Questa iniziativa permette così di convergere e riunire nella città di Milano movimenti da tutti i continenti, per elaborare strategie intersezionali contro il capitalismo fossile. Ragion per cui, il congresso offre la possibilità di confronto ai movimenti climatici, attivisti e intellettuali esplicitamente anticapitalisti di tutto il pianeta, che hanno l’ambizione di definire un’agenda comune e una prospettiva ideologica nello spazio transnazionale condiviso delle lotte ecosociali del presente, in modo da costituire la fazione radicale, anticapitalista, ecotransfemminista e postcoloniale del movimento globale per il clima.
Ad ogni modo, in questi quattro giorni non si affronteranno solamente questioni inerenti al clima e all’ambiente, poiché questo congresso ritiene essenziale e prioritario ricollegare le lotte per la giustizia climatica con quelle per la giustizia sociale e con la sindacalizzazione dei lavoratori. Pertanto, questa iniziativa sarà un’occasione per iniziare a stringere legami transnazionali e gettare le basi per creare alleanze capaci di costruire un presente di giustizia climatica e liberazione, a partire dalle pratiche dei movimenti femministi e queer, dalle campagne sindacali radicali e dai fronti antirazzisti, con il fine di costruire insieme nuove pratiche di organizzazione e conflitto, stili di vita di opposizione, modalità di energia e produzione e consumo di cibo, accesso universale al reddito, alla salute e all’alloggio, all’informazione e alla conoscenza. Questo avverrà attraverso workshop, discussioni e deliberazioni sulle migliori idee e strategie per i movimenti per la giustizia climatica nel Nord e nel Sud del pianeta.
Il Congresso Mondiale per la Giustizia Climatica si aprirà alle ore 11.00 presso la Casa della Cultura. A seguire, inizierà alle ore 14.30 una conferenza sul ruolo degli artivisti in sostegno del clima che porterà alla stesura collettiva di un manifesto sul ruolo dell’arte nella lotta per la giustizia climatica e nella creazione di nuove ecologie (che tengono conto dell’intersezione tra fatti ambientali e sociali), che si terrà invece presso il Chiostro Legnaia (Aula EcoLab) dell’Università degli Studi di Milano. In chiusura della prima giornata sarà organizzato un aperitivo verso le ore 19.00, presso lo spazio sociale Piano Terra.
Il giorno 13 ottobre si terranno una serie di seminari paralleli a tema climatico e ambientale che parleranno di questioni inerenti all’Italia. Tra questi quello di Ultima Generazione che tratterà delle forme di lotta climatica e di tattiche di disobbedienza civile, oppure quello a cura di Studenti Indipendenti Bicocca e Ecologia Politica Milano in merito a come le lobby dei fossili finanziano e influenzano l’istruzione e la ricerca accademica. In tarda mattinata, verrà spostata invece l’attenzione sull’attivismo ecologico internazionale, come quello riguardo la politica ambientale nella Cina di Xi, oppure sulla responsabilità che hanno istituzioni come il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale nella distruzione dell’ambiente. Dopo la pausa pranzo, la Rete Ecosocialista presenterà “L’alternativa ecosocialista all’estinzione: frattura metabolica, antispecismo e ricomposizione di classe”, che comprenderà anche un intervento del Professor Marco Maurizi del Gruppo di Antispecismo Politico. In ordine sparso, si potrà poi partecipare ad altri seminari fino alle ore 17.00, quando andrà in scena un’azione di protesta tra le strade di Milano contro le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
La giornata del 14 ottobre si aprirà invece con dieci assemblee tematiche, come quella in merito alla questione della migrazione climatica, dei rifugiati, dei confini/senza confini e della giustizia climatica, oppure quella che si occupa di indagare gli effetti sull’ambiente prodotti dalla guerra in Ucraina. In programma anche un’assemblea tematica dal titolo “Ecologia sociale, eco-marxismo, anarchismo verde a confronto: verso una sintesi anticapitalista”, o in alternativa quella su “Ecotransfemminismo e strategia climatica intersezionale” in cui si sottolineerà l’importanza di affiancare la lotta ecotransfemminista al movimento dei migranti, che nella loro rivendicazione di libertà sconvolgono i piani e i confini europei. Nel pomeriggio sarà poi messo a confronto il cosiddetto “capitalismo verde” e quello che viene comunemente chiamato “comunismo della decrescita”, un’altra rispetto all’agroecologia e alla sovranità alimentare contro agroindustria e deforestazione, un’altra ancora in merito al ruolo dei giovani nel movimento di rottura per la giustizia climatica e, infine, una sul lavoro essenziale e lavoro precario.
Il giorno 15 ottobre, il Congresso Mondiale per la Giustizia Climatica verrà chiuso con l’assemblea plenaria in programma alle ore 10.00 presso lo Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo. Durante quest’assemblea potranno intervenire soltanto i delegati, mentre il pubblico dovrà semplicemente seguire i lavori. In essa si discuterà rispetto al piano per rovesciare il capitalismo fossile e su come costruire la fazione radicale del fronte mondiale del clima. Il tutto si concluderà con un pranzo comune di addio a cura di Cucina Pop, previsto per le ore 13.30 fino alle ore 15.00.
Come si può vedere dal programma, che potete consultare all’interno del sito in maniera completa e dettagliata, questa iniziativa permetterà ai partecipanti di coniugare la teoria con la prassi attraverso differenti modalità. Di fatto, durante le prime due giornate che si svolgeranno all’interno dell’Università degli Studi di Milano, i partecipanti avranno la possibilità di prendere parte a seminari dove c’è più possibilità di dibattito, mentre per la giornata seguente sono previste assemblee tematiche in cui il dibattito sarà disciplinato da regole più rigide. In questo modo gli ospiti avranno modo di esporre in pubblico le proprie basi teoriche e provare a formulare tesi condivise per la risoluzione di problemi concreti. L’ultimo giorno, invece, si passerà dal discutere di teoria al parlare di pratiche di organizzazione e conflitto, spostandosi non a caso all’interno dello Spazio Pubblico autogestito Leoncavallo.
Gabriele Caruso