«All’inizio abbiamo scelto le canzoni che ci piacevano di più, ne avevamo una ventina, e poi ci siamo accorti che avevano questo carattere un po’ da film… inconsapevolmente, avevamo scelto quelle che rappresentavano una specie di concept. Quindi sono d’accordo con questa definizione, anzi mi fa piacere che l’album sembri un film, alla fine la musica, almeno secondo me, è più interessante quando evoca anche delle immagini»: Francesco Bianconi, leader del gruppo musicale dei Baustelle, racconta in questo modo l’album “La malavita”; le sue dichiarazioni e quelle del resto della band, insieme al commento di una selezione di testi, sono contenuti nell’opera Parole di Baustelle di David Marte.
In questo libro si presenta una personale “Trilogia della vita” composta dai dischi “La malavita”, “Amen” e “I mistici dell’Occidente”, in cui si analizzano approfonditamente diciotto testi scelti dai tre album.
Del disco “La malavita” vengono prese in considerazione le canzoni “La guerra è finita”, “Sergio”, “Revolver”, “I provinciali” e “Il corvo Joe”; in merito all’album, il terzo della band, si narra dell’influenza che ha avuto De André sui Baustelle, che si sono infatti ispirati all’intreccio antologico presente in “Non al denaro non all’amore né al cielo” del cantautore genovese. Del disco “Amen” vengono prese in considerazione le canzoni “Colombo”, “Charlie fa surf”, “Il liberismo ha i giorni contati”, “L’aeroplano”, “Baudelaire”, “L” e “Antropophagus”; è un album oscuro, focalizzato su tematiche sociali e politiche, intriso di pessimismo storico – «Questo è un disco con elementi di cattiveria costruiti su più livelli. Nessuno viene risparmiato. Non ci sono differenze di casta o di classe sociale. Tutti siamo contaminati dagli effetti che la società ha su di noi». Del disco “I mistici dell’Occidente” Parole di Baustelle prende in considerazione le canzoni “L’indaco”, “San Francesco”, “I mistici dell’occidente”, “Le rane”, “Gli spietati” e “Follonica”; si tratta di un album più positivo del precedente, con una spinta al cambiamento che Bianconi descrive in questo modo: «Tutto nasce da un’antologia di Zolla da cui sono rimasto affascinato. E ho trovato i contenuti di questa raccolta molto veri, molto attuali, perché il mistico dice che tutto quello che percepiamo non è vero, è tutto falso, è cenere e bisogna accettarlo. Nel mio caso però concordo solo sulla prima parte, perché penso che questo non è l’unico mondo possibile. Noi possiamo costruirne un altro a nostra misura».
Tre album di qualità eccelsa, diciotto canzoni scelte con il cuore, e raccontate con la passione di chi conosce a fondo il pensiero e le opere di una grande band italiana: questo è Parole di Baustelle.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE. David Marte vive tra Padova e Pescara. Laureato in Lettere antiche e specializzato in Storia dell’Arte, si dedica ora all’insegnamento e alla ricerca. Come cantante del gruppo rock psichedelico Alice in Sexland – Aliceversa ha pubblicato due album: “Alice in Sexland” (Casal Gajardo/Contempo, 1992) e “Ore disturbate” (Pick Up, 1995) – entrambi accolti positivamente dalla stampa e dalla critica musicale italiana. Con lo pseudonimo di Marte è stato DJ di musica rock in alcuni storici club veneti (Magic Bus – Venezia, Eyes Club – Padova). A nome David El Marte ha pubblicato il romanzo “Primo Nome Manuel” (Editrice Zona, 2009).
Recensione a cura dell’Ufficio stampa Il Taccuino