Che fosse un giocatore importante lo si sapeva già da tempo, ma la stagione 2016/2017 sta mostrando al Napoli e non solo, quanto Lorenzo Insigne sia maturato fino a diventare uomo chiave per gli azzurri. La fine del dualismo con Mertens, diventato ormai prima punta a tutti gli effetti, ha concesso al ragazzo di Frattamaggiore molti più minuti sul terreno di gioco, portandolo così anche ad assumersi maggiori responsabilità rispetto alle passate stagioni.
Nonostante, quindi, un inizio di stagione piuttosto burrascoso, con il suo agente che continuava a spingere per un sostanzioso aumento di ingaggio ed il gol che è mancato fino alla 13esima giornata (periodo in cui aveva comunque collezionato 4 assist), Insigne è diventato leader di questo Napoli tanto quanto Marek Hamsik. Il numero 24, così come lo slovacco, è diventato elemento chiave nel gioco azzurro, tant’è che spesso e volentieri, nelle rare occasioni in cui lascia il terreno di gioco, il Napoli fatica a portare in avanti il pallone, com’è accaduto nell’ultimo quarto d’ora di gioco ad Empoli, o nel confronto contro la Juventus dello scorso 29 ottobre quando, dopo la sua uscita, gli azzurri non si resero mai più pericolosi nei pressi dell’area avversaria.

Le statistiche, poi, ci raccontano di un Insigne che ha già eguagliato il suo record di marcature stagionali con la maglia azzurra (13) e che si trova già in doppia cifra anche per quanto riguarda gli assist (10), con ancora diverse partite da disputare. Ma non sono solo i numeri a dimostrare la sua maturazione. Esclusa la trasferta di Crotone, Sarri non ha mai voluto rinunciare al suo esterno sinistro, nonostante ci fosse bisogno di competere su tre fronti diversi. In cambio, Insigne ha progressivamente preso sempre più coscienza del suo ruolo ed è diventato sempre più leader, anche nei momenti di difficoltà. Basti pensare proprio al gol contro l’Empoli, dopo 20′ da horror della squadra ed un rigore sbagliato, oppure alla prodezza in casa del Real Madrid o gli assist allo Juventus Stadium.
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Il Lorenzo Insigne di questa stagione è un patrimonio da custodire non solo per il futuro imminente, ma soprattutto per gli anni a venire, sia per il Napoli che per la Nazionale Italiana, a cui servono giocatori del suo carisma e del suo talento, capaci (come nella sfida ai rigori contro la Germania) di assumersi le proprie responsabilità anche sotto pressione. Un leader spirituale, capace di guidare una squadra anche senza la fascia di capitano, con un rinnovo da far firmare il prima possibile.
Andrea Esposito
fonte immagine in evidenza: talksport.com