Il beffardo pallonetto di Pablo Fornals che scivola via dalle dita di un incolpevole Navas è l’esemplificazione del momento nero del Real Madrid nella Liga. La sconfitta casalinga per mano del Villareal ha fatto sprofondare i Blancos a -19 (con una partita in meno) da un Barcellona la cui classifica recita ancora 0 alla voce sconfitte ed avvicinato pericolosamente proprio il Submarino Amarillo al quarto posto occupato dalla squadra di Zidane, consegnandolo all’incontro con i propri demoni mentre ci inoltriamo nel girone di ritorno del campionato.

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I 32 punti in 18 partite sono un bottino magrissimo per il Real Madrid, che lo scorso anno era primo in classifica a 43 punti con 13 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Quest’anno la musica è cambiata, non solo perché il Barcellona viaggia a ritmi straordinari, ma perché gli uomini di Zidane sembrano aver perso i punti di forza che gli hanno permesso di vincere la Champions League per due anni consecutivi. La difesa continua ad essere un problema questo Real Madrid: quasi 1 gol di media concesso a partita (17), troppi se guardiamo a ciò che stanno facendo Barça e Atletico, rispettivamente a quota 9 e 8. Anche nella giornata di sabato i Blancos hanno concesso un gol abbastanza banale da una situazione di contropiede su un calcio d’angolo, con Navas che si supera in uscita per chiudere il liberissimo Enes Ünal ma che viene poi “tradito” dalla mancata copertura su Fornals, lasciato liberissimo al limite dell’area. Il 4-3-1-2 disegnato da Zidane a causa dei numerosi infortunati ha accentuato ulteriormente le mancanze di Marcelo in fase difensiva, principale responsabile dei due gol subiti contro il modesto Celta Vigo e della debacle nello 0-3 subito nel Clasico, la cui tendenza a giocare palla al centro del campo lascia troppo spesso il fianco scoperto alle azioni avversarie. Ciò che però risulta paradossale è che le Merengues subiscono la maggior parte dei gol su azione manovrata (ben 12) nonostante il 57% di possesso palla di media, a dimostrazione della scarsa applicazione difensiva che la gestione Zidane ha portato ad una squadra che anche lo scorso anno, a fine girone d’andata, portava la media di 1 gol subito a partita

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Gli infortuni sono poi un’altra nota dolente della stagione del Real. Tralasciando i ben noti problemi di Gareth Bale (già 3 infortuni in questa stagione), Marcos Llorente è solo l’ultimo di una lista che vede già fuori Ramos Benzema e che ha già visto fuori CarvajalAsensioKroos per un totale di 13 infortuni. Zidane non ha quindi mai potuto contare sempre su tutti i suoi uomini per schierare quel 4-3-3 che ha portato grandissimi risultati nei suoi 2 anni di gestione ed ha ridisegnato la squadra in un 4-3-1-2 con Isco alle spalle di Cristiano Ronaldo e Benzema/Bale, anziché schierare in campo Lucas Vazquez ed Asensio e continuando ad escludere, anche in un modulo a lui più congeniale, il trequartista Dani Ceballos, neanche convocato nelle ultime 3 partite. Il rendimento del Real (che non vince in campionato dal 9 dicembre) è persino inferiore a quello tenuto quando, sulla panchina dei Blancos, era presente Rafa Benitez, esonerato proprio alla diciottesima partita con 37 punti guadagnati.

Ciò che però fa più rumore sono i gol segnati in questo campionato. Il Real è il sesto attacco del campionato e con nessun giocatore tra i primi 20 marcatori del campionato con Isco, Bale, Asensio e Ronaldo tutti fermi a 4 e Benzema a soli 2 gol segnati. I numeri del 5 volte Pallone d’Oro sono nettamente inferiori a quelli fatti registrare lo scorso anno, quando era a quota 12 reti, ed addirittura più bassi di quelli in Champions League, dove è andato a segno 9 volte in 6 partite. Una crisi che si è accentuata ulteriormente contro il Villareal, dove CR7 è stato fermato sia da un Asenjo in stato di grazia che dalla sua scarsa verve realizzativa, fallendo diverse occasioni sotto porta, dove di solito non sbaglia. I singoli del Real appaiono poi molto sottotono dal punto di vista fisico, non solo a causa dei continui infortuni, ed essendo la costruzione della manovra basata soprattutto sulla straordinaria qualità individuale dei vari Ronaldo e Modric, l’intera fase offensiva ne risente tanto quanto quella difensiva.

L’esultanza di Fornals e l’incredulità di Ronaldo e Modric

Una crisi che non ha ancora messo in discussione la posizione di Zidane, almeno fino a fine stagione, ma che relega il Real a dover osservare il Barcellona in fuga solitaria e a dover fare di nuovo un cammino perfetto in Champions League, con l’ostacolo PSG da superare già agli ottavi di finale. In caso di mancato passaggio del turno, la stagione dei Blancos potrebbe finire già a Marzo, con l’enorme spettro di un’Europa League che dista solo un punto, Zinedine Zidane rischia di passare da eroe nazionale ad un Napoleone Bonaparte qualunque.

Andrea Esposito

fonte immagine in evidenza: ilpost.it

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