Punti di svista di Antonio Sepe e Stefania Gimmelli

I protagonisti di Punti di Svista, romanzo scritto da Antonio Sepe e Stefania Gimmelli, non sono ragazzini alle prese con i primi amori o le prime decisioni importanti, ma adulti scontenti del rapporto che hanno con il mondo circostante, con gli altri ma soprattutto con sé stessi.

Nell’epoca dell’ipercomunicazione paradossalmente non comunichiamo mai davvero. Luca e Sofia rappresentano una generazione fragile, che oggi fatica ad affermarsi ed accettarsi. Per dare concretezza a queste difficoltà, allora, nasce un romanzo con una scrittura inusuale, con due autori diversi a descrivere lo stesso racconto proprio da punti di vista diversi. E gli autori non si sono limitati a scrivere in prima persona dai punti di vista dei loro personaggi, ma si sono scambiati di posto alternandosi tra Luca e Sofia.

Abbiamo avuto l’occasione di rivolgere qualche domanda agli autori, Antonio Sepe e Stefania Gimmelli, che hanno raccontato questa esperienza e descritto l’essenza della storia che desideravano raccontare al pubblico:

Come nasce il libro?

“Il libro è nato sicuramente dalla voglia di parlare dei rapporti uomo/donna in questo periodo storico ma dal punto di vista dei nati negli anni ’80. L’obiettivo è quello di far emergere in maniera sincera e naturale la condizione di una generazione confusa, che si ritrova tra chi ci vuole sposati e genitori mentre resta attratta dalla libertà e dal coraggio di quella immediatamente successiva. Questa condizione genera insicurezza e sensi di colpa. Punti di Svista parla della generazione dei trenta/quarantenni e parla proprio a loro, senza giudizio né soluzioni, ma solo per offrire conforto e comprensione. Uno specchio in cui guardarsi per cercare la propria strada, un invito a non chiudersi però in sé stessi e a condividere, a comunicare realmente con l’altro per sentirsi meno soli.”

Come è stato scrivere un libro a quattro mani?

“Relativamente alla scrittura, ogni evento della vita quotidiana viene narrato da due punti di vista, quello dell’uomo (Luca) e della donna (Sofia) per rendere la narrazione verosimile. Ma questo schema non è rigido. Viene a volte infatti sovvertito e ci siamo scambiati di ruolo, poiché la netta separazione di genere non esiste. La componente maschile e femminile é fortemente compresente in ognuno di noi. Per rendere la narrazione ancora più immersiva abbiamo realizzato anche due playlist, affinché il lettore riesca a percepire attraverso tutti i sensi lo stato d’animo dei protagonisti.”

Punti di Svista è accompagnato da due playlist create ad hoc su Spotify, per un’esperienza di lettura più immersiva e multimediale. A tutto questo fa da copertina l’illustrazione di Cecilia Formicola, che ha disegnato un momento che coglie a pieno l’essenza del racconto.

Salvatore G. Boccarossa

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.