L’attesa è (quasi) finita. Sebbene manchino ancora circa sei mesi al calcio d’inizio del prossimo Mondiale, il quadro delle 32 nazionali partecipanti è stato finalmente completato: 14 le rappresentanti europee, 5 dal Sudamerica, 5 dal continente asiatico, altre 5 da quello africano e 3 rappresentative dall’area nord e centro americana.
Ai sorteggi per la compilazione degli otto gruppi, in programma il prossimo 1 dicembre a Mosca, mancherà per la prima volta in 60 anni la nostra Italia. Le 32 squadre sono state raggruppate in quattro differenti fasce, in base ai punteggi ottenuti negli ultimi tempi nel ranking FIFA.
In questo primo appuntamento analizzeremo le otto nazionali del quarto pot e alcune del terzo raggruppamento: squadre che, sulla carta, dovrebbero essere non impossibili da affrontare ma che in realtà più di un’insidia.
QUARTA FASCIA
SERBIA: A discapito di Galles e (soprattutto) Austria, la Serbia ha dominato il girone D di qualificazione, conquistando con merito il pass per Russia2018. L’ultima apparizione al Mondiale risaliva a Sudafrica2010: allora la Serbia chiuse all’ultimo posto un girone in cui erano inserite anche Germania, Ghana ed Australia. Il basso punteggio nel ranking FIFA ha relegato gli uomini di Krstajić in quarta fascia, ma l’alto livello tecnico della selezione serba la pone tra le squadre più pericolose del quarto pot.
NIGERIA: Oltre alla Serbia, i biancoverdi, unica squadra africana assieme al Marocco inserita in quarta fascia, sono una delle mine vaganti della competizione. Le Super Aquile hanno stravinto il proprio girone di qualificazione mondiale e sono apparse in gran forma nelle ultime uscite, battendo pochi giorni fa in rimonta in amichevole anche l’Argentina per 4-2. Iheanacho, Moses, Iwobi e Musa sono pronti a far sognare un’intera nazione.
AUSTRALIA: Grazie al successo nello spareggio CONCACAF-AFC contro l’Honduras, i canguri australiani hanno conquistato il quinto Mondiale della loro storia, il quarto consecutivo. Nonostante una rosa discreta, l’Australia ha faticato molto più del previsto a centrare la qualificazione, esprimendo a tratti un gioco lento, impacciato e senza idee: se vorranno superare la fase a gruppi, così come avvenuto soltanto nel 2006, dovranno necessariamente offrire prestazioni migliori rispetto a quelle degli ultimi due anni.
GIAPPONE: Grazie a 6 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte in un gruppo difficile in cui erano inserite anche Arabia Saudita ed Australia, il Giappone di Nagatomo, Honda e Okazaki è riuscito a conquistare il primo posto e la certezza di essere una delle 32 partecipanti a Russia2018. Per i nipponici si tratta della quinta partecipazione consecutiva: da Francia 98 ad oggi non hanno mai mancato all’appuntamento con la rassegna calcistica più importante.
MAROCCO: Dopo ben 20 anni di assenza anche il Marocco ritorna a giocare un Mondiale. Nel raggruppamento B delle qualificazioni africane ha dominato contro la super-potenza Costa d’Avorio e l’insidioso Gabon: 11 le reti segnate, 0 quelle subite. Sugli scudi il 30enne attaccante Boutaïb, autore di 4 goal. In rosa anche l’ex Napoli El Kaddouri ed il talento Mastour.
PANAMA: Panama, assieme all’Islanda, giocherà per la prima volta nella sua storia un Mondiale. Con 13 punti conquistati nel girone di qualificazione è riuscito a mettersi alle spalle l’Honduras e, soprattutto, gli Stati Uniti regalando una gioia incredibile all’intero Paese. L’impresa è arrivata a due minuti dalla fine dell’ultima partita di qualificazione, grazie al goal di Torres che è valso il 2-1 finale sulla Costa Rica.
COREA DEL SUD: Il secondo posto alle spalle dell’Iran è coinciso con il ritorno della Corea del Sud al Mondiale dopo 12 anni di assenza. Con una rosa dal tasso tecnico relativamente basso, tutte le speranze di una intera nazione sono riposte nel suo uomo più talentuoso: Son Heung-Min, attaccante del Tottenham.
ARABIA SAUDITA: Grazie ai colpi del talentuoso Al-Faraj e alle reti di Nawaf Al-Abid ed Al-Sahlawi, l’Arabia Saudita ha centrato la qualificazione a Russia2018. L’ultima partecipazione saudita ad un Mondiale era datata 2006. Dopo la qualificazione, ottenuta a settembre scorso, l’allenatore olandese van-Marwijk era stato allontanato dalla panchina in seguito al suo rifiuto di trasferirsi in Arabia Saudita. Al suo posto era stato chiamato l’ex-tecnico dell’Argentina Bauza che ha però stravolto completamente il collaudato sistema di gioco ottenendo pessimi risultati nelle ultimi amichevoli giocate e venendo esonerato dopo appena due mesi.
TERZA FASCIA
IRAN: Per la prima volta nella sua storia, l’Iran disputerà due Mondiali consecutivamente: dopo l’avventura brasiliana del 2014, terminata all’ultimo posto del girone F nonostante buone prestazioni, la selezione iraniana è stata la terza squadra, in ordine di tempo, a conquistare un biglietto per la Russia grazie alla vittoria del gruppo A delle qualificazioni asiatiche. L’uomo copertina è senza dubbio il giovanissimo attaccante Sardar Azmoun, autore di 4 goal in 10 gare. Ciò che ha stupito è stata però la fase difensiva: sono stati soltanto 2 i goal subiti dalla squadra allenata dal portoghese Quieroz, sintomo della grande solidità del pacchetto arretrato. Sarà interessante vedere se quanto di buono è stato visto durante le gare di qualificazione sarà confermato anche durante la competizione quando l’Iran affronterà squadre molto più attrezzate.
TUNISIA: Con il 4-1 inflitto alla Guinea lo scorso 11 novembre, la Tunisia si è qualificata al Mondiale dopo 12 anni d’assenza: l’ultima partecipazione era infatti quella del 2006, in Germania, quando gli uomini guidati dall’allora allenatore Lemerre , furono eliminati ai gironi. Dopo aver superato un turno preliminare contro Mauritiana, la Tunisia ha vinto senza problemi il girone A delle qualificazioni africane, conquistando 14 punti sui 18 disponibili. Del lotto delle nazionali inserite in terza fascia, la Tunisia sembra essere quella meno competitiva.
COSTA RICA: La Costa Rica, assieme al Messico e a Panama, è una delle tre squadre che rappresenteranno la CONCACAF ai prossimi Mondiali. Russia2018 sarà il quinto mondiale della storia per i Ticos, il terzo dal 2000, a dimostrazione di una costante crescita dell’intero movimento calcistico nazionale negli ultimi anni. In Brasile, quattro anni fa, Costa Rica ha raggiunto il miglior risultato della sua storia ad un Mondiale: dopo aver superato il girone assieme all’Uruguay, eliminando Inghilterra ed Italia, Ruiz e compagni fecero fuori agli ottavi la Grecia, arrendendosi soltanto ai calci di rigore contro l’Olanda. Sarà difficile ripetere quello straordinario percorso, ma la Costa Rica ha tutte le carte in regola per far sognare nuovamente i suoi tifosi.
Appuntamento a giovedì prossimo per analizzare le restanti cinque squadre inserite in terza fascia e le protagoniste del secondo pot.
Ugo D’Andrea