Arte senza glutine o “Gluten Free Museum” è l’ultima novità lanciata da un blogger anonimo francese, che di recente ha pubblicato in rete una galleria di immagini ritoccate.
Opere d’arte, scene di films cult, manifesti pubblicitari e cartoon riproposti in una nuova versione, appunto “senza glutine“. Con un semplice ritocco sono spariti da piatti, tavole e campagne, ogni tipo di alimento contenete glutine: pane, spaghetti, spighe di grano ma anche barattoli di ketchup, birra e ciambelle. Si va dunque da scene cult come, quelle tratte dal film “Pulp Fiction” di Quentin Tarantino ad un classico come “Lilli e il vagabondo” della Walt Disney, dalla “Cena in Emmaus” del Caravaggio alla pubblicità della Guinness, fino al simpatico poliziotto dei “Simpson” , il quale si trova inspiegabilmente a non poter più gustare la sua amata ciambella. O come quei due uomini di Van Gogh, che stanchi dal lavoro d’improvviso si trovano a dover riposare a terra invece che su un comodo cuscino di paglia.E ancora come non parlare dell’ “Estate” dell’ Arcimboldo, di cui resta solo la testa senza busto creato ad arte intrecciando fili di paglia.
Non solo questa arte senza glutine, quindi, propone ogni immagine ritoccata che perde il senso originario per riproporne un altro, dunque, il messaggio sembra chiaro: Pasta Basta che altro non che la traslitterazione di un manifesto pubblicitario, dal quale non solo sparisce l’immagine della pasta ma la parola stessa pasta si trasforma in basta. Per capire se sia ironia o sensibilizzazione va detto che questo disturbo alimentare, detto malattia dell’intestino, o celiachia, colpisce in Italia 1 su 100 individui, stando ai dati riportati dall’Associazione Italia Celiachia. Di tale disturbo forse molti ne sanno poco e, dunque, tali “improponibili” immagini potrebbero portare alla ribalta la sensibilizzazione su questo tema. Tuttavia negli ultimi tempi sembra essersi accesa la “moda” di quanti decidono di eliminare spontaneamente dalla propria dieta quegli alimenti contenenti glutenina o glutine, arrivando ad affermare di sentirsi meglio senza quelle assunzion. Tuttavia non ci sono basi scientifiche che, però, possano affermare tale convinzione.
Dunque l’ironia del messaggio di questa arte senza glutine sta nel riproporre immagini ex novo, dove effettivamente sparisco tutti quegli elementi contenenti glutine, instillando un po’ l’idea che di tali sostanze se ne possa fare a meno “tranquillamente” . Sarebbe facile eliminarle, proprio, come lo è stato cancellarne ogni traccia in queste opere. Insomma tra ironia o sensibilizzazione ci possiamo guardare queste immagini, trovandole anche simpatiche, ma non mancando di riflettere.
Meno male che non abbiano deciso di ritoccare anche l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
Per informazioni sulla Celiachia :http:// www.celiachia.it/home/HomePage.aspx
Per altre immagini sul “Gluten free museum“: http:// glutenimage.tumblr.com/
Rossella Mercurio