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Casemiro: il mediano Galactico

“Galacticos” non è solamente il soprannome di una squadra, ma il modo di pensare e di vivere il calcio al Santiago Bernabeu. Vincere non basta, bisogna farlo dando spettacolo. Fu così che anche grandi giocatori, come Claude Makelele o più recentemente Lassana Diarra, vengono costantemente tagliati dalla rosa del Real Madrid, quasi fosse una vergogna cercare un maggiore equilibrio in mezzo al campo.

È quello che succede ad inizio stagione 2015/2016, quando Rafa Benitez decide di eliminare l’idea di Kroos e Modric come centrocampisti a tutto campo, per inserire il 24enne Casemiro, ritornato dalla stagione prestito al Porto. Nelle 8 partite in cui il brasiliano gioca titolare, l’unica nota stonata è il 3-2 a Siviglia. I mugugni però arrivano, per Florentino Perez è inaccettabile che un mediano sia al centro del gioco Merengue, e Benitez scende così a compromessi con il suo patron, togliendo Casemiro nel Clasico d’andata, giocato in casa. Navas raccoglierà quattro volte la palla dalla propria rete. Madrid non lo cerca, Benitez lo userà solo contro il Villareal e mai più fino all’esonero dopo il 2-2 contro il Valencia e Florentino sembra aver eliminato ancora una volta l’antiestetico dal suo calcio.

Il cambio in panchina non aiuta il mediano brasiliano, perché Zidane sceglie di tenerlo fuori nelle prime 9 partite della sua gestione, non importa l’equilibrio, importa solo lo spettacolo. Ma la squadra non gira ed il Barcellona si allontana in classifica. Zidane decide quindi di andare contro il sistema che gli imponeva di vincere senza cercare equilibrio in mezzo al campo. Casemiro torna titolare contro il Levante ed il Real perderà una sola partita da quel momento in poi, ovvero l’andata del quarto di Champions contro il Wolfsburg, per fortuna ininfluente, poi solo grandi partite: come la semifinale contro il City o il Clasico vinto al Camp Nou.

L’uomo con i mezzi meno importanti del centrocampo, diventa il perno fondamentale dei Blancos, dando la possibilità a Modric e Kroos di liberare tutta la loro qualità, senza doversi preoccupare di correre in difesa. Copertura degli spazi, lettura del gioco avversario, capacità di allinearsi tra i centrali ed anche ottima abilità nel giocare palla: Casemiro è la scelta più giusta, nonostante fosse la più criticata. C’è tanto del suo lavoro nella squadra di Zidane, capace di rimontare fino al secondo posto, annullando quasi del tutto il vantaggio del Barcellona nella Liga, e di andare a vincere laUndecima” Champions League, con una finale da giocatore di grande intelligenza e dalla grande utilità tattica. D’altronde il Cholo lo aveva detto: “La presenza di Casemiro li rende migliori, per l’equilibrio della squadra è più importante di Bale e Ronaldo”.

Il brasiliano meno galactico della storia si è preso il Real ed è pronto a prendersi sulle spalle il Brasile e trascinarlo nella Copa America del centenario, con buona pace di Florentino Perez e di chi crede che senza uomini d’interdizione si può vincere. Il Bernabeu ha bisogno di Casemiro.

Andrea Esposito

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