Dite la verità: quanto vi stanno sulle palle queste liste? Sì, perché alla fine ogni forma artistica, come quella cinematografica (seppure nella sua versione depauperata, industriale e commerciale) dipende dai gusti, e quelli sono sempre frutto di una forza soggettiva, di un imprinting tra i nostri vissuti individuali e la “forma” artistica. Oddio, ci sono senz’altro alcuni parametri oggettivi di cui tener conto, magari tecnici, ma poco altro.
È difficile pesare le emozioni, i sentimenti, gli stati d’animo innescati da quello strumento immenso che è il cinematografo.
Eppure siamo qui, perché ogni fine anno è una sorta di mantra quello di fare dei bilanci.
E allora visto che la SERP è il nostro unico Dio, ma che d’altro canto abbiamo il vanto di essere una testata che non lascia niente al caso, l’unica lista che aveva senso stilare era quella relativa ai film più sopravvalutati del 2018, rapportando gli incassi alla loro coerenza stilistico-espressiva. Saranno chiaramente presi in considerazione film che sono nella top venti degli incassi di quest’anno su scala mondiale, giusto per mettere un po’ di pepe e non risparmiarci dalle polemiche.
Animali Fantastici:
Incasso: 595,900,000 €
Vedendo i film tratti dall’universo di Harry Potter, compreso questo allargamento di Animali Fantastici, la sensazione è sempre la stessa: quella di vedere una storia di immensa genialità e fantasia normalizzata nella messinscena cinematografica. Dei film con alti e bassi, ma dove i bassi fanno dei tonfi belli forti per lo spreco di talento e di narrativa originale.
Animali Fantastici e i crimini di Grindelwald, poi, forse è il peggiore della saga: disorganico, decompresso, funzionale unicamente alle pellicole che verranno. Una conduzione da serie tv vecchio stampo con trame e sottotrame che solo alla fine giungono a capolino, in maniera confusionaria e fin troppo arzigogolata.
Il montaggio a (S)naso è qualcosa di criminale e qui la colpa è tutta del regista per i tagli fatti con la motosega che non chiariscono certi passaggi e che disorientano lo spettatore. Musiche oleografiche e che devono molto ai film precendenti e, in ultimo, un protagonista che a dispetto del suo immenso talento non riesce mai a tenere banco risultando a dir poco monodimensionale.
A Star is Born
Incasso: 376,300,000 €
Candidato ai Golden Globe come miglior film drammatico.
Ciò che colpisce di A Star is Born è la mancanza di un climax emozionale, la debolezza costitutiva del sentimento fra i due protagonisti che appare rozzo e – in parte – pretestuoso.
C’è Bradley Cooper, la sua sofferenza innata e poco derivata.
La scalata e l’abisso come due facce di una stessa medaglia. E poi c’è Lady Gaga con la sua alienazione e la ricerca di un sé – ammesso che quest’ultimo, inteso come identità costitutiva e fissa, esista per davvero. Il film si pone tante domande, chiaro, ma le abbozza soltanto. E questo gli vale la palma di uno dei film più sopravvalutati dell’anno.
Venom:
Incasso: 852,700,000 €
Il Venom fumettistico è la relazione opprimente che ci trasforma in “altro”, metafora della colonizzazione imperialista. Tom Hardy (che lo interpreta al cinema) è il divo, il cupo fascino di chi ha lo sguardo inquieto e scintilla di follia. Il film di Venom è invece una baracconata, una parodia in cui si salva solo il character design del simbionte ridotto ad un erculeo Grillo Parlante e Tom Hardy scritto come un bamboccione idealista, impulsivo e dalla battuta pronta. Il rapporto fra i due è fin da subito simpatetico salvo, poi, cadere nello stile ironico di Sandra e Raimondo di Casa Vianello. Non c’è stupore nemmeno fra i protagonisti quando vedono apparire quest’enorme mostro mangiateste dalla lingua umida e penzolante, quasi vedessero Trump spettinato e niente più. Cosa abbiamo fatto per meritarci questo Venom? Di certo ci troviamo di fronte ad uno dei film più sopravvalutati del 2018.
E, invece, già si parla di sequel..
Justice League
Incasso: 656,391,093 €
Tra i film più sopravvalutati del 2018 ne abbiamo uno targato DC Comics che prende tutti gli stilemi del cinecomic moderno fino a risultare impersonale e senza mordente. Una lezione teorica e senza impronta di come fare un film sui supereroi. Manca tutto, dalla sceneggiatura alla cgi (questa molto scarsa mentre doveva essere il suo punto di forza). Al tutto si aggiunge uno stile narrativo rapsodico, prima serioso poi umoristico, debolezza da imputare al cambio di regia tra Zack Snyder e Joss Whedon in corso d’opera.
Cinquanta Sfumature di Rosso
Incasso: 371,300,000 €
Volevamo vedere il softcore, l’erotismo.. e invece nulla. O meglio tutto ciò lo vediamo – anche palesato in maniera violenta – ma il tutto è buttato in faccia allo spettatore senza alcune costruzione adeguata: niente poetica, nessun desiderio, riprese che non sanno mai solleticare per davvero le fantasie dello spettatore.
The Nun
Incasso: 364,800,000
Il sentimento della paura dipende, da sempre, da quella sensazione di ignoto, di qualcosa altro e occulto alla normalità che tutt’a un tratto si presentifica e tocca violentemente i nostri orizzonti percettivi. The Nun, nel suo tentativo di creare un franchise horror, sovverte tutto questo: il demone, presenza liminale e religiosa, diventa parte dell’ordinario e del mondo razionale. Sono entità date per assodato fin dai primi minuti del film e ciò toglie da subito alla pellicola tutta la tensione. Un Piccoli Brividi pensato per grandi, un adventure horror dove di horror troviamo solo la scrittura.
Quelli appena elencati sono i film più sopravvalutati del 2018, quelli che hanno incassato di più ma anche i più “poveri” dal punto di vista cinematografico, almeno secondo il nostro punto di vista. Fateci sapere cosa ne pensate. O anche no.
Enrico Ciccarelli