Giorgio Arcari, classe 1980, con il sogno di diventare scrittore fin da piccolo, ci regala una lettura fuori dagli schemi, da assaporare pagina dopo pagina. Neri paradossali, pubblicato lo scorso mese da AIEP editore, è un’analisi futura ed ironica di come situazioni e circostanze paradossali, relative alla nostra società moderna, possano diventare di ordine quotidiano.
Salvare il mondo, ma in che modo?
«Un giorno, non troppo tempo fa, decisi di smettere di chiedermi cosa potesse fare il mio Paese per me e di cominciare a pensare cosa potessi fare io per il mio Paese […] Che potevo fare, io? Non sono un biologo, non sono un chimico, non sono un economista, non ho le conoscenze adatte per affrontare con il giusto piglio i problemi del pianeta. Io faccio lo scrittore. Voglio dire, al giorno d’oggi, non si può certo pensare che tu possa definirti “scrittore” e avere il minimo senso comune, figuriamoci gli strumenti per salvare il mondo, no?
Da qui, sfolgorante come un tramonto dopo l’incendio di un deposito di diossina, ecco l’illuminazione: posso anche non avere le soluzioni giuste, ma di certo non mi mancano quelle sbagliate. Di quelle, realizzai, ne avevo più che a sufficienza per riempire un libro. Questo libro.»
Giorgio Arcari presenta così nella parte introduttiva di Neri Paradossali la sua reale intenzione: trasmetterci attraverso i racconti descritti nel libro non la soluzione migliore a ogni problema, come ci aspetteremmo da un intellettuale autorevole, ma quella peggiore. È proprio qui che sta la forza della scrittura, in grado non solo di raccontare, ma anche di convincere. La tecnica utilizzata è quella del paradosso, strumento usato per aiutarci a comprendere come la realtà possa velocemente trasformarsi in un “inferno”. Scavare il senso della realtà in questi termini, e con questi strumenti, ci permette di aprire la mente, avere una visione completa, capire che dietro a tanta ironia c’è un fondo di verità a cui potremmo andare incontro.
Neri paradossali: il racconto paradossale
Neri paradossali raccoglie dieci racconti ironici, dai tratti taglienti, che ci descrivono in maniera dettagliata le dieci peggior ipotesi di futuro in cui potremmo imbatterci.
Quelli proposti non sono semplici racconti, ma vere e proprie sfide, dubbi e problematiche sociali moderne. Giorgio Arcari ci parla di temi attuali nei quali ognuno di noi può riconoscersi. Ci parla di convivenza, di integrazione, di migranti, di fondamentalismi, di speculazioni finanziarie, di persone anziane, dello sviluppo del terrorismo in Occidente e di molto altro. Ce ne parla in maniera paradossale appunto, mettendo a nudo le problematiche sociali più evidenti, ironizzando sulle più crude e paurose conseguenze.
Anche le più bizzarre pratiche sembrano trovare una motivazione reale, come vediamo nel capitolo dedicato alla revisione dei Fondamentali(smi):
«Da oggi c’è Fondamentali(smi), la rivoluzionaria guida pratico-motivazionale per diventare dei perfetti fondamentalisti religiosi in dieci semplici passi. Con Fondamentali(smi) troverete le giustificazioni alle vostre azioni senza il bisogno di cambiare la vostre fede».
Fondamentalismi ha cambiato la vita di molte figure note, tra cui quella di Osama Bin Laden, resa lodevole in maniera ironica:
«Fondamentalismi mi ha aiutato ad accettare me stesso e la mia fede e a non seguire più le mode, ma ad essere io stesso a lanciare nuove tendenze. Oggi espressioni come Jihad, scontro tra civiltà e grande satana americano sono sulla bocca di tutti e il merito è mio. Mio e di Fondamentali(smi), naturalmente.»
Le provocazioni di Neri Paradossali, seppur riguardanti temi che ci toccano e coinvolgono assai da vicino, sembrano molto spesso essere difficili da percepire. Questa difficoltà nasce dal fatto che, in diverse circostanze, abbiamo come la presunzione di aver capito e scoperto tutto di ciò che ci circonda, ma in realtà non è così. Per la maggior parte delle volte, siamo solo sempre più miopi e incapaci di vedere la realtà come si mostra davvero, incapaci di percepire le piccole cose del nostro quotidiano. Di fronte a tutto questo, Giorgio Arcari sembra volerci donare un racconto paradossale, dove esiste un parallelismo tra ciò che viviamo tutti i giorni e ciò che avviene nelle nostra immaginazione.
Reale e immaginario sembrano trovare un punto di incontro, e non di scontro. Con una scrittura fuori dagli standard comuni, lo spunto di riflessione che ci viene proposto parte da un punto di vista diverso. Il fatto o la situazione quotidiana reale viene estremizzata, ironizzata, il paradosso viene messo in luce e le distanze tra realtà e immaginazione si accorciano.
Vi siete mai chiesti come è possibile salvare il mondo? Questa è la domanda che si è posto l’autore, Giorgio Arcari, a cui ha cercato di rispondere, attingendo dal suo bagaglio esperienziale e culturale. Non ci ha proposto la soluzione migliore, non avendola ancora trovata, o semplicemente ritenendo che sia troppo utopico anche solo pensarla, bensì quella peggiore. E noi ce lo siamo mai domandati? Adotteremmo la stessa strategia interpretativa di Arcari? Forse questa lettura non potrà darci le risposte che cerchiamo, ma sicuramente può assicurarci la visione di una prospettiva che mai avremmo considerato.
Un libro da leggere, perchè insolito, perchè crudo, perchè nella sua originalità è anche bello. Un libro che sa arrivare, sa stimolare e dentro restare, nel bene e nel male.
Marta Barbera