Garofano Rosso Film Festival. Fonte: Garofano Rosso
Garofano Rosso Film Festival. Fonte: Garofano Rosso

Il Garofano Rosso Film Festival è tornato a illuminare le serate abruzzesi: dal 2 all’8 settembre la sua quarta edizione ha reso Forme di Massa d’Albe capitale del cinema indipendente in Italia, con una selezione di 60 opere audiovisive in concorso, talk di approfondimento ed eventi speciali sui temi più attuali e urgenti, come quelli della libertà, dell’inclusione sociale e della parità di genere.

Al centro del Garofano Rosso Film Festival la marginalità, poiché è proprio attraverso storie inedite e voci poco ascoltate che sboccia il fiore del cambiamento.

Garofano Rosso: storie dai margini

Con le sue otto sezioni tematiche, il Garofano Rosso Film Festival ha offerto un panorama cinematografico variegato e sorprendente. Dai ritratti intimi di donne che lottano per affermare i propri diritti alle visioni distopiche che interrogano il futuro, il Garofano Rosso ha rappresentato un viaggio attraverso le emozioni umane e le complessità del mondo contemporaneo. Ogni cortometraggio è stato un invito a riflettere, a mettersi nei panni degli altri e a scoprire nuovi punti di vista. Di seguito le otto sezioni tematiche:

  • Bizarre – Esplorazioni dell’insolito e del surreale.
  • Afterword – Racconti legati al tema della morte, il lutto e la perdita.
  • Femme – Ritratti di donne e delle loro lotte per l’affermazione.
  • Anteros – Omaggio all’amore che sfida i pregiudizi e convenzioni.
  • Wonderland – Spazi onirici e magici filtrati attraverso lo sguardo dei più piccoli.
  • Lacci – Riflessioni sui legami umani che uniscono o imprigionano.
  • Dystopia – Visioni di futuri distopici che interrogano il presente.
  • Frontiers – Storie che attraversano confini geografici e culturali.

Il festival, attraverso un Video Music Contest, ha inoltre dato spazio anche a tanti artisti emergenti nel panorama musicale.

Un ponte tra cinema e territorio

Il Garofano Rosso Film Festival non è stato solo una vetrina per il cinema indipendente, ma anche un modo per valorizzare il territorio abruzzese.

La scelta di Forme di Massa d’Albe come location non è casuale: il borgo, con le sue strade strette e i suoi scorci suggestivi, è stato lo scenario perfetto per proiettare film e organizzare incontri, creando un’atmosfera magica e coinvolgente. Inoltre, il festival ha promosso la collaborazione con realtà locali.

Anche Valentina Traini, direttrice artistica del festival, ha sottolineato l’importanza degli spazi occupati: «I borghi dimenticati e i paesaggi solitari degli Appennini, dove il cinema diventa la voce di chi fatica ad emergere, un’eco che risuona tra le cime e le vie inerpicate, portando alla luce le verità dietro il silenzio». E ha affermato: «Il cinema è un atto di resistenza, un modo per restituire centralità a chi vive ai margini, per dare vita a narrazioni che il frastuono del mainstream tende a soffocare».

Paolo Santamaria, ideatore del festival, ha definito il Garofano Rosso «il festival cinematografico più caldo al mondo, in uno dei borghi più freddi d’Italia». E ha aggiunto: «un evento gratuito per il pubblico che ha prevalente carattere educativo, culturale e promozionale, con particolare attenzione a tematiche quali la marginalità e l’inclusione sociale, narrate attraverso il mezzo cinematografico. Unire a tematiche centrali per l’agenda europea la nostra territorialità agreste e bucolica determina un meccanismo unico nel suo genere, volano per la cultura nel territorio e per il territorio tra la cultura».

Grazie alla sua visione e all’impegno del team organizzativo, Garofano Rosso si conferma un punto di riferimento per tutti coloro che credono nel potere trasformativo del cinema.

Un programma ricco di sorprese

Oltre alle proiezioni, il festival, totalmente gratuito, ha proposto un programma davvero ricco. Tanti gli eventi speciali, quali una Cinescursione a Magliano de’ Marsi e una Cinescursione a Forme di Massa d’Albe, il Caffè Letterario Diffuso e la mostra “Poesie Fuori dai Margini”.

Sono stati, inoltre, assegnati tre premi prestigiosi: il Premio Oppedisano per il Miglior Documentario, dedicato al compianto montatore ed ex Vice Preside del Centro Sperimentale di Cinematografia Giovanni Oppedisano, assegnato a “About Last Year” di Beatrice Surano, Dunja Lavecchia e Morena Terranova; il Premio Miglior Film assegnato a “Il Mare Nascosto” di Luca Calvetta, e il Premio Matteo Costa Romagnoli per il Miglior Videoclip, dedicato al giovane produttore musicale fondatore di Garrincha Dischi, scomparso lo scorso anno.

Anche questa edizione del Garofano Rosso Film Festival è stata un importante momento di riflessione e crescita attraverso la condivisione. Questo è il luogo in cui «lo sguardo del margine sfida le convenzioni, esplora narrazioni autentiche e sperimenta nuove tecniche creative. Un fiore cresciuto tra le crepe del presente, pronto a sbocciare di nuovo».

Mariella Rivelli

Mariella Rivelli
Nata e cresciuta a Potenza, in Basilicata, dove ho conseguito un diploma di maturità classica, ho studiato poi a Napoli Mediazione Linguistica e Culturale e Letterature e culture comparate. Curiosa, appassionata di lingue e culture straniere, amante della lettura, della scrittura e di ogni manifestazione culturale, durante le mie esperienze di studio e di lavoro all'estero ho imparato che non si possono esplorare e apprezzare mondi diversi senza conoscere il proprio. Credo fermamente che la determinazione sia fondamentale per raggiungere i propri obiettivi.

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