Dal 4 al 27 novembre 2016, il World Press Photo invaderà le stanze di Villa Pignatelli, complesso museale lungo Riviera di Chiaia (NA). Sarà possibile accedere alla mostra dalle 8.30 alle 19.00 (ultimo accesso ore 18.00), escluso il martedì.
Prezzo: 7 euro.
Nel corso dell’allestimento non mancheranno interventi a cura di ospiti illustri, aperitivi e workshop sul tema.
In cosa consiste il World Press Photo?
Il World Press Photo, fondato nel 1955, è considerato il più importante e prestigioso concorso mondiale di fotogiornalismo. Dopo la cerimonia di apertura ad Oude Kerk di Amsterdam, la mostra itinerante prevede più tappe in diversi paesi del mondo. La presentazione fotografica porta all’attenzione del pubblico le 150 foto vincitrici, valutate da una giuria internazionale presieduta dal direttore fotografico dell’agenzia France Press, Francis Kohn.
Le foto vengono selezionate da articoli precedentemente pubblicati su importanti testate giornalistiche come Il New York Times,Le Monde, il National Geograpic e il Time ed entrano in gara per differenti categorie tra cui Spot News, General News, People in the News, Contemporary, Daily Life, Portraits, Arts and Entertainment e Nature.
Il contest lavora affinché venga promosso e si sviluppi il fotogiornalismo d’alta qualità, cercando di motivare i partecipanti a rincorrere sempre nuove prospettive così da canalizzare il pubblico interesse verso gli avvenimenti più significativi dell’anno. Non a caso, il motto del World Press Photo si riassume in “Inspiring. Educating. Supporting”.
“Ero esausto quando ho scattato la fotografia” dichiara il fotografo australiano vincitore dell’edizione 2016. Nelle disumane condizioni in cui vivono i migranti di Serbia e Ungheria, dopo cinque giorni a diretto contatto coi rifugiati, Warren Richardson riesce ad immortalare nell’agosto del 2015 un barlume di speranza, l’Hope for a new life; “erano circa le 3 di notte e non potevo usare il flash, perché ci avrebbero scoperti. Avevo soltanto la luce della luna”.
Un scatto rubato, un confine varcato, una vita utopicamente salva.
Anche questa è informazione; sopratutto questo è giornalismo.
Pamela Valerio