Con l’aggravarsi della crisi climatica un numero crescente di persone opta per uno stile di vita maggiormente compatibile con la natura. La lotta all’emergenza ambientale passa anche da singole azioni di singoli cittadini sempre più consapevoli del disastro ecologico in atto. Negli ultimi tempi in Italia si assiste a una lenta ma irrimandabile rivoluzione del mercato della mobilità, un cambiamento che tende verso la sostenibilità ambientale. Secondo la V edizione del rapporto Repower infatti, i veicoli elettrici e le biciclette sono stati i mezzi più acquistati nel 2020. Un dato che fa ben sperare, ma che evidenzia una problematica di cui si parla poco e contro cui si fa ancora meno: le infrastrutture per la mobilità sostenibile. Una nuova analisi di Openpolis si concentra in particolare sulla disponibilità delle piste ciclabili italiane, un’offerta che presenta differenze regionali non trascurabili e che evidenzia l’enorme divario che intercorre tra Nord e Sud Italia.
Piste ciclabili: una disparità da colmare
Secondo il nuovo report di Openpolis, tra il 2013 e il 2018 l’estensione della superficie delle piste ciclabili ha subito un considerevole aumento che fa ben sperare i fruitori di uno dei mezzi più ecosostenibili nel campo della mobilità, la bicicletta. Da 20 km a 23,4 km ogni 100 chilometri quadrati: in cinque anni i comuni italiani capoluogo di provincia hanno visto accrescere l’area dei tracciati dedicati alla mobilità sostenibile. Eppure «nonostante la crescita del chilometraggio e una maggiore sensibilizzazione nazionale verso le questioni ambientali, si assiste a una spaccatura tra i capoluoghi del nord Italia rispetto a quelli del centro e del sud».
Se i capoluoghi del Nord Italia possono contare su 56,3 Km di piste ciclabili ogni 100 km², con soli 14,8 km ogni 100 km² le principali città del Centro Italia arrancano. Un valore che diminuisce ulteriormente nel Mezzogiorno che, con solamente 5,2 km ogni 100 km² è, considerando gli obiettivi di sviluppo sostenibile nazionali ed europei, totalmente fuori strada o, per rimanere in tema, fuori pista.
Fonte: elaborazione openpolis su dati Istat
Padova, Brescia, Mantova e Torino: sono quattro le città nel Nord Italia in cui la presenza di piste ciclabili supera i 150 km ogni 100 km². Un dato incoraggiante se non si considera la disastrosa situazione che invece riguarda il meridione. In centri urbani quali Viterbo, Matera, Ragusa e Avellino i tracciati dedicati alla mobilità sostenibile sono quasi inesistenti (meno di 1 km ogni 100 km²). Tutto ciò si traduce in un enorme disagio per quella fetta di popolazione che utilizza o che vorrebbe iniziare a usare mezzi di trasporto eco-friendly. In assenza di infrastrutture adeguate capaci di favorire l’utilizzo di bici, e-bike, monopattini elettrici e di garantire la sicurezza dei cittadini che scelgono questi mezzi, diventa chiara l’inutilità degli ecobonus volti a incentivare la mobilità sostenibile.
Presente e futuro della mobilità sostenibile italiana
Le amministrazioni comunali della grandi città avranno un bel da fare se si considera ciò che è emerso dal dossier “Covid Lanes“, report con il quale l’associazione ambientalista Legambiente ha potuto analizzare l’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto sulla mobilità sostenibile delle bici. Secondo il dossier «Nel mese di settembre 2020 è stato rilevato un aumento dell’uso delle biciclette in Italia pari al 27,5%. Il nostro è quindi il Paese con l’incremento più rilevante, seguito dal Portogallo col 25,3%, dalla Francia (24,5%), da Regno Unito e Germania (20%)».
L’analisi dei Pums (Piani urbani per la mobilità sostenibile) di varie città italiane, evidenzia ancora una volta la grande disparità tra Nord e Sud Italia. Dal report di Openpolis emerge che i Pums del 2019 redatti dai Comuni di Milano, Parma, Bologna e Roma prevedono la realizzazione di 1370 Km complessivi di piste ciclabili, di cui 721 solo nel capoluogo emiliano. «Nel complesso, le città che hanno previsto la realizzazione del maggior numero di chilometri di piste ciclabili sono situate ancora nel nord e centro Italia. Napoli è la settima città, tra quelle considerate, e la prima del sud con 163 km previsti dal Pums», si legge nel rapporto.
Gli studi di Openpolis e Legambiente permettono di avere un quadro generale più chiaro sulla situazione delle piste ciclabili realizzate e da realizzare in Italia. Semplici strumenti quali le “ciclabili pop-up“, corsie riservate alle bici realizzate in tempi brevi e a costi contenuti, caratterizzate da piccoli interventi (applicazione di segnaletica verticale e orizzontale) volti a realizzare spazi sicuri dedicati ai ciclisti, possono facilitare il compito delle amministrazioni comunali che, data la ormai evidente voglia degli italiani di mobilità sostenibile, hanno il dovere di sfrecciare nella realizzazione di nuove e sempre più sicure piste ciclabili.
Marco Pisano