Un album di inediti a cui Luca Pacioni è particolarmente legato. Complice racconta la storia di una gavetta sui palchi italiani, fino alla decisione di incidere uno per uno tutti i brani scritti nel corso degli anni. Il suo nuovo singolo “Sei Tu” è uno di questi.

Dalla tua biografia emerge un amore per la musica che parte dall’infanzia.
Pacioni: «Ho iniziato a suonare e a scrivere canzoni fin da subito dall’età di 12, quando mi è stata regalata la prima chitarra. Poi ho scoperto che attraverso gli accordi era possibile creare qualcosa di nuovo e da lì, fondamentalmente, non ho mai smesso. Negli ultimi anni ho suonato presso i locali della zona, principalmente canzoni di altri artisti e, nel frattempo, ho continuato a scrivere finché non è arrivato il momento di incidere tutto quello che avevo fatto fino ad ora

Perché hai scelto proprio la parola “Complice” come titolo del tuo album e come titolo di uno dei tuoi brani?
Pacioni: «Complice credo che sia la parola che più possa riassumere il significato di tutti i testi. Un album ricco di complicità, non da intendere solo come un’accezione negativa. Sostanzialmente tutto quello che c’è intorno e quello che ci accade è dovuto a situazioni di complicità, sia con altre persone che con noi stessi, i primi complici di ciò che ci succede

Hai vissuto un periodo in cui su qualsiasi palco fosse stato possibile esibirsi, saresti stato pronto per suonare e per trasmettere al pubblico la tua musica. Una sorta di gavetta, anche se sappiamo bene, oggi, parlando di musica, quanto sia difficile. Qualcuno preferisce altre strade.
Pacioni: «Per me è stata proprio una gavetta, da questo punto di vista. Ti permette di iniziare a condividere la musica dal vivo con le altre persone. Però, come hai detto te, la situazione è anche questa: ci sono diverse situazioni in cui si oltrepassa questa fase e si passa direttamente al fare musica. Oggi chiunque ha la possibilità di registrare qualcosa e di proporsi. Secondo me, tuttavia, la gavetta permette di poter suonare davanti alla gente e trovarsi anche a fare gli stessi errori, fa parte del mestiere ed una parte molto importante. Ho deciso di incidere i pezzi e di fare questo album proprio perché quando mi sono ritrovato sul palco ho scoperto che le emozioni e le vibrazioni del momento erano davvero importanti. Quindi, penso che questa sia stata la cosa più grande che ho ottenuto da questa gavetta. Alcuni forse hanno difficoltà nel comprendere tutto ciò perché non hanno mai suonato dal vivo prima della pubblicazione dell’album.»

Qual è il pezzo a cui sei maggiormente legato?
Pacioni: «Ce ne sono principalmente due: uno è “Sei tu” che è il singolo che apre l’album. E’ un pezzo scritto qualche anno fa e non è stato scelto a casa: è il pezzo da cui è partito tutto. E poi, l’altro è “Complice” perché è un pezzo dedicato ad una terra, l’Umbria, a cui sono particolarmente legato».

A Milano, il 3 dicembre è stato presentato per la prima volta l’album dal vivo.
Domenica 17 suonerà alle ore 20 al Ca’ Nostra. Per le prossime date, consultare la sua pagina.

Sara C. Santoriello

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