Abruzzo: seppellire i feti senza consenso è l’ennesimo colpo alle donne
Fonte: Laker, Pexels

La pratica di seppellire i feti non è una novità in Italia. Se ne parlava già un anno fa con lo scandalo a Roma del cimitero dei feti. Ma è in Abruzzo che la questione torna attuale in tutta la sua carica retrograda: si propone una sepoltura senza il consenso delle donne che hanno abortito.

La proposta di legge, presentata a luglio da Mario Quaglieri, Guerino Testa e Umberto D’Annuntiis, tre uomini e consiglieri regionali del partito Fratelli d’Italia, contiene una modifica dell’articolo 19 della legge regionale n. 41/2012, e prevede la sepoltura, garantita dall’Asl, dei feti di età gestionale anche inferiore alle venti settimane e dopo novanta giorni dal concepimento, con l’affissione nelle casette adibite alla sepoltura dei feti della data del giorno dell’interruzione della gravidanza. Il progetto inoltre consente anche ai parenti fino al secondo grado di richiederla, quando per il regolamento di polizia mortuaria del 1990 ciò è possibile solo per i genitori e, in caso contrario, il feto viene smaltito direttamente dalla struttura ospedaliera tramite termodistruzione.

Secondo i tre consiglieri di Fratelli d’Italia il provvedimento preso dalla regione Abruzzo tutelerebbe le donne «che hanno già subito un importante trauma con la perdita del proprio figlio, impedendo che ne patiscano un altro con la scoperta, spesso tardiva, che il feto verrà smaltito tra i rifiuti speciali e di dare il diritto ad una degna sepoltura a tutte quelle creature che non sono riuscite a venire al mondo, identificandole come vita». Con ciò non solo viene tolta la completa libertà alle donne di decidere cosa fare del proprio feto, ma vengono anche additate come assassine di un feto che non si è ancora sviluppato. 

Dal profilo Twitter di Sara Marcozzi, avvocata e consigliera regionale M5S in Abruzzo.

L’11 novembre la proposta di legge è stata bocciata dalla Commissione delle Pari Opportunità regionale, in quanto viola la Convenzione europea sui diritti umani ed è incostituzionale. In Abruzzo proposte irrispettose dei diritti delle donne non sono nuove: proprio pochi mesi fa il presidente della regione Marco Marsilio – sempre di Fratelli d’Italia – si scagliava contro la somministrazione della pillola abortiva Ru486.

Gaia Russo

Eterna bambina con la sindrome di Peter Pan. Amante dei viaggi, della natura, della lettura, della musica, dell'arte, delle serie tv e del cinema. Mi piace scoprire cose nuove, mi piace parlare con gli altri per sapere le loro storie ed opinioni, mi piace osservare e pensare. Studio lingue e letterature inglese e cinese all'università di Napoli "L'Orientale".

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