L’ufficialità dell’operazione sembra ormai poter arrivare da un momento all’altro: Emerson Palmieri ed Edin Dzeko lasciano la Roma per andare al Chelsea in cambio di 60 milioni di euro. Una doppia cessione che arriva a poco più di una settimana dalla chiusura del mercato di “riparazione” e che, se per l’esterno italo-brasiliano poteva essere pronosticabile, per il centravanti bosniaco è del tutto inaspettata, sia per l’insolito periodo dell’anno che per l’attuale situazione della rosa della Roma.
I 20 milioni più bonus che il Chelsea pagherà ai giallorossi per il cartellino di Emerson, anche con i prezzi che circolano in giro, possono più o meno giustificare la cessione del classe ’94, reduce dalla rottura del crociato e chiuso da un Kolarov ancora tra i migliori terzini d’Europa nonostante i quasi 33 anni. Nonostante ciò, la cessione di uno dei maggiori prospetti del nostro campionato, in un ruolo dove talenti veri non nascono quasi mai, fa storcere decisamente il naso. In più in casa Roma, oltre al già citato Kolarov, non ci sono terzini mancini di ruolo e l’unica alternativa rimane l’adattabile Juan Jesus, molto meno “utile” in fase di spinta e con il mercato prossimo alla fine, sarà difficile accaparrarsi un’alternativa valida al partente italo-brasiliano. I nomi di Darmian del Manchester United e di Diogo Dalot del Porto sono sul taccuino di Monchi, ma trattare con queste due società non è mai un’impresa semplice.
Come abbiamo già ribadito però, è molto più inaspettata e sorprendente la partenza di Edin Dzeko. Il bosniaco sarà presumibilmente chiuso da Alvaro Morata, almeno per le prime settimane, e non potendo essere utilizzato in Champions League nella doppia sfida al Barcellona, verrà considerato soprattutto in caso di turnover. Il senso della scelta della Roma di accettare i 30 milioni (più altri 5 di bonus) messi sul piatto dai Blues per il classe ’86 va ricercata ovviamente nei problemi di bilancio dei giallorossi, già costretti a privarsi del proprio gioiello, Mohamed Salah, durante il mercato estivo, il cui sacrificio non è però servito a rientrare da quel “rosso” di 42,6 milioni. La Roma ha quindi accettato praticamente subito l’offerta del Chelsea per il suo numero 9, per non dover così sacrificare Radja Nainggolan (indiziato principale dopo la bravata di Capodanno) in questa sessione di mercato. Mentre però la discontinuità in fase realizzativa ed i problemi finanziari potrebbero giustificare una cessione del genere, le tempistiche dell’operazione lasciano non poche perplessità.
Cedere un attaccante durante il mercato di gennaio non è quasi mai la scelta migliore, soprattutto se hai già problemi in zona gol. La Roma è soltanto il settimo attacco del campionato e dietro il bosniaco, fermo a 9 reti, troviamo Perotti ed El Sharaawy, rispettivamente a 3 e 5 reti, e subito dopo compare Kolarov, che per quanto possa far bene, gioca decine di metri più indietro rispetto agli altri attaccanti in rosa. Il peso dell’attacco giallorosso passerà ovviamente sulle spalle di Patrik Schick, classe ’96 ancora a quota 0 reti in campionato. L’impiego del ceco è però ciò desta più dubbi di tutti: alla Sampdoria giocava da centravanti ma in appoggio a Fabio Quagliarella, nel 4-3-1-2 disegnato da Giampaolo, cosa che gli permetteva difatti di partire molto più lontano dalla porta per sfruttare le sue doti di dribbling e di tiro. Il 4-3-3 di Di Francesco, anche al Sassuolo, prevede invece che l’attaccante rimanga alto per fornire appoggio e palloni giocabili agli esterni d’attacco e far salire la squadra velocemente, cosa che Dzeko riesce a fare più che bene e che il ceco potrebbe fare, limitando però molto le sue qualità. La titolarità potrebbe aiutare l’ex Samp a scrollarsi di dosso le scorie dell’infortunio e l’errore grave della notte di Torino, ma è difficile che diventi da subito decisivo, nonostante l’enorme talento. In alternativa, la Roma ha in rosa Gregoire Defrel, che già al Sassuolo ha fatto il centravanti per Di Francesco ma la cui forma fisica resta ancora un rebus irrisolto per i giallorossi.
Nonostante la partenza di Dzeko, è molto più probabile che il mercato della Roma si limiti alla ricerca di un esterno offensivo, come già pianificato in precedenza, con il solito Gerard Deulofeu (promesso sposo di quasi tutte le squadre italiane) tra i primi nomi della lista, anche perché acquistare un centravanti di spessore, a poco più di una settimana dal 31 gennaio è un’impresa quasi impossibile. Rimangono però i (legittimi) dubbi sulla direzione che stanno assumendo i giallorossi, che in pochi mesi hanno smantellato una coppia (Salah-Dzeko) che l’anno scorso ha siglato 44 gol in cambio di un pareggio di bilancio che non si è provato a raggiungere in diverso modo, che ha quasi escluso la Roma dalla lotta scudetto e che potrebbe escluderla dai primi 4 posti a fine stagione e da introiti economici che potrebbero aiutare i giallorossi a risanare i propri conti.
Andrea Esposito
fonte immagine in evidenza: forzaroma.info