Può solo essere definito un sognatore chi si aspettava che l’Inter, dopo anni di assenza dalla Champions League, si trovasse in un girone abbordabile, alle prese con squadre modeste, quando in realtà, proprio la prolungata mancata partecipazione alla competizione ha fatto sì che i Nerazzurri si trovassero in quarta fascia, con il pericolo più che concreto di beccare avversari di livello. Ed infatti, l’urna di Nyon non ha di certo sorriso all’Inter, che nella prossima edizione dovrà vedersela con avversari del calibro di Tottenham e Barcellona, oltre al sempre temibile PSV Eindhoven. Un girone ostico, che sembra già dirla tutta su quali saranno le due squadre ad accedere alla fase finale della Coppa dalle grandi orecchie, e che, di conseguenza, sembra già aver lasciato l’Inter fuori dalle magnifiche 16.
Tottenham e Barcellona sono squadre esperte, che solcano ormai da anni i terreni di gioco della Champions. Gli uomini di Pochettino si sono distinti negli ultimi anni per aver espresso un buonissimo calcio fondato sul fraseggio corto, reso più agevole dalle numerosissime combinazioni realizzate dai temibili e rapidi attaccanti, e reso concreto dalla sempre ottima vena realizzativa di Harry Kane. Tutto ciò ha permesso agli Inglesi di fare sempre bella figura nelle scorse edizioni della Champions, nelle quali sono riusciti a superare il girone senza particolari problemi. Sul Barça c’è poco da dire: non potrebbe essere diversamente quando si parla di una squadra cinque volte campione d’Europa, ogni anno presente almeno in semifinale, regina del tiki-taka, e guidata da un condottiero chiamato Leo Messi. Insomma, la superiorità dei due club anzidetti sembra essere poco discutibile, specie se si tiene conto che i Nerazzurri ritornano in Champions dopo un’assenza di 7 anni, durante i quali i vari gruppi di giocatori, di allenatori e proprietari non si sono certo distinti in termini di risultati e di traguardi raggiunti. Verosimilmente, l’unico avversario alla portata dell’Inter sembra essere il PSV Eindhoven, compagine comunque spesso presente nella maggiore competizione europea e che può farsi forte di un passato glorioso, ma che non può di certo definirsi irresistibile sul piano della forza e della qualità di gioco.
Ma le perplessità legate alla possibilità che l’Inter superi il girone di Champions non derivano esclusivamente dalla forza e dalla esperienza delle avversarie, quanto anche dalla attuale discontinuità e dall’inconsistenza degli uomini di Spalletti, difetti già evidanziatisi spesso nello scorso campionato ed, in particolar modo, nelle prime due uscite del corrente torneo, valse un solo punto contro modesti avversari come Sassuolo e Torino. In effetti, chi si aspettava che l’Inter potesse lottare per la posizione più alta della classifica è stato immediatamente smentito dalle prime due prove nelle quali è apparsa poco lucida, poco concreta e distratta soprattutto a livello difensivo. A tal proposito, lo stesso Spalletti, ancora in una fase di studio per quanto riguarda il posizionamento in campo dei suoi uomini, si sarà reso conto della necessità di apportare qualche accorgimento tattico. Il cambio della difesa, da tre a quattro uomini, a partita in corso contro il Torino non ha reso le cose più semplici, anzi permettendo al Toro di riacciuffare una partita che sembrava ormai persa. Il campionato è ancora alle porte ed è sicuramente sbagliato azzardare giudizi, ma sicuramente occorre trovare una quadratura che renda stabile e più sincronizzato il movimento in campo dei giocatori.
Perdipiù, la mancata partecipazione alla Champions per così tanti anni si è automaticamente tradotta in una inevitabile inesperienza sul piano internazionale. Sono anni che l’Inter non si confronta con avversari di un certo calibro e che non prende parte alle “notti magiche”, che richiedono un certo livello di preparazione soprattutto psicologico. Dall’altro lato, il gruppo è composto, per la maggior parte, da giocatori che mai hanno preso parte alla Champions League (tra cui lo stesso capitano Icardi), mentre sono pochissimi coloro che hanno collezionato qualche presenza nella maggiore competizione europea. Al riguardo, l’arrivo di un top player come Modric, pluricampione d’Europa con il Real Madrid da protagonista, avrebbe potuto regalare all’Inter quell’esperienza, quel carisma, quella confidenza di cui c’è bisogno e che verosimilmente mancheranno durante i match di Champions.
Insomma, visto il difficile scenario che va profilandosi per gli uomini di Luciano Spalletti, c’è da chiedersi quali possano essere i punti di forza dei Nerazzurri, quali siano i fattori che possono fare la differenza in un girone così ostico. Va detto che, sebbene i 7 anni di assenza dal più importante palcoscenico europeo rappresentino il principale punto debole del Biscione, alle prese con squadre molto più esperte, tale fattore può allo stesso tempo rappresentare anche il suo principale punto di forza. In effetti, il periodo di esilio hanno pesato molto per l’Inter, specialmente per i suoi tifosi. Erano anni che si aspettavano questi momenti, che si sperava di poter attendere di nuovo con ansia il sorteggio di fine agosto, che si sognava di poter rivivere le notti europee a San Siro. Adesso che finalmente l’Inter è tornata tra le grandi d’Europa, il pubblico, specie nelle partite casalinghe, sarà ancora più caloroso nel far sentire tutto il suo supporto, cosicché esso rappresenterà indubbiamente un valore aggiunto per la squadra. Squadra che, allo stesso tempo, pur consapevole delle enormi difficoltà del girone, saprà di non potersi permettere di deludere i tifosi che hanno atteso da anni questi momenti, e che, inoltre, giocherà con la consapevolezza di essere quel gruppo che dopo anni ha riportato il club nell’Europa che conta. Anche perché, a dirla tutta, affrontare il Barcellona e confrontarsi con i suoi campioni è pur sempre uno stimolo in più per i giocatori.
In altre parole, ferma restando la necessità che l’Inter trovi, nel corso delle prossime settimane, una quadratura dal punto di vista del gioco, con accorgimenti necessari per fronteggiare club come il Tottenham ed il Barcellona, saranno soprattutto le motivazioni e le sensazioni del gruppo a fare la differenza nella prossima edizione della Champions. Fattori psicologici di fondamentale importanza, a cui deve necessariamente aggiungersi anche il riferimento ad una curiosa e piacevole coincidenza: la finale di questa edizione di Champions si svolgerà a Madrid, ed anche in questa edizione l’Inter si trova nel girone con il Barcellona. Come nel 2010. Tutti sappiamo come è finita quella volta.
Amedeo Polichetti