La scorsa settimana è stata messa in evidenza da più giornali la somma delle spese per l’esercizio del mandato effettuate dal leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio in tre anni di legislatura: poco più di 100.000 euro che da molti sono stati considerati troppi e ingiustificabili.

La vicepresidente del gruppo PD alla camera Alessia Morani si è chiesta ad esempio: «Come fa Luigi Di Maio a parlare di risparmi, di lotta agli sprechi e di attività politica francescana se poi si fa rimborsare dalla Camera la bella cifra di 100mila euro per attività sul territorio?»
Non si capisce ora esattamente perché sia stata proprio lei, che nello stesso periodo di tempo ne ha utilizzati 302.436, ad attaccare. Ma ovviamente anche la cifra percepita da Di Maio è considerevole, specie se confrontata con le tendenze pauperistiche che alcuni si aspettavano dal Movimento Cinque Stelle.

Fa strano, ovviamente, pensare che faccia più notizia che il vicepresidente della Camera abbia utilizzato circa 100.000 euro rispetto all’evidenza che ne ha restituiti circa 200.000, e sarebbe bene per i parlamentari del PD attaccare il Movimento Cinque Stelle in numerosi altri ambiti, anziché su tali spese.
L’occasione è comunque ghiotta per dimostrare, una volta tanto, che anche i parlamentari a Cinque Stelle fanno una vita estremamente agiata, di gran lunga superiore a quella di un lavoratore medio. Un concetto, questo, che fatica ad essere afferrato da gran parte dell’opinione pubblica, e che invece rientra nella normalità delle cose.

Il regime parlamentare attualmente prevede diversi tipi di esborsi statali destinati ai parlamentari:
– un’indennità pari a circa 5.000 euro;
– una diaria pari a circa 3.500 euro;
– rimborso delle spese per l’esercizio del mandato pari a circa 3.700 euro.

I parlamentari del Movimento Cinque Stelle non percepiscono interamente l’indennità di 5.000 euro, restituendo circa 2.000 euro da destinare ad un fondo per il microcredito. Inoltre si impegnano a restituire gli altri rimborsi in eccedenza rispetto alle spese effettuate.
Abbiamo calcolato a quanto ammontano i rimborsi spesi dai 5 membri del Direttorio a Cinque Stelle quest’anno (fino agli ultimi mesi rendicontati), considerando unitamente diaria e spese per l’esercizio del mandato.

Abbiamo inoltre raccolto qualche dato grazie al servizio offerto dal portale OpenPolis riguardo alle presenze/assenze di questi parlamentari, e al loro indice di produttività. Questo è un dato prodotto da OpenPolis che evidenzia le pratiche positive o negative dei parlamentari, calcolato considerando: consenso ottenuto dai disegni di legge con proprio contributo, iter dell’atto parlamentare, tipo di atto parlamentare, partecipazione a discussioni e voti, emendamenti e ostruzionismo.

LUIGI DI MAIO

Eletto con il Movimento 5 Stelle nelle elezioni politiche del 2013.
Indice di produttività 231,4 – 172esimo su 630
Presenze 31,75% – valore medio: 66,51%
Assenze 12,48% – valore medio: 21,75%
Missioni 55,77% – valore medio: 11,74%
Rimborsi spesi: 38.734 in 5 mesi rendicontati (fino a maggio) ovvero in media 7.746 al mese

ALESSANDRO DI BATTISTA

Eletto con il Movimento 5 Stelle nelle elezioni politiche del 2013.
Indice di produttività 138,6 – 342esimo su 630
Presenze 59,84% – valore medio: 66,51%
Assenze 38,34% – valore medio: 21,75%
Missioni 1,82% – valore medio: 11,74%
Rimborsi spesi: 48.795 in 7 mesi rendicontati (fino a luglio) ovvero in media 6.970 al mese

ROBERTO FICO

Eletto con il Movimento 5 Stelle nelle elezioni politiche del 2013.
Indice di produttività 187,9 – 230esimo su 630
Presenze 29,07% – valore medio: 66,51%
Assenze 6,32% – valore medio: 21,75%
Missioni 64,61% – valore medio: 11,74%
Rimborsi spesi: 42.683 in 5 mesi rendicontati (fino a maggio) ovvero in media 8.536 al mese

CARLA RUOCCO

Eletta con il Movimento 5 Stelle nelle elezioni politiche del 2013.
Indice di produttività 176,1 – 251esima su 630
Presenze 71,89% – valore medio: 66,51%
Assenze 27,77% – valore medio: 21,75%
Missioni 0,33% – valore medio: 11,74%
Rimborsi spesi: 39.758 in 5 mesi rendicontati (fino a maggio) ovvero in media 7.951 al mese

