Il meraviglioso scavetto a servire Callejon per il momentaneo 1-1, 136 palloni giocati con l’84,3% di precisione nei passaggi e 31 palloni recuperati. Basterebbero anche i soli numeri a sottolineare la sontuosa prestazione che Jorginho ha messo in mostra nel 4-1 contro la Lazio di sabato sera, che ha riportato il Napoli di nuovo al primo posto. La gara dell’italo-brasiliano è stata però un continuo riadattarsi nell’ombra al modulo dei biancocelesti che, nella prima frazione di gioco, era riuscito ad ostruire le sue linee e la sua posizione (anche grazie ad un Milinkovic-Savic inarrestabile). Il playmaker azzurro ha ripreso con forza il controllo del gioco nel secondo tempo, ridando al gioco del Napoli quel ritmo che è solito dare in ogni match ed imponendosi anche a livello fisico in mezzo al campo, caratteristica che non è sempre stata nelle sue corde ma che, negli ultimi anni sotto la guida di Sarri, ha imparato a far sua.

Jorginho in azione contro la Lazio

Il lavoro oscuro di Jorginho nel 4-3-3 disegnato dall’allenatore azzurro è diventato sempre più fondamentale in questa stagione, in cui il centrocampista della nazionale è riuscito a far crescere ulteriormente i suoi già stupefacenti numeri, arrivando anche a scrivere il suo nome nella voce dei marcatori, cosa che nei precedenti anni non era riuscito a fare. La crescita dell’ex Hellas è però dimostrata nel suo modo di adattarsi alle condizioni di marcatura avversarie in maniera totalmente autonoma, cosa che negli scorsi anni non avveniva se non attraverso le direttive scelte da Sarri. Il primo tempo di Jorginho contro la Lazio è stata una continua ricerca della posizione in mezzo al campo, dapprima arretrando il suo raggio di azione vicino alla difesa, poi affermandosi con forza tra le maglie del centrocampo a 5, mandando in tilt lo spartito degli uomini di Inzaghi.

La Heat-zone di Jorginho contro la Lazio dimostra come l’azzurro abbia avanzato il suo raggio d’azione per giocar palla.

L’89,3% di passaggi riusciti in questa stagione, unito alla straordinaria media di 95,7 passaggi compiuti a partita sono ormai diventati un abitudine per Jorginho, diventato il faro di una squadra che si alza e si abbassa a seconda delle direttive che il suo numero 8 impone in mezzo al campo, non solo attraverso i gesti (caratteristica che lo ha contraddistinto in questi anni) ma permettendo anche alla squadra di variare spartito (evitando di giocare il classico triangolo a sinistra), come nell’occasione già citata del pareggio di Callejon, in cui ha cercato direttamente il lancio a scavalcare la difesa anziché il classico fraseggio corto. Esemplificativa della crescita tattica di Jorginho è poi l’azione del 4-1, in cui vince il contrasto, trova l’uno-due con Zielinski per servire il polacco il profondità, dimostrando ancora una volta di non essere solo un calciatore in grado di dare ritmo ma anche di saper servire l’ultimo passaggio ed essere in grado di reggere l’impatto fisico con gli avversari, cosa che prima avveniva di rado e che lo portava ad incassare diverse ammonizioni inutili (la media di 2 contrasti vinti e 1,5 palloni intercettati ne sono la prova). La perdita della catena di sinistra con Ghoulam lo ha poi ulteriormente disciplinato nella costruzione del gioco, non più incentrato solo sul lato sinistro in cui Hamsik si prendeva la maggior parte delle responsabilità, che ora varia di azione in azione e con lui sempre al centro della manovra.

Il faro del Napoli è un camaleonte in grado di adattarsi ad ogni situazione che gli viene proposta, capace di servire 1.4 passaggi chiave a partita perdendone solo lo 0.8 di media. Jorginho è l’allenatore/giocatore di questo Napoli, colui che dà ampiezza ai terzini abbassandosi e che alza la sua posizione in caso di marcatura ad uomo, ruotando con gli altri centrocampisti. Il destino di ogni regista è quello di non poter pretendere la scena tutta per sé ma di doverla lasciare agli attori dei film che dirige, e da buon regista Jorginho non è mai in prima pagina, ma è fondamentale per questo Napoli capolista.

Andrea Esposito

fonte immagine in evidenza: 90min.com

Laureato all'Università di Napoli, L'Orientale. Attualmente studente all'Università Suor Orsola Benincasa. Nato il 30/08/1995 Aspirante giornalista.

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