Librerie francesi Amazon
Fonte: https://www.pde.it/2020/04/01/le-librerie-che-vi-portano-i-libri-a-casa/

Le librerie francesi, come quelle di tutto il mondo, sono state sovrastate negli ultimi anni dall’aumentare della vendita di libri su Amazon. Questa tipologia di commercio di libri è stata favorita anche dalla recente situazione pandemica, che ha portato le persone a non poter uscire di casa per acquistare volumi sia per lo studio che per diletto e ha sfavorito le librerie, francesi e non, conducendo ad un estremo calo delle vendite e dei profitti. Non solo, a penalizzare ulteriormente la condizione di questi luoghi è stata la messa a disposizione, da parte di Amazon, della spedizione gratuita per qualsiasi tipologia di libro venduto e, questo, oltre a sfavorire l’acquisto in libreria, che comporta uno spostamento fisico, ha allo stesso tempo limitato qualsiasi tipologia di scambio sociale e le librerie ne hanno risentito particolarmente. Tuttavia, dalla Francia sembra arrivare una notizia che fa ben sperare per questi luoghi segnati dal tempo e pregni di cultura. I francesi hanno scelto di proporre una legge che possa incrementare l’acquisto fisico, favorendo, con l’imposizione di una tassazione sull’acquisto dei libri su Amazon, lo spostamento per la compravendita dei libri o lo scambio di tali in librerie e biblioteche, al fine di favorire il recupero delle finanze di questi luoghi.

Non si tratta soltanto di un riassestamento finanziario, ma di una possibilità per mettere di nuovo in luce questi luoghi di cultura, che hanno un fascino straordinario, oltre ad essere luoghi di incontro e di scambio sociale. Si tratta di una proposta di legge indetta dalla senatrice del partito conservatore Les Républicains Laure Darcos e dalla deputata di MoDem Géraldine Bannier. Questa proposta è stata approvata dal Senato e sostenuta anche dal presidente Macron e in questa settimana verrà discussa all’Assemblea Nazionale. Il disegno prevede che sia imposta una tassazione minima sull’acquisto di libri, che vada a sostituire la forfettaria cifra di un centesimo, spesso utilizzata simbolicamente da Amazon per vendere questi prodotti in Francia.

Questo disegno di legge, però, non è l’unico provvedimento che il governo francese ha scelto di prendere in favore delle librerie francesi. Già nel 2014 era stata, per l’appunto, inserita una nuova legge che prevedeva l’annullamento della spedizione gratuita su qualsiasi prodotto venduto dall’e-commerce (il sito aveva quindi fissato per le spese di trasporto una cifra simbolica di un centesimo, aggirando la legge stessa). La proposta di Laure Darcose e di Géraldine Bannier sarebbe dunque il secondo tentativo da parte della Francia di tarpare le ali al magnate delle vendite americano, riportando a galla l’importanza del commercio nazionale.

Le discussioni sull’argomento hanno coinvolto ovviamente non solo la vendita effettuata da Amazon, ma anche quella effettuata da tutte le librerie francesi online, con lo scopo di favorire la riscoperta dei negozi fisici. Sebbene Amazon sia l’obiettivo principale di questa misura normativa, il coinvolgimento degli altri e-commerce è avvenuto un po’ di conseguenza ed un po’ per scelta, in quanto lo scopo fondamentale di questo provvedimento è far cambiare la direzione agli acquirenti. Infatti, in un mondo che corre così veloce dove sembra mancare il tempo per qualsiasi progetto di piccola importanza, il libri sono sempre stati un mezzo per placare la tempestività della realtà. Acquistare un libro può voler dire fermarsi a sfogliarne le pagine, essere attratti da quella copertina vista in vetrina o da un titolo accattivante. Prendersi un instante dallo scorrere incessante del tempo frettoloso per godere dell’infinità di proposte che una libreria può offrire è un privilegio di cui, ora che la situazione pandemica sembra affievolirsi, dobbiamo poter continuare a godere (insieme a quello, ovviamente, della piacevole passeggiata che ci porta a raggiungere le librerie stesse e a riscoprire ambienti vicini e lontani). Le librerie francesi poi sono, così come quelle italiane, una fucina di testi della letteratura più antica e di una delle più importanti culture al mondo: sarebbe uno spreco non usufruire di tale patrimonio.

Lo scopo del disegno di legge è, quindi, di poter permettere un ritorno alla tradizione, al principio e alla fonte del cuore di ogni lettore. Questo cambiamento potrebbe allora invogliare chiunque abbia bisogno di un testo a sfavorire l’acquisto online e a frequentare nuovamente quei luoghi che con il tempo si sono spopolati. Che sia una scelta politica mirata a limitare il monopolio del grande e-commerce americano è quasi indubbio e anche le stesse Fnac e Leclerc, librerie francesi gestrici di un’e-commerce si sono schierate a favore del disegno di legge, perché questo favorirebbe gli introiti e non canalizzerebbe il guadagno verso un unico venditore.

Questa proposta di legge ha tutte le carte in regola per essere approvata definitivamente e le librerie francesi si augurano che avvenga al più presto. E mentre anche altri Paesi valutano di prendere spunto dall’esempio francese, l’Italia per prima dovrebbero valutare un cambio di direzione, per permettere anche ai piccoli commercianti, ormai sempre più rari, di ritornare almeno in parte alla concorrenza fisica. Battere Amazon è e sarà difficile, al giorno d’oggi, ma sicuramente l’economia nazionale ne guadagnerebbe.

Con l’augurio che questa legge passi in Francia e che sia soltanto l’inizio di un bel cambiamento, l’invito è quello di riscoprire il piacere dell’acquisto in loco e di fermarsi a riflettere su quanto un gesto individuale possa essere importante per la comunità dei librai e per sé stessi. Perché anche il più piccolo contributo può essere l’inizio di un cambiamento.

Francesca Scola

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