Al torneo di Darts noto come “World Matchplay” a Blackpool, in Inghilterra, lo scozzese Peter Wright celebra il suo primo trionfo in questo evento. Per il belga Dimitri Van den Bergh non c’era nulla da guadagnare dalla pesante sconfitta subita per 9 a 18. I due giocatori sono stati i migliori per tutta la settimana, facendo registrare le quattro medie più alte della competizione. Tuttavia, battendo il campione in carica, “Snakebite” (nome preso dalla sua bevanda preferita) ha realizzato il suo sogno: dopo aver perso contro Phil Taylor in finale nel 2017, lo scozzese è stato finalmente in grado di entrare nell’elenco dei vincitori per la prima volta, a quello che è considerato come il secondo torneo per importanza nel mondo delle freccette.
Dopo aver vinto la Coppa del Mondo di Darts nel 2020, questo è probabilmente uno dei momenti più importanti nella carriera del 51enne scozzese. Di fatto, Peter Wright diventa il quarto giocatore a vincere il Campionato del Mondo e il World Matchplay, dopo una suntuosa e superba prestazione che ha visto Dimitri Van den Bergh battuto per la prima volta nel torneo. Wright ha dominato l’intera partita rimanendo sempre avanti nei leg ed ha ottenuto con freddezza la vittoria, finendo con una media di 105,9 anche se Van Den Bergh lo ha superato 11 a 10 sul conteggio dei 180. L’unica nota stonata della gara è stata forse la mancanza di chiusure spettacolari sopra i 100, che oltre ad essere giocate di pregevole fattura mandano anche in visibilio il pubblico. Alla fine, lo scozzese ha raccolto £ 150.000 di premi in denaro, che gli permettono di aumentare notevolmente il suo vantaggio su Michael van Gerwen nella classifica mondiale.
Questi due giocatori si conoscono molto bene, con Van den Bergh che ha alloggiato presso Wright quando sono state imposte restrizioni di viaggio al culmine della pandemia da coronavirus nel 2020. Si tratta del periodo in cui da programma andava in scena il torneo di darts conosciuto come “UK Open”, ma l’Europa era ormai in pieno lockdown. Ma la PDC resiste stoicamente e regala l’ultimo grande torneo prima di un’inevitabile stop che mai nessuno avrebbe potuto immaginare così lungo e con risvolti ancora adesso.
Così Dimitri Van den Bergh per partecipare al torneo rimane bloccato in Inghilterra, impossibilitato a tornare in Belgio che di fatto ha praticamente chiuso le frontiere. Ecco allora venire in soccorso Peter Wright, che da vero amico e persona di cuore si mette a disposizione per ospitarlo, trattarlo come un figlio, ma soprattutto per allenarsi insieme e raggiungere l’obiettivo comune di rimanere in forma. Così, durante questo periodo, i due giocatori hanno sviluppato un rapporto molto stretto tra loro. «Sono stato accolto nella famiglia di Peter Wright come un figlio», ha detto Van den Bergh, descrivendo la situazione.
Quando il trofeo gli è stato consegnato, Wright ha dedicato in lacrime la vittoria alla moglie, che ha subito un intervento chirurgico alla colonna vertebrale il giovedì precedente: «Questo è per Joanne», ringraziando la moglie, che lo aveva sempre sostenuto. In passato, Wright rinunciò a giocare a freccette per mancanza di alti compensi che finanziassero la sua carriera da professionista e cominciò a lavorare come operaio, ma la moglie lo convinse di essere abbastanza bravo da poter competere con i migliori e così tornò a giocare, esibendosi in forma rinnovata e macinando successi.
Lo scozzese ha infatti trascorso quasi cinque anni con il sussidio, ha svolto una serie di lavori ingrati e senza sbocchi, nessuno dei quali sembrava essere riuscito a convincerlo veramente. Montava pneumatici e finestre, trasportava pali di recinzione, lavorava per tutta la notte in un magazzino di un supermercato, trascorreva le sue giornate immerso nell’acqua gelata a posare tubi. Eppure, nonostante tutto, il richiamo delle darts non lo abbandonò mai del tutto.
Così, nel 2007, Wright e sua moglie Jo stavano guardando il “Grande Slam” di Darts in televisione. Mentre assistevano alle gare mandate in onda quella notte, osservarono casualmente che egli aveva battuto la maggior parte dei giocatori che avevano visto. Così l’attuale numero 2 del mondo tornò in pedana sotto delle nuove vesti, che gli permisero di diventare nel tempo uno dei personaggi più riconoscibili nello sport britannico delle Darts, grazie alla minuziosa preparazione a cui lo sottopone la moglie prima di ogni mach.
“Snakebite” è uno dei preferiti dai fan nel PDC grazie al suo look inconfondibile e alla suo “balletto”, unico nel suo genere, che lo vede camminare sul palco prima di ogni sfida. Wright ha di fatto rivelato in passato che non voleva apparire come quel tipico giocatore europeo, dall’aspetto scontroso, che giocava e tornava a casa. Voleva infatti entrare nei cuori dei tifosi e ci è riuscito grazie ad abiti stravaganti e capelli improbabili.
Ma, sebbene il suo aspetto sgargiante gli abbia consentito di conquistare i fan, sono state le sue frecce che lo hanno tenuto tra le élite negli ultimi anni. In un certo senso la storia di Peter Wright fa parte dell’irresistibile storia d’amore delle freccette moderne: uno sport che può fare diventare giocatori semi-sconosciuti della vere e proprie superstar, praticamente da un giorno all’altro.
Gabriele Caruso