CARLO SIBILIA

Eletto con il Movimento 5 Stelle nelle elezioni politiche del 2013.
Indice di produttività 237,7 – 166esimo su 630
Presenze 74,97% – valore medio: 66,51%
Assenze 24,71% – valore medio: 21,75%
Missioni 0,32% – valore medio: 11,74%
Rimborsi spesi: 27.170 in 5 mesi rendicontati (fino a maggio) ovvero in media 5.434 al mese

Per quanto riguarda la produttività del Direttorio e le assenze, non sembra appropriato esprimere un giudizio affrettato come quello del premier Renzi, che nell’ambito della discussione sulla proposta dei Cinque Stelle di dimezzare lo stipendio parlamentare ha provocatoriamente inventato una controproposta che prevedrebbe un pagamento “a presenza”. «Di Maio ha il 37% di presenze in Aula, prenda il 37% di stipendio» ha aggiunto, ma a leggere i dati OpenPolis una gran quantità delle assenze di Di Maio risultano giustificate da missioni (è vero però che ne effettua sopra la media), e il 12,48% di assenze non giustificate è invece una percentuale ben più bassa della media (21,75%). Inoltre non è da escludere che le assenze ingiustificate siano in realtà “rifiuto volontario del voto”, dato che OpenPolis calcola come assenze anche i casi in cui il parlamentare è presente ma non vota, e il Movimento ha spesso praticato ostruzionismo, proprio in questo modo, cercando di non far raggiungere il numero legale.

Come ha chiarito Bechis in un articolo per Libero, i parlamentari non possono dormire nelle bettole. Non avrebbe senso e non gli si richiede di farlo. Così come non mangiano nelle osterie. Probabilmente, anzi, quasi ogni sera mangiano in ristoranti da almeno 50 euro a persona, a voler essere parsimoniosi. 50 euro per 20 giorni e sono già 1.000 euro al mese. Le spese per l’alloggio sono comprese in questi conti appena fatti, ed è quindi bene riaffermare, nel caso qualcuno non se ne fosse accorto, che i politici svolgono un ruolo più remunerato di quello di un normale lavoratore, ed hanno un tenore di vita notevolmente migliore.
Fa strano che questa lezione di realismo debba provenire dall’analisi dei conti di chi della retorica anti-politica ha fatto il suo cavallo di battaglia, ma i 5 Stelle sono, a tutti gli effetti, dei politici.

La differenza fra le spese effettuate dai 5 Stelle più in vista e quelle dei meno conosciuti sembra farla la spesa per i collaboratori, ovvero le spese per lo staff con il quale il politico collabora, prende decisioni, costruisce la propria immagine.
Si registra in questo senso un adeguamento dei parlamentari meno in vista al regime di spesa dei più famosi, oltre ad un generale aumento in questo settore che riguarda pressoché tutti i parlamentari (mentre in molti nel 2013 spendevano circa 1.000 euro, ora questi generalmente si assestano sui 2.000/3.000 euro).

L’altro fattore a fare la differenza tra gli attivisti di serie A e quelli di serie B è ovviamente il coinvolgimento dei primi in più manifestazioni politiche, o in altre attività ad esse inerenti.
A fronte di una spesa di 2.000 euro al mese di un parlamentare più in vista, come sono i membri del direttorio, ne può corrispondere una di 70 euro, effettuata dall’altro tipo di parlamentare meno impegnato a livello nazionale.

Oltre alla constatazione che i parlamentari del Movimento 5 Stelle vivono nell’agiatezza, e che nessuno farebbe bene a dubitarne, va segnalato che questa pur minima analisi contabile è stata possibile grazie alla politica trasparente dei pentastellati in questo ambito. La rendicontazione on line, anche se dovrebbe essere aggiornata con più frequenza, sembra uno strumento che anche altri partiti dovrebbero far proprio.

Valerio Santori
(Twitter: @santo_santori)

3 Commenti

  1. Premetto che non sono un grillino, ma finalmente, grazie al movimento 5 stelle comincio a riavere un po’ di speranza….con tutto il marcio dei partiti che continuo a vedere (privilegi e quant’altro a cui non vogliono rinunciare), credo ci sia veramente poco per cercare di denigrarli……qualcuno dovrebbe veramente vergognarsi.

  2. Se i rimborsi sono legati alle missioni è normale che gente col 0,…. di missioni si faccia rimborsare poco meno di uno che ne ha il 64%???

  3. @Valerio Santori
    Non vedo l’ora di leggere il suo nuovo prossimo articolo. Opss, forse l’ho già letto.. sarà che sono tutti uguali?
    Mi permetta di dire che da un ventenne non mi aspetto chissà che visione obbiettiva e completa sugli astri politici presenti oggi, ma qui è latitante anche il buonsenso di chi pubblica. Complimenti

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