Dallo scorso venerdì 14 giugno fino a domenica 28 luglio, tutto il popolo napoletano, i turisti e i visitatori, potranno ammirare la nuova mostra sita a Castel dell’Ovo dal titolo “Le Stanze di Tato Russo. Gli anni del coraggio” che è ovviamente dedicata al regista partenopeo.
Tato Russo: dalle origini al successo
Nato a Napoli il 4 luglio 194, Tato Russo (pseudonimo di Antonio Russo) si laureò con lode alla facoltà di giurisprudenza presso l’università Federico II. In realtà il teatro è sempre stato per lui un sogno, tant’è che si appassionò alla recitazione e alla scrittura pubblicando a soli vent’anni un romanzo e mettendo in scena alcune opere teatrali in dialetto napoletano.
Negli anni successivi, dopo essere stato assunto da alcune compagnie teatrali, decise di fondare una propria cooperativa teatrale, “Gli Ipocriti”, insieme all’attore Nello Mascia; nel 1980 si stabilisce al Teatro Diana di Napoli per poi acquisire nel 1986 il Teatro Bellini di Napoli. Sono anni d’oro per la sua attività teatrale: mette in scena alcune opere di Shakespeare, “Il Candelaio” di Giordano Bruno, le opere del teatro francese di Molière, i capolavori assoluti di Luigi Pirandello.
Una personalità poliedrica quella di Russo: attore, regista, scrittore, musicista, drammaturgo. Viene definito come un talento multiforme, un vero e proprio esponente del teatro italiano che conserva ancora le caratteristiche genuine. Tato Russo è stato ospiti in molti paesi con i suoi spettacoli, tra cui in Russia, in Francia, in Tunisia e addirittura a Cuba.
A Castel dell’Ovo le stanze del talento multiforme
Presso Castel dell’Ovo sarà possibile ammirare la mostra “Le Stanze di Tato Russo”: la mostra è completamente gratuita ed è volta a rendere omaggio non solo alla personalità del drammaturgo napoletano, ma anche al suo teatro in quanto tale che è stato rivoluzionario e sorprendente a partire dagli anni ’80 del secolo scorso.
L’idea di allestire una mostra dedicata a Tato Russo nasce dal voler rendere omaggio all’evento che il drammaturgo napoletano realizzò nel settembre 1984 circa la storia di Piedigrotta. La folla di circa ventimila spettatori non si piegò alla pioggia incessante che si stava scatenando su Napoli in quei giorni: tutti si recarono ad ammirare quel suo lavoro che aveva impiegato 450 persone tra attori e tecnici teatrali.
La mostra è stata allestita e curata con minuzia e precisione da Giulio Baffi, Marialuisa Firpo e Gabriella Grizzuti insieme al Teatro Bellini in collaborazione con la Regione Campania, il Comune di Napoli e Scabec. “Le Stanze di Tato Russo” è un percorso allestito con le testimonianze che accertano il talento del drammaturgo in questione: non mancano istallazioni multimediali, proiezioni scenografiche, costumi e bozzetti del suo teatro.
Come si può evincere dal titolo, la mostra si articola in stanze dedicate al racconto dell’avventura teatrale e di vita di Russo: la particolarità risiede nel fatto che il visitatore sarà accompagnato in questo percorso dalla stessa voce di Tato Russo che rivela emozioni e sensazioni particolari.
La mostra è quindi articolata in tre momenti, in tre stanze: la prima intitolata “L’Uomo”, è la stanza del pensiero in cui sono visibili gli scritti del drammaturgo insieme ad appunti, fogli e pagine dei suoi capolavori; nella seconda stanza, denominata “Il Teatro”, oltre ai bozzetti, si potrà ammirare la maschera di Pulcinella che è stata tanto amata dal talento napoletano tanto da interpretarla numerose volte; infine, nell’ultima stanza “Il Sognatore“, il visitatore può entrare completamente a contatto con le opere del protagonista caratterizzate dalla musica e dal gusto della polemica.
La mostra “Le Stanze di Tato Russo. Gli anni del coraggio” è aperta al pubblico dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle 18.00, mentre la domenica dalle ore 10.00 alle 13.00.
Arianna Spezzaferro