Da settimane assistiamo inermi a un caos totale sui vaccini covid, in quanto una percentuale bassissima di persone a cui è stato somministrato il vaccino (in particolare quello prodotto da AstraZeneca) ha riscontrato effetti collaterali talvolta anche gravi. Si tratta di effetti che, almeno al momento, non presentano alcuna correlazione, se non quella temporale, con l’inoculazione. Ma i media italiani, per cavalcare l’onda, e senza attendere gli sviluppi delle indagini sui vari farmaci, si sono dati a una vera e propria campagna di terrorismo mediatico sui vaccini, anteponendo il bisogno di attirare click a un’informazione seria, responsabile e trasparente.
Alcuni dati: sono 6.853.263 le dosi di vaccino somministrate in Italia fino a questo momento (coi dati odierni), a seguito delle quali alcune persone hanno effettivamente riscontrato degli effetti collaterali, ma in numero decisamente esiguo rispetto alle somministrazioni effettuate. Altre (un numero sotto la decina, a quanto sembra) sono decedute a distanza di qualche giorno dall’inoculazione: decessi che però, come dichiarato dall’AIFA, non hanno alcun nesso causale con il vaccino. I media hanno subito scatenato il loro lato peggiore, facendo utilizzo massiccio di titoloni acchiappa-click, lasciando intendere una correlazione senza prova scientifica fra questi pochi decessi e l’assunzione del vaccino, accanendosi in particolar modo contro AstraZeneca che li produce. In questo modo, com’era prevedibile, i giornali e le news che fomentano il terrorismo mediatico sui social non hanno fatto altro che alimentare la fiamma dei no-vax e destabilizzare quella parte della popolazione che vede nei vaccini l’unica soluzione per uscire da una pandemia che sembra interminabile. Dati alla mano, il rapporto tra effetti collaterali gravi e dosi somministrate risulta estremamente basso e in linea con le statistiche; considerando inoltre la rapidità con la quale è stato prodotto il vaccino covid, ci troviamo forse in una condizione migliore rispetto ai vaccini utilizzati per combattere patologie o epidemie in passato.
Nella situazione catastrofica in cui riversa il paese, complice anche la non obbligatorietà vaccinale, l’unica cosa da evitare era proprio mettere in discussione l’efficacia dei vaccini. Che si tratti di AstraZeneca, Pfizer, Moderna o altre versioni, sono l’unica arma che permetterà a noi tuttə di uscire definitivamente dalla pandemia di covid-19 che ci logora da oltre un anno. Per tornare alla normalità pre-pandemica c’è bisogno che almeno il 70% della popolazione decida di vaccinarsi, contribuendo a raggiungere l’immunità di gregge, e bombardare i media e i social di fake news e notizie incomplete che non hanno alcuna base scientifica non fa altro che aumentare la diffidenza di chi, per vari motivi, non ha il tempo, la possibilità o semplicemente voglia di approfondire in maniera corretta la questione. È un comportamento irresponsabile e deleterio da parte di chi fa questo tipo di informazione, si tratta di terrorismo mediatico infondato e andrebbe segnalato come tale, in quanto la stampa si arroga il diritto di minare la nostra fiducia nella scienza. È incredibilmente vergognoso che si cerchi di lucrare su una situazione così delicata, rischiando di mandare a monte i veloci progressi raggiunti grazie al lavoro incessante di donne e uomini che operano nel campo medico-scientifico, con la realizzazione in tempi brevi dei vari vaccini e la possibilità per l’intero pianeta di scorgere la sospirata luce in fondo al tunnel. Che non si faccia informazione campata in aria, per il rispetto di chi ci ha lasciato a causa del covid, di chi lo sta ancora combattendo e di chi sta lavorando duramente per permetterci di uscirne il prima possibile.
Gennaro Palumbo