“Noumeno” è il graphic novel nato dalla fantasia di Lucio Staiano, co-sceneggiato con Marco Rincione e Gianluca Caputo e disegnato da Giulio Rincione, Francesco Prenzy Chiappara e Vincenzo Balzano, in collaborazione con Alexander Trippod, autore di un mini-capitolo inedito. La partecipazione di tutti questi illustri disegnatori ha permesso la creazione di un’opera varia, una raccolta di stili diversi che riempiono gli occhi e il cuore del lettore.

Si tratta di un thriller quantistico, il risultato di un gioco portato avanti da Staiano, interessato a descrivere numericamente i comportamenti umani. Probabilmente si tratta del più grande sogno di matematici\fisici\ingegneri di ogni tempo, ma Staiano ha deciso di andare oltre la meccanica classica, alle cui fondamenta c’è il principio che tutto sia misurabile e meccanicistico ed ha aperto il suo ragionamento alla soggettività e all’indeterminatezza degli esseri umani. Questa nuova storia nasce quindi dal voler rendere conoscibili gli individui poco conoscibili, nel nostro mondo fatto di percezioni e di misure relative a seconda del misuratore.

La vicenda è ambientata nel 2045, nel mondo della politica, della legge, dei giornalisti e dell’opinione pubblica. Venti anni prima dell’ambientazione della storia di “Noumeno”, Erika Bonn aveva avuto un’importante intuizione che spingeva verso un governo europeo centralizzato, con l’elezione diretta del Presidente del Consiglio Europeo e su un’organizzazione basata sul Principio di responsabilità dei partiti.
Tale piano ha come scopo l’affidare al Presidente solo il 25% dei seggi a disposizione, mentre il Principio ha come compito l’impedire la salita di un tiranno e il costringere i Partiti a dialogare.
Dopo anni (quindi nel periodo in cui si muove il protagonista Salomon Maimon) la situazione politica sembra essersi stagnata ed appiattita. L’apparente stabilità data dall’equilibrio raggiunto, provoca però un ribollimento degli animi di un popolo frustrato. Salomov è un giovane politico, odiato dalla Bonn, ma amato dagli elettori. La sue azioni sono raccontate da numerossisime tavole che lasciano ampio respiro a monitor, social, chiamate telefoniche. La sua vita sembra essere sdoppiata, percezione che sarà trasportata anche nella sua relazione con Lisa. Si tratta di un vero thriller fantascientifico che racconta di cambiamenti in un luogo in cui ogni singola mutazione può provocare un piccolo scandalo, figurarsi un omicidio!

La chiave di lettura di questo thriller quantistico è, come anticipato, la soggettività e la relatività. Il Noumeno è l’insieme di tutte le medie delle persone, l’insieme di tutti i noumeni, alla luce delle percezioni che ogni essere umano può avere di se stesso e degli altri.
Come già in “Paranoiae” di Giulio Rincioni, la letteratura contemporanea con i suoi nuovi quesiti e la sua nuova visione del mondo, frutto di una rielaborazione psicologica ed emotiva, si fa strada tra le righe dell’opera, in questo caso lo stesso Staiano ci suggerisce un collegamento con Pirandello, riportando la citazione:
 «La realtà che ho per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che io riesco a darmi. E come? Costruendomi, appunto.»

Così come in “Uno, nessuno e centomila” Vitangelo Moscarda rivaluta se stesso e la sua intera esistenza solo per un minuscolo dettaglio fisico che, all’improvviso, in un giorno come un altro, la moglie gli ha fatto notare gli appartenesse; così “Noumeno” ci catapulta in un universo in cui tutto è misurabile tramite infiniti punti di vista. Il Fenomeno è proprio questo: è il mondo come è visto da ogni singolo individuo. Quindi esistono tanti fenomeni quante sono le persone esistenti e un’unica media di essi, quindi un unico Noumeno.
Tutte queste realtà sono fonte di paranoie e di ossessioni, riescono a sconvolgere gli uomini e a convertirli alla filosofia pirandelliana, in un mondo fatto solo di maschere, gli unici mezzi per mostrare una parvenza di stabilità interiore.

Ma la vera domanda è posta dallo stesso Staiano: «È possibile un IO anche senza gli ALTRI? Esisteremmo se nessuno sapesse di noi?”

Alessia Sicuro

Laureata in lettere moderne, ha in seguito ha conseguito una laurea magistrale alla facoltà di filologia moderna dell'università Federico II. Ha sempre voluto avere una visione a 360 gradi di tutte le cose: accortasi che la gente preferisce bendarsi invece di scoprire e affrontare questa società, brama ancora di tappezzare il mondo coi propri sogni nel cassetto. Vorrebbe indossare scarpe di cemento per non volar sempre con la fantasia, rintagliarsi le sue ali di carta per dimostrare, un giorno, che questa gioventù vale!

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