Quanto ci sentiamo ascoltati dalle istituzioni? C’è qualcuno disposto ad ascoltare quello che abbiamo da dire o forse è meglio che si decida esternamente per noi, per il meglio? Quanto siamo condizionati da pregiudizi nelle nostre opinioni? Tornando indietro nel tempo, mi ricordo della quarta lezione di Prime Minister Napoli presso l’associazione Figli in famiglia onlus, dell’incontro con la magnifica signora Carmela Manco e di quello con l’assessora alle politiche giovanili del comune di Napoli Chiara Marciani. Proprio con lei avevamo discusso di tematiche come il rapporto tra i giovani e le istituzioni, di come queste ultime possano migliorare i metodi di comunicazione al fine di garantire una maggiore inclusione di noi ragazz* nell’attività politica e sociale.
Quelle parole non sono rimaste sospese: infatti il 7 maggio abbiamo avuto la possibilità di sperimentare tutto ciò dal vivo, grazie al NEET working tour, evento promosso dalla ministra per le politiche giovanili Fabiana Dadone, che ha avuto sede a Napoli al Castel Nuovo. Oltre a lei, hanno contribuito all’evento l’Agenzia nazionale per i giovani, Carta giovani nazionale e l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.
Durante la mattinata al NEET working tour abbiamo avuto la possibilità di presentarci e presentare la nostra scuola anche agli altri enti presenti, che a loro volta ci hanno illustrato le possibilità lavorative presenti sul territorio, come il volontariato del servizio civile. Tutto è stato animato dallo staff di Scuola Zoo, con cui abbiamo fatto conoscenza (e un’intervista mancata per guasto tecnico!). Oltre a noi erano presenti anche scolaresche non solo campane: alcune provenivano dalla Lombardia e dal Veneto. Con grande entusiasmo, anche Chiara Marciani è venuta a farci visita (e con lei abbiamo scattato molte foto). Il momento clou del NEET working tour, però, è stato quando io e Claudia Crisciuolo siamo salite sul palco per presentare la scuola di Prime Minister e, inaspettatamente, abbiamo ricevuto domande sul nostro rapporto con le istituzioni. Claudia ha tenuto testa fermamente agli intervistatori ed io, in seguito, ho avuto la possibilità di presentare un po’ Prime Minister. Quando siamo scese eravamo emozionatissime, fortunatamente però il nostro animo si è un po’ alleggerito grazie alla presenza e alla musica di Dario Sansone.
Il secondo momento significativo della mattinata è stato quello del workshop organizzato da noi studentesse di Prime Minister con lo scopo di riflettere e far riflettere sui temi della parità di genere e dei diritti civili: #chairforequity. Il motivo per cui esso nasce è proprio la volontà di rendere tutti partecipi a un tipo di riflessione su questo tema. Abbiamo intervistato persone casuali, di qualsiasi genere e che hanno scelto di discutere di un argomento solo in base al colore del cartellino scelto. Eliminare tutti i presupposti che potrebbero indirettamente condizionare il nostro pensiero e paralizzarci in una specie di forme di pregiudizio è ciò che permette di ottenere il massimo da ogni dibattito o confronto. Ecco perché il workshop permette di affacciarsi su altre realtà, non solo all’intervistato, ma anche alle intervistatrici, ovvero noi studentesse di Prime Minister.
Dopo la giornata al NEET working tour penso di poter avere una risposta alle domande poste all’inizio di questo articolo. Sicuramente a volte può sembrare che le istituzioni non ci ascoltino e in certi casi davvero non lo fanno, ma vale sempre la pena tentare perché qualcuno c’è sempre, altrimenti si finisce per far decidere agli altri. Da ragazza giovane e studentessa di Prime Minister mi sento ora molto più pronta al dibattito, molto più consapevole del fatto che una dignità ce l’abbiamo e ci è in realtà riconosciuta, anche se magari il contesto in cui viviamo normalmente ci fa percepire il contrario. L’unica cosa che dobbiamo fare è impegnarci a farci sentire, a metterci in discussione e a non rimanere immobili.
Mariagiovanna Cocco, studentessa di Prime Minister Napoli