L’ultimo romanzo di Bruno De Stephanis, Temperatura, si presenta come un coinvolgente e intricato noir.
«L’importante è vincere. E i perdenti, nella Milano da bere, non fanno testo. Tutto qui. Al massimo si può sperare in un imprevisto che scompiglia le carte permettendoti di fartela cavare. Come la temperatura, imprevedibile. Prima c’è il sole, poi arriva la pioggia e poi di nuovo il sole. Tutto è mutevole».
Si chiama Simona Gaggiani la giovane che viene trovata morta ammazzata in un bagno di un noto autogrill. È bellissima e indossa una minigonna vertiginosa che mette in risalto le sue lunghe e splendide gambe da copertina. Che cosa ci faceva lì? Chi l’aveva uccisa in un modo così violento? E soprattutto per quale ragione?
A indagare sulla sua morte è l’affascinante commissario Alfio Rovelli che avrà nel farlo non poche gatte da pelare! A incominciare dalla ricerca dell’ingegnere Sandro Luzzi, originario di Ortona, ma ormai milanese di adozione, che, stando ad alcune testimonianze e a prove schiaccianti, si trovava in sua compagnia fino a pochi istanti prima della sua morte. E poi perché l’uomo è scappato? È forse questa una prova decisiva riguardo alla sua colpevolezza? Dulcis in fundo è anche indagato per altri motivi: lui ne ha combinate davvero di belle in compagnia dell’avvocato Marco Ferrini e ora è giunto il momento di pagare il conto. Un conto decisamente molto salato. Ma la morte di Simona ha forse un legame con tutto questo, o forse no? Chi è davvero la ragazza? Si sa che la madre, Elisa, è malata da tempo e che è ospite di una casa di cura molto cara. È una cocainomane e una ninfomane: fin da ragazza ha sentito il forte bisogno di avere rapporti intimi con gli uomini. Di averne ogni sera e anche più volte al giorno. E poi, una volta cresciuta, la sua voglia è aumentata a dismisura: non gli bastavano più i coetanei, desiderava quelli più giovani. Era disposta a pagarli anche tantissimi soldi, ma per lei non è mai stato un problema visto che è sempre stata ricca di famiglia. E poi il suo lavoro di antiquaria le rendeva bene perché lei sapeva il fatto suo dal punto di vista professionale. Simona era cresciuta con lei, ma si è trovata ben presto a fare lei stessa da madre alle genitrice, e arrivare fino al punto di buttarsi via per salvarle la vita e farla curare. Ha subito violenze su violenze e ha sempre sognato un padre amorevole per lei, ma sua madre non le ha mai rivelato chi fosse, forse perché non lo sapeva nemmeno lei. Sarà forse Sandro? È per questo motivo che un giorno Simona è salita a sorpresa sulla sua macchina? Che cosa voleva esattamente da lui?
Di questo e di molto altro ancora si parla in questo bel romanzo che è in grado di emozionarci e di lasciarci in sospeso fino alla fine, con tanto di finale assolutamente inaspettato e a prova di lacrimuccia.
Biografia dell’autore di Temperatura
Bruno De Stephanis (Ortona, 1951) è un attore, regista e autore di commedie teatrali e cinematografiche. Si diploma all’accademia dei filodrammatici di Milano, sotto la direzione di Ernesto Calindri. Inizia a lavorare giovanissimo in teatro, nella pubblicità e in televisione. Nel 1994 scrive e dirige il film “La donna orientale”, premiato al Festival di Pescara come miglior soggetto, che verrà acquistato dalla Rai. Nel 1996 scrive e dirige il cortometraggio “Mamma son tanto felice”, con il quale ritira il premio come miglior cortometraggio al festival di Annecy in Francia. Nel 2012 inizia la sua carriera di scrittore. Il suo primo romanzo è “Menomale che il mondo va male”, a cui seguiranno i tre noir “La Bolla Innocente” (2015), “Il saluto” (2017) e “Temperatura” (2019). Riceve il premio come miglior attore per il cortometraggio “I dongiovanni”, scritto da lui stesso, al festival Rive Gauche di Firenze, e come miglior attore per il cortometraggio “Un viaggio lungo una vita” al festival di Mosca. Nel 2019 decide di fondare la sua casa editrice: Temperatura Edizioni.
Recensione a cura dell’Ufficio stampa Il Taccuino