«Quel castello si era rivelato di carta, come le sicurezze di Beatrice. Lei si era trovata catapultata nel pieno delle tempeste della vita e, quando aveva cercato di aggrapparsi al suo matrimonio, questo si era sradicato con fin troppa facilità»: una crisi coniugale e le spropositate conseguenze che ne derivano sono alla base del thriller psicologico di Vincenzo Capretto, Il volto dell’inganno (edizioni Dialoghi)
Una storia cruda e drammatica, che parla di frustrazione e di sete di potere, e di come le proprie colpe prima o poi si debbano necessariamente scontare. L’autore afferma nella nota iniziale che «l’inganno è intrinseco all’essere umano», ed effettivamente in questo romanzo si narra di un gruppo di personaggi che hanno deciso di indossare delle maschere e di vivere un’esistenza di apparenza e ipocrisia; sono figure chiaroscurali che passano disinvoltamente dal ruolo di carnefici a quello di vittime, che perdono di vista le cose importanti e si fanno la guerra tra loro, col solo proposito di acquistare potere nei confronti dell’altro.
Con una meticolosa attenzione per i dettagli, anche quelli in apparenza più insignificanti, l’autore costruisce una storia di tradimenti e vendette, dove l’ambizione più ossessiva guida le azioni dei personaggi. Beatrice e Alessandro Mariani sono il fulcro di una vicenda nera: lei tanto bella quanto superficiale e viziata, lui un uomo di successo che non si accontenta mai; i due coniugi si trascinano in un matrimonio di finzione dove basta che un elemento estraneo si aggiunga all’equazione per far crollare tutto. È Greta a sconvolgere gli equilibri ne Il volto dell’inganno, una donna dal torbido passato che innesca una serie di comportamenti distruttivi che porteranno a un epilogo sconvolgente.
Beatrice, Alessandro e Greta sono tre personaggi caratterizzati da un forte lato oscuro che prende sempre più il sopravvento, e che coinvolge anche le altre figure che gravitano loro intorno; sono esseri umani bisognosi di attenzioni e di potere, che sono pronti anche a calpestare i sentimenti per raggiungere i propri obiettivi, e che si sentono vivi e affrancati dalle loro piatte esistenze solo quando si impegnano in crudeli macchinazioni. E alla fine ci si chiede chi sia davvero innocente, e cosa rimanga dell’umanità se da essa si toglie la capacità di amare incondizionatamente e di sacrificarsi per il bene altrui. Vincenzo Capretto con Il volto dell’inganno presenta una storia che bilancia con professionalità tensione e indagine psicologica; una vicenda malata che attira il lettore in un vortice che non lascia scampo, e che lo vede testimone della disgregazione di ogni moralità.
Recensione a cura de Il Taccuino