In un Boulevard sulla rive gauche della Senna nasce un’artista che, nel ricco panorama novecentesco, lascerà un’impronta importante nei campi del disegno e della scultura. Si tratta proprio dell’autrice di “Maman”, l’affascinante e inquietante ragno nei pressi di numerosi musei d’arte contemporanea. L’immensa scultura onirica è opera di Louise Bourgeois. Il talento dell’artista franco-americana lambisce anche Napoli. Lo fa attraverso il disegno, con i 34 esposti allo studio Trisorio e al Museo di Capodimonte, metà dei quali inediti. Non mancherà la scultura, con 4 opere in bronzo.
Attraverso le opere sarà possibile ricostruire il lungo e affascinante percorso artistico della donna, a sette anni dalla morte. Questo inizierà in un momento cruciale della sua vita. Nel 1932, a causa della morte di “maman”, Louise Bourgeois avrebbe tentato il suicidio. Da quel momento in poi, la strada dell’artista fu in salita. Lasciata l’università per dedicarsi agli studi artistici, andrà a vivere a Parigi. Qui entrerà in contatto con il surrealismo tramite un insolito vicino di casa, Andrè Breton, padre del movimento. Le opere del primo periodo dell’artista si avvicineranno proprio al surrealismo, mantenendo sempre le tematiche che la caratterizzeranno, il corpo e la memoria.
La memoria di Louise Bourgeois rimarrà legata agli anni parigini, anche quando, in cerca di fortuna, l’artista si recherà negli Stati Uniti. Agli anni sessanta risalgono le sue prime istallazioni che, a distanza di vent’anni, faranno la sua fortuna. La scultura organica, con l’utilizzo di lattice, gomma, gesso e vetro, in questi anni fu utilizzata dalla Bourgeois per i dipinti più spinti. In risposta alle critiche, parteciperà ai movimenti femministi diventando un’importante punto di riferimento politico.
L’impegno femminista dell’artista è espresso nella Femme Couteau, per la prima volta in Italia nell’esposizione di Capodimonte. La “donna coltello” è accostata in un ideale dialogo artistico con l’eroina cristiana Sant’Agata, rappresentata nel ‘600 da Guarino. Priva di filtri, la rappresentazione cruda e impassibile della Bourgeois, incupita dalla minaccia incombente del coltello, ci consente di osservare con occhi diversi l’opera del pittore caravaggesco. Guarino sceglie infatti di coprire il corpo mutilato della santa con un panno bianco.
All’età di 97 anni, Louise Bourgeois si recherà a Napoli in prima persona. Al museo di Capodimonte donerà Fallen Woman e Give or Take, esposte nella sezione permanente di Arte Contemporanea.
Corrado Imbriani