Inutile girare intorno a discorsi che lasciano spesso e volentieri il tempo che trovano: quando Zlatan Ibrahimovic parla di sé e del suo futuro, il calcio italiano si ferma. Rimane inerme, quasi inebetito, ad ascoltare le parole di un giocatore che, piaccia o no, ha marcato il suo territorio in Serie A vincendo e dominando nel nostro campionato e lasciando ricordi indelebili, nel bene o nel male.
Ma stavolta non si tratta di meri rumors su un sito per raccattare qualche click qui e lì. Questa volta è stato lo stesso Ibrahimovic, in un’intervista rilasciata a GQ, a promettere il suo ritorno, dopo 7 anni dal suo addio al Milan, e questo annuncio porta inevitabilmente a un quesito: quale sarà il futuro dello svedese?
Lo stato fisico di Zlatan
Partiamo da un’analisi prettamente fisica: Ibrahimovic viene da due stagioni di MLS in cui ha giocato 56 partite con 52 gol all’attivo, saltando solo 4 partite in questo lasso di tempo. Sembra quindi che Zlatan abbia superato ampiamente la rottura del legamento crociato che gli impedì di disputare la finale di Europa League con il Manchester United e che rappresenta forse l’unico vero infortunio subito nella sua lunga carriera.
Certo, bisogna precisare che i ritmi della MLS sono effettivamente più blandi rispetto a quelli della Serie A e la stagione di Ibrahimovic si è conclusa ai quarti di finale dei playoff alla fine del mese di ottobre, dopo essere iniziata nel mese di marzo. Le scorie di un’intera stagione giocata a livelli alti potrebbero impedire un veloce (ri)ambientamento dello svedese in Serie A, considerando che al momento è al riposo e non in preparazione atletica.
Non sembrano invece essere un problema i suoi 38 anni, che non gli hanno impedito di esprimersi al suo massimo in MLS e che sono semplicemente la prova che la carriera dei calciatori si è esponenzialmente allungata negli ultimi anni: basti pensare a come ha approcciato la stagione Franck Ribery, che certamente si muove molto più di Ibrahimovic durante i 90′ di gioco e che sta dimostrando una brillantezza fisica che, fino a qualche anno fa, sembrava impensabile per un calciatore della sua età.
Zlatan non ha mai avuto bisogno di utilizzare la sua velocità nello scatto per imporsi, puntando tutto sulla sua straordinaria fisicità e sulla tecnica cristallina che non sembra essere invecchiata di un solo giorno. L’unica incognita sembra proprio essere la sua capacità di rimettersi in forma a stagione in corso, è difficile pensarlo giocare 90 minuti sin da subito, ma mai dire mai.
Il Milan, un nuovo (vecchio) inizio.
La domanda principale e che più stuzzica tutti è quella sulla effettiva destinazione dello svedese in Serie A. Ibrahimovic ha parlato di una squadra che deve vincere di nuovo, rinnovare la propria storia e che è in lotta contro tutti. Il primo pensiero è inevitabilmente caduto sul Milan, che proprio dall’addio dello svedese ha smesso di essere la squadra che tutti conosciamo; in più gli annosi problemi sotto porta di Piatek e in generale della fase offensiva milanista portano a pensare che i rossoneri si siano mossi proprio in funzione di migliorare una squadra il cui miglior marcatore è Theo Hernandez, che di mestiere fa il terzino sinistro.
Inutile dire che Ibrahimovic sarebbe l’unico titolare pensabile al momento per la squadra di Pioli, tuttavia gli investimenti sia per Piatek che per Leao sono stati importanti e ciò potrebbe essere un freno per la società rossonera. Inserire Ibrahimovic in questo contesto vorrebbe dire bruciare l’investimento fatto per uno dei due attaccanti, che stanno passando un periodo negativo e per i quali il ritorno di Ibra sarebbe il definitivo colpo di grazia in questa stagione.
Il Bologna, per l’amicizia.
La seconda pista, certamente più romantica e suggestiva, è quella che vorrebbe Ibrahimovic verso Bologna. Sia lo svedese che l’allenatore dei felsinei, Mihajlovic, hanno speso parole al miele l’uno per l’altro e il tecnico serbo ha ribadito che se lo svedese si accaserà tra le fila del Bologna sarà per la profonda amicizia che li lega, ma che è solo lui a poter decidere.
Da aggiungere anche che la società rossoblù non presenterà un’offerta a Ibrahimovic, ma è assolutamente disponibile a parlare in caso di una sua apertura a questa ipotesi. Anche nel caso del Bologna, Ibrahimovic sarebbe assolutamente titolare anche a mezzo servizio, considerando che Palacio non è certamente molto più giovane di lui, e Santander e Destro sono ben lontani dalla sua qualità. I felsinei, con lo svedese in campo, non solo potrebbero raggiungere una salvezza più che tranquilla, ma anche provare un insperato aggancio al lato sinistro della classifica, magari sognando l’Europa.
L’idea Napoli, nel segno di Diego.
L’ultima ipotesi, che era finita in sordina nelle scorse settimane e che invece sembra prendere sempre più corpo, è quella che vede Ibrahimovic al Napoli. I rapporti tra il presidente De Laurentiis e l’agente dello svedese, Raiola, sono decisamente migliorati dopo il doppio affare Manolas–Lozano, portato a termine nella scorsa finestra di mercato, e ciò sembra poter aprire una corsia preferenziale per una possibile trattativa degli azzurri.
Lo stesso Ibrahimovic, in un’intervista alla Gazzetta, aveva aperto la porta al Napoli parlando di come sarebbe affascinante emulare le gesta di Maradona in maglia azzurra e nelle ultime ore sembra che lo stesso De Laurentiis si stia muovendo in prima persona, legato come egli stesso ha dichiarato da un’amicizia con l’ex LA, che risale proprio a questi ultimi due anni. La situazione a Napoli non è sicuramente la più adatta a consentire l’arrivo di fuoriclasse del genere, ma, d’altra parte, un giocatore di personalità come lo svedese potrebbe rappresentare ciò che è mancato negli ultimi anni a questa squadra, ovvero qualcuno che nei momenti di difficoltà sappia trovare la scintilla per ribaltare la situazione.
L’arrivo di Ibrahimovic potrebbe essere una manna del cielo per un gruppo che crea tanto in termini di azione, ma che sembra aver smarrito la via del gol. Non è affatto da escludere che con lui in campo gli azzurri possano tornare prepotentemente in corsa per la zona Champions e sperare di poter superare i probabili ottavi di finale di febbraio. Le dichiarazioni dello svedese, poi, possono essere anche un chiaro riferimento non solo al Milan, ma anche proprio allo stesso Napoli, alla ricerca di nuova linfa per recuperare una stagione avviata verso la rovina.
Il rientro in Italia di Ibrahimovic non può che essere accolto nel migliore dei modi. Nonostante sia ormai avviato alla fine della sua carriera, la personalità e la voglia dello svedese rimangono uno spettacolo che non si smette mai di apprezzare, e nonostante i suoi 38 anni la sua qualità di assoluto livello può fare la differenza anche in questa Serie A, anche dopo averla lasciata 7 anni fa per andare in Premier League. Non sappiamo quale sarà la destinazione o il futuro, ma Zlatan sta per tornare e il calcio italiano è in fibrillazione al solo pensiero, e certamente siamo sicuri che anche uno dei centravanti più forti della storia non vede l’ora.
Andrea Esposito
fonte immagine in evidenza: calcioefinanza.it