La carriera di un calciatore, per ovvi motivi, cessa relativamente presto. A differenza di molte altre professioni l’atleta deve appendere le scarpette al chiodo ad una giovane età.
Moltissimi decidono di rimanere all’interno dell’ambito calcistico, intraprendendo corsi per diventare allenatori o più semplicemente entrando a far parte dello staff dirigenziale di un club. C’è chi, però, sente il bisogno di tagliare il cordone ombelicale che lo tiene legato da sempre al mondo del calcio e stravolgere la propria vita, reinventandosi completamente. Qualcuno investe il gruzzolo messo da parte in attività imprenditoriali (ristoranti, locali), altri invece decidono di scendere nuovamente in campo: non quello di calcio, ma quello politico.
Sarà per il grande consenso di cui questi ex-campioni godono nei loro rispettivi paesi, sarà che alcuni di loro si dimostrano poi realmente capaci nel fare politica, ma sono sempre di più gli ex-giocatori che intraprendono questa strada. L’ultimo a riuscirci, in ordine di tempo, è stato Kakhaber Kaladze. Il difensore georgiano, che ha militato dal 2001 al 2010 nel Milan e nelle successive due stagioni al Genoa, è riuscito nello scorso fine settimana ad essere eletto sindaco di Tbilisi, maggiore città della Georgia. Kaladze era entrato in politica nel 2013, conquistando subito la carica di Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali; carica a cui ha rinunciato per candidarsi e diventare primo cittadino della capitale.
Un’altra vecchia stella rossonera potrebbe ben presto ottenere un successo politico ancora più prestigioso: stiamo parlando di George Weah che sarà protagonista al ballottaggio del prossimo 7 novembre per la presidenza della Liberia. Weah, lo scorso 10 ottobre, si è aggiudicato il 38,4 % dei voti al primo turno. Il suo sfidante sarà il vicepresidente uscente Boakai che ha ricevuto invece il 28,8% dei consensi.
Rimanendo in tema di calciatori che hanno calcato i campi della nostra Serie A prima di diventare sindaci o parlamentari, meritano una menzione particolare Julio Cruz e Hakan Şükür.
“El Jardinero”, 11 stagioni in Italia con le maglie di Bologna, Inter e Lazio, nel 2015 si candidò come sindaco per la città di Lomas de Zamora, provincia di Buenos Aires. Nonostante la sconfitta ancora oggi, come più volte dichiarato dallo stesso Cruz, la sua nuova vita è in politica. Destino simile anche per Şükür, meteora di Inter e Parma nelle stagioni 2000-2001 e 2001-2002. Dopo il suo ritiro, il turco ha scalato posizioni in ambito politico e a suon di consensi è diventato membro parlamentare. Nel 2016, inoltre, ha ricevuto un ordine d’arresto per aver offeso su Twitter il presidente Erdogan che lo ha addirittura etichettato come terrorista.
Chiudiamo l’elenco (che sarebbe potuto essere ben più lungo) con due stelle del calcio brasiliano, dimostratesi abili non soltanto con un pallone tra i piedi ma anche seduti in poltrona.
Il primo è Romario, con un passato europeo al Barcellona e al Valencia. Dopo il ritiro dall’attività agonistica, nel 2010 si candidò tra le fila del Partita Socialista Brasiliano e fu eletto deputato del Parlamento; quattro anni dopo, sempre col PSB, venne eletto senatore.
In pochi sanno che anche uno dei calciatori più forti di tutti i tempi ha rivestito, in passato, un importante carica istituzionale: stiamo parlando di Edson Arantes do Nascimiento, in arte Pelé, “O Rei do Futebol”. A fine carriera Pelé allontanò l’idea di diventare un allenatore dedicandosi alla stesura di un’autobiografia e recitando in alcune pellicole di successo. Nel 1992 fu nominato Ambasciatore delle Nazioni Unite, mentre nel 1994 divenne “Goodwill Ambassador” dell’UNESCO. Sempre attivo nel sociale ed in prima linea nelle lotte contro l’uso delle sostanze stupefacenti, contro la discriminazione razziale e sessuale, durante gli anni 90′ prese parte attivamente all’attività politica del suo paese: l’ex presidente Fernando Henrique Cardoso lo nominò Ministro dello Sport: fu il primo uomo di colore a rivestire una carica così alta all’interno della piramide politica brasiliana, mantenendo la preziosa carica dal 1995 al 1998.
Ugo D’Andrea
Ugo D’Andrea