A due giorni dalla fine del 2021, un anno segnato da importanti convegni a favore dell’ambiente e da un preoccupante incremento dell’inquinamento e degli eventi climatici estremi, tra buoni propositi e consumismo sfrenato, il mondo occidentale si prepara a festeggiare l’inizio di un nuovo anno. Parafrasando James Boswell, autore di “Vita di Samuel Johnson”, la strada per l’inferno climatico è lastricata di buone intenzioni. Ma se proprio si disidera riporre ostinata fiducia nell’uomo e nei suoi rinnovati scopi, non c’è bisogno di attendere impazientemente il 2022. Ogni giorno è un buon giorno per cambiare direzione, per diminuire la nostra impronta ecologica e, perché no, per dare il buon esempio a chi desidera rinnovarsi senza mai farlo fino in fondo. Perché rimandare? Perché non iniziare proprio durante l’ultimo giorno dell’anno domandandosi magari quanto inquinano i botti di Capodanno? Che influenza hanno sugli animali?
Botti di Capodanno: anno nuovo, inquinamento nuovo
Ormai è accertato, i botti di Capodanno, seppur limitati in un ristrettissimo periodo dell’anno, causano l’aumento della presenza di agenti inquinanti nell’atmosfera e rappresentano un potenziale rischio per la salute soprattutto per quelle persone con malattie preesistenti.
A confermarlo uno studio pubblicato su Science secondo cui le tradizionali attività pirotecniche che ogni anno si registrano in tutto il mondo, o almeno in quella parte di mondo strettamente legato al Calendario Gregoriano, sono causa del rilascio nell’aria di elementi quali magnesio (Mg), alluminio (Al), rame (Cu), potassio (K), bario (Ba), stronzio (Sr) e bismuto (Bi). Per i ricercatori impegnati nel report “Impact of New Year’s Eve fireworks on the size resolved element distributions in airborne particles“, i potenziali effetti negativi sulla salute umana dovuti all’inquinamento atmosferico rilasciato dai botti di Capodanno non possono e non devono essere ignorati ne sottovalutati.
In un articolo redatto da Icona Clima, il responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo dell’IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha dichiarato che «L’inquinamento generato dai botti non è affatto trascurabile. È molto diffuso, come dimostrato dai dati delle centraline ARPA, e presenta una persistenza molto lunga nell’atmosfera». Nell’ultimo giorno dell’anno infatti, si registrano altissimi picchi di polveri sottili (PM10 e PM2.5), aumenti che rappresentano un serio pericolo specialmente per quelle persone che soffrono di malattie cardiovascolari. L’alta presenza di particolato nell’atmosfera è responsabile di quasi 9 milioni di morti premature ogni anno e causa la perdita di aspettativa di vita di 2,9 anni.
L’inquinamento causato dai botti di Capodanno, tradizione contro la quale molte amministrazioni comunali cercano di combattere da anni senza ottenere risultati degni di nota, danneggiano la salute umana ma non solo. Ogni anno sono centinaia gli animali morti o dispersi a causa degli spettacoli pirotecnici di fine anno.
Spettacoli pirotecnici: i pericoli per gli animali e come proteggerli
Cani, gatti ma non solo. Sono centinaia gli animali che ogni anno perdono la vita o si smarriscono a causa dei botti di Capodanno. Quel che per l’uomo è un momento di gioia e di unione, per gli animali, selvatici o domestici che siano, il Capodanno è un vero e proprio periodo infernale. Le immagini degli storni morti che appena un anno fa sono state immortalate a Roma, più precisamente nella zona dell’Esquilino, rappresentano appieno lo strazio che gli animali provano durante l’ultima notte dell’anno. Secondo la LAV, la Lega Anti Vivisezione, «Il fragore dei botti di Capodanno oltre a scatenare negli animali una naturale reazione di spavento, li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli, così, al rischio di smarrimento e/o investimento».
A tal proposito ogni anno la LAV invita le amministrazioni comunali a emanare con largo anticipo provvedimenti utili al divieto dell’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere. Per la Lega Anti Vivisezione, per tutte le altre associazioni animaliste e per chi ama davvero gli animali, vietare i botti di Capodanno è un segno di civiltà. Ma in un contesto in cui sempre più spesso le tradizioni si scontrano con il progresso culturale (basti pensare all’inumana tradizione delle isole Fær Øer denominata Grindadráp o al massacro pasquale di agnelli, capre e pecore) e in cui il rispetto di alcune tradizioni supera il rispetto di poche e tardive ordinanze e leggi di civiltà, i consigli delle associazioni animaliste per la tutela dei nostri amici a due e a quattro zampe, diventano l’unica arma di difesa contro l’egoismo dell’essere umano.
Come proteggere quindi gli animali? Ancora una volta la LAV ci viene in aiuto con dieci semplici consigli pratici:
- Non lasciate cani e gatti da soli e togliete tutti gli oggetti pericolosi;
- Non mostratevi troppo protettivi nei loro confronti, soprattutto non guardateli negli occhi. Potreste intimorirli e aumentare la loro paura;
- Evitate di lasciarli all’aperto: la paura fa compiere loro gesti imprevedibili come la fuga;
- Non teneteli legati alla catena, potrebbero strangolarsi;
- Non lasciateli sul balcone, potrebbero gettarsi nel vuoto;
- Dotateli degli elementi identificativi possibili;
- Se si nascondono in casa, non disturbateli, per loro è un luogo rifugio;
- Minimizzate il rumore accendendo radio o TV;
- Nei casi di animali anziani, cardiopatici e/o particolarmente sensibili allo stress chiamate preventivamente il veterinario;
- Se l’animale scompare denunciate lo smarrimento alla Polizia Municipale o al Servizio Veterinario della ASL, tappezzate la zona di volantini con descrizione, foto e numero di telefono. Chiedete ai media locali di diffondere l’appello. Informate le associazioni animaliste e zoofile e recatevi personalmente nei canili.
Ai semplici ma pratici consigli redatti dalla Lega Anti Vivisezione, è doveroso rivolgere un appello a tutti i cittadini e le amministrazioni comunali. Rinunciamo ai botti di Capodanno, prendiamo ogni precauzione possibile per proteggere i nostri amici animali e facciamo pressione sulle giunte comunali affinché emanino dure ordinanze che vietino i tanto pericolosi quanto superflui spettacoli pirotecnici.
Marco Pisano