Può la morte essere divertente? Al di là di ogni considerazione filosofica, metafisica o escatologica che dir si voglia, sicuramente no. È possibile tuttavia cambiare il nostro approccio alla morte, la considerazione che di essa la società impone per vincoli culturali o religiosi. È il caso di Taffo, impresa di onoranze funebri che ha saputo conquistare il web attraverso campagne ironiche e canzonatorie, trasformando la sua pagina facebook in un ritrovo di fan appassionati in attesa di una trovata geniale o di una risata.
A Taffo va dato il merito non soltanto di aver saputo fornire un’impronta totalmente nuova alla propria azienda, coniugando l’attenzione verso i servizi con una coraggiosa strategia di social media marketing, ma anche di aver ridefinito i canoni di un settore fino ad ora identificato esclusivamente con la serietà, la tristezza, il cordoglio e i toni cupi.
Ne abbiamo discusso brevemente con Alessandro Taffo, direttore della storica azienda romana:
Sapersi reinventare stando al passo coi tempi è di fondamentale importanza, lo sanno tutti; la vostra azienda ha però deciso di “strafare”, puntando su una strategia di comunicazione innovativa e dissacratoria che l’ha resa famosa in tutta Italia. Come è nata la scelta (quasi folle) di vestire d’ironia il profilo di un’impresa funebre?
L’impresa funebre ha vestito da sempre i panni della classicità nella propaganda marketing. Affissioni stradali con cognomi e numeri di telefono: questi i miei ricordi fin da piccolo. Oggi, per emergere, dovevamo invertire la rotta… e così è stato! Peccato che adesso abbiamo lanciato una moda, ma chi non aveva inventiva prima non la ha neanche ora.
Come siete riusciti a conciliare un simile approccio con la visione tradizionale che della morte hanno gli italiani, profondamente influenzata dalla religione e pertanto cupa e luttuosa? Vi siete ispirati ad altre culture o si è trattato di un felice esperimento?
Il mito americano fa del servizio funebre una giornata di dolore ma anche di confronto e di amicizia: diciamo che questa filosofia, unita alla nostra giovane età, ha creato una alchimia che è riuscita a farci conoscere in tutta Italia.
La vostra pagina facebook – seguitissima – è piena di fan che aspettano con ansia nuove creazioni; qualcuno è arrivato ad affermare che non vede l’ora di morire per poter usufruire dei vostri servizi… Che rapporto avete con il pubblico? Com’è cambiato il vostro lavoro dopo l’avvento dei social?
I social sono diventati uno strumento innovativo, che spesso dà dipendenza all’utente (me compreso), una dipendenza simpatica che ci porta a relazionarci con amici il cui volto magari dieci anni fa era del tutto dimenticato. Ovvio, sfruttarne il lato commerciale va bene solo se è fatto con capacità e professionalità, perché di post o immagini noiose il web ne è pieno. I nostri amici aspettano i nostri post e rispettano il lavoro che svolgiamo e sono convinto, qualora si trovassero a vivere un lutto vicino o lontano, che quantomeno una proposta alla Taffo Funeral Services la chiederebbero.
Le vostre campagne strizzano spesso l’occhio all’attualità, non disdegnando di prendere di mira altre aziende o personaggi pubblici. È mai capitato che qualcuna delle vostre vittime (in senso figurato, nda) se la prendesse o polemizzasse con voi?
Certo è capitato, e spesso purtroppo capita: il mondo al di fuori di quello che è apparenza è più banale di quanto pensiamo, e in tanti provano anche ad abbozzare richieste infondate di risarcimento. Invito tutti a riflettere che più in alto si sta e più si è esposti al vento: sta a noi poi riuscire a sfruttarlo positivamente e vivere le nostre giornate con una sana ironia.
Per concludere toglieteci la curiosità più grande: cosa c’è dopo la morte?