Nel nuovo panorama digitale e innovativo, animato sempre di più dal basso e in maniera orizzontale, c’è una forma di investimento che si sta affermando sempre di più, un po’ per la sua accessibilità un po’ per i guadagni che promette. Stiamo parlando del crowdfunding che è ormai qualcosa di più che una semplice raccolta fondi online.
I dati parlano infatti di una raccolta complessiva che supera i 72 milioni e 320 mila euro, confermando così una popolarità che non è solo italiana ma si estende a tutto il continente e al resto del mondo. Per capire meglio di cosa stiamo parlando dobbiamo entrare nel dettaglio perché come si legge in questa guida esistono quattro forme diverse di crowdfunding. Il primo è quello della semplice donazione, che non prevede nessun ritorno economico ed è quasi sempre attuato da piccole associazioni, singoli cittadini o enti. L’altra tipologia è quella del Reward Crowdfunding, che offre non solo un ritorno economico ma anche una ricompensa sottoforma di materie prime, prodotti o servizi che vengono offerti in anticipo all’investitore rispetto al resto della platea. Si passa poi al Lending Crowdfunding, che lascia il campo della donazione per conformarsi come un vero e proprio investimento: si tratta infatti di una sorta di prestito che una volta scaduto viene rimborsato con interessi maggiorati, in virtù della somma impegnata e del tempo trascorso. Infine ecco l’Equity Crowdfunding, che apre la possibilità di investire i propri fondi in progetti che hanno la possibilità di raggiungere grandi rendimenti.
Un panorama frastagliato ed eterogeneo che offre forme di investimenti per tutti i gusti. E che, soprattutto, sta crescendo. Secondo quanto riporta Exre Crowdfunding, infatti, se da un lato si abbassa il numero medio di investitori (passato dai 99 del 2021 agli 82 del 2022), sale invece l’investimento medio per utente, a +800€ a investitore. Dal 2014, inoltre, le 90 piattaforme di crowdfunding attive segnano una raccolta da più di 1 miliardo (precisamente 1 miliardo e 129 milioni di euro).
Numeri sottolineati anche dal Report italiano sul tema realizzato dall’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, che certificano la crescita di un fenomeno che non è più catalogabile come una semplice raccolta fondi, ma si presenta sempre di più come una vera e propria forma di investimento. Un investimento accessibile a tutti e che garantisce ottime prospettive per il futuro.