Juve-Roma di sabato rispecchierà due, se non contrapposte, diverse esigenze. Da un lato, la voglia dei giallorossi di allungare la striscia di risultati utili consecutivi (9) e di rimanere “aggrappata” al terzetto in testa. Dall’altro, la voglia dei bianconeri di dimostrare la definitiva ripresa dopo il breve periodo di convalescenza costato punti importanti per la corsa scudetto. Diverse sono anche le aspettative e gli obiettivi delle due compagini che per anni si sono contese il titolo finale. Mentre l’unico obiettivo possibile della Juventus non può che essere la conquista del 7mo scudetto consecutivo, magari quest’anno accompagnato dalla agognata Champions, le pretese della Roma sono molto più modeste. Un piazzamento nella prossima Champions League accontenterebbe non poco i tifosi romanisti, galvanizzati dalle ottime figure collezionate sul palcoscenico europeo al cospetto di squadre molto più attrezzate ed esperte. Eppure, anche se quest’anno non si tratterà di una sfida scudetto, la partita sarà espressione diretta dell’equilibrio che caratterizza le attuali prime posizioni del campionato di Serie A. Invero, mentre qualcuno, a causa del basso livello di almeno 1/3 degli attuali club di Serie A, mette in dubbio la reale necessità di proseguire con un campionato a 20 squadre, evidenziando, piuttosto, i benefici in termini di competitività derivanti da un torneo con un numero ridotto di club, va detto che mai come quest’anno l’apice della classifica ha visto così tante squadre raccogliersi in pochissimi punti.

Juve-Roma

È proprio l’accavallamento delle varie squadre in testa a fare di Juventus-Roma uno degli appuntamenti più importanti della stagione per entrambi i club, tenuto conto che, dato il grande equilibrio delle prime posizioni, un passo falso di una delle due si trasformerebbe in un enorme vantaggio per le dirette concorrenti. E il clima che si respira a Torino, ma soprattutto nella Capitale, è quello da big match. Ne è la prova la polverizzazione dei 2000 biglietti per il settore ospiti nel giro di mezz’ora dalla loro messa in vendita.

Juve-Roma sarà senz’altro una sfida equilibrata, il cui esito, però, non dipenderà soltanto dall’incitamento delle due tifoserie, quanto piuttosto dalle scelte tattiche dei rispettivi allenatori.

Di Francesco contro Allegri è la classica sfida tra il nuovo che avanza e l’usato sicuro. L’allenatore giallorosso è riuscito a dare un’impronta tattica ben definita al suo gruppo e spera nel recupero di alcuni suoi uomini fondamentali come Edin Dzeko, fermo a un gol nelle ultime dieci di campionato. La sua astinenza può, in parte, sicuramente essere ricollegata alla poca prolificità del reparto offensivo giallorosso, che ad oggi, nonostante i vari tentativi, ha prodotto solo 28 reti in 16 partite (11 gol in meno della Lazio, per intenderci). Ma in gran parte il periodo buio dell’attaccante bosniaco e, in generale, degli attaccanti della Roma, è legato al poco cinismo degli interpreti principali: non è un caso che la Roma tira in porta più di qualunque altra squadra in Italia, eppure è il peggiore attacco tra le prime 6 in classifica. La partita di Verona contro il Chievo è l’esempio perfetto. Quello dei gol fatti è un dato totalmente contrapposto a quello delle reti subite, appena 10, che fanno della Roma la migliore difesa del campionato. L’attenzione al reparto difensivo è stata una delle più grandi modifiche apportate da Di Francesco alla squadra capitolina, che da anni non godeva di una tale solidità difensiva. La partita contro la Juventus sarà l’occasione perfetta per sfoderare l’arma speciale dei giallorossi, che si troveranno ad affrontare, guarda caso, il miglior attacco della Serie A (44 reti in 17 partite).

Juve-Roma

Massimiliano Allegri, dal canto suo, ha ritrovato la cattiveria e lo spirito di gruppo dei suoi uomini, e ha dimostrato, contro chi ne dubitava, di poter fare a meno del talento di Paulo Dybala, accomodatosi in panchina nelle ultime 2 giornate di campionato per scelta tecnica. Con la scelta di tenere in disparte “la Joya” il tecnico toscano, oltre a lanciare un messaggio preciso al talento argentino, ha dimostrato uno smisurato carisma e la sua definitiva capacità di gestire alla perfezione un gruppo di campioni, dove tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile. Ove qualcuno se ne fosse dimenticato, la stessa “punizione” toccò qualche tempo fa allo stesso Gonzalo Higuain, tenuto fuori per qualche partita e rigenerato dopo la cura della panchina. Proprio lui, che nel corso della sua esperienza italiana ha fatto della Roma una delle sue vittime preferite, arriva, infatti, ad affrontare questa sfida con consapevolezze diverse. Ebbene, considerati gli effetti positivi sul Pipita, non ci sorprenderemmo se Dybala tornasse ancora più in forma di quanto fosse prima di questo breve momento di flessione, a patto che, per dirla alla Allegri, questa panchina gli abbia fatto “girare un po’ le scatole”. Contestualmente, il tecnico toscano ha finalmente inserito nei meccanismi di gioco alcuni, si fa per dire, “nuovi innesti”, quali De Sciglio, Matuidi, Douglas Costa. Erano questi giocatori che fino a poco tempo fa venivano utilizzati con molta cautela, ma che adesso sembrano essersi guadagnati la fiducia dell’allenatore, il quale, conseguentemente, può contare su un essenziale meccanismo di rotazione dei giocatori, trascurato da alcuni colleghi, non attuato da altri.

Juve-Roma

Juventus-Roma ci dirà molto sui possibili risvolti di questo incerto campionato. Molto dipenderà anche dall’atteggiamento delle due squadre, che, per la verità, appare abbastanza prevedibile: il fattore casalingo spingerà la Juventus ad esprimere sin dal primo minuto tutto il suo potenziale offensivo, mentre la Roma potrebbe limitarsi, almeno in questa occasione, ad impostare la gara in maniera esclusivamente difensiva, affidandosi alle sempre più convincenti prestazioni dei suoi centrali e del portiere. Quel che è certo è che al termine della gara, almeno per quest’anno, non avremo alcun verdetto sull’esito di questo bel campionato.

 

Amedeo Polichetti

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