Il 25 marzo 2016, al Palazzo delle Arti a Napoli, si è tenuto l’VIII congresso regionale dell’Unione Degli Studenti della Campania, un sindacato studentesco apartitico che è presente sul territorio campano da ben 16 anni. Quest’associazione, nata nel 1994 e presente in tutta Italia, mira alla completa rivendicazione dei diritti degli studenti e delle studentesse, attraverso la perenne sensibilizzazione di tutta la cittadinanza.

Venerdì 25 marzo, dunque, durante l’VIII congresso regionale, oltre ad assistere al cambio delle cariche e dei referenti, si è ribadita nuovamente l‘importanza del sindacato studentesco al giorno d’oggi su un territorio come quello campano. La verità è dura ma evidente: in un’epoca in cui i giovani non sono più la priorità di nessuno (nemmeno dello Stato stesso), c’è un urgente bisogno di qualcuno che ascolti e comprenda le loro necessità, e li aiuti a modellare le città dove hanno le radici, in base ad esse. E’ qui che entrano in gioco le associazione come l’Unione Degli Studenti, che riescono a colmare il vuoto lasciato da chi i giovani dovrebbe tutelarli, e che riescono a tenere acceso il motore dei loro desideri e dei loro obiettivi.

In una regione come la Campania, dove c’è il maggior tasso di dispersione scolastica e dove è in continuo calo il numero di iscritti alle università, il sindacato studentesco assume un ruolo ancora più importante: qui l’obiettivo non è più solo quello di sensibilizzare i cittadini alla lotta studentesca, ma si tramuta in qualcosa di più grande. L’obiettivo diventa quello di insegnare e spronare la cittadinanza a porsi con determinazione e forza di fronte ai maggiori problemi sociali, come quello della criminalità organizzata che nell’ultimo anno ha fatto ben 54 vittime solo nel napoletano. C’è un intera generazione che è stata abbandonata e che esige delle risposte: risposte che non arrivano da uno Stato, che ha ben altre priorità (come il Giubileo o l’Expo), e che in qualche modo, vengono colmate da associazioni come l’Unione degli Studenti.

Dobbiamo farci carico, con tutta l’allegria e l’entusiasmo che caratterizzano quest’associazione, di far capire alle persone che vivono questa situazione di precarietà, che possiamo riprenderci il paese” dice Raffaella Casciello, 26enne laureata in Filosofia politica ed attivista di Act!, intervenuta durante il congresso di venerdì “conosco bene la realtà dei sindacati studenteschi, perché è da lì che sono partita anche io“. Queste parole sono l’esempio lampante di come, dal basso e con poco, sia possibile portare avanti una generazione intera. Chissà quante idee sarebbero andate perse, o quante persone avrebbero smesso di combattere per i propri obiettivi, se non ci fossero state associazioni come questa.

Ana Nitu

